METEO & MIGRAZIONE

METEO  &  MIGRAZIONE

 

base : The Migration Ecology of Birds – di Ian Newton  – 2008

 http://store.elsevier.com/The-Migration-Ecology-of-Birds/Ian-Newton/isbn-9780125173674/

indexLo sappiamo bene tutti noi , proprio tutti : salendo alle “poste” , alle “cacce”, ai valichi la prima cosa che facciamo già ancora a buio od al primo chiarore è quella di valutare la direzione e forza del vento ,la temperatura , la brina o la guazza sulla vegetazione ,  il cielo sereno o nuvoloso o già piovoso  , le eventuali nebbie alle valli od ai monti ….. insomma ….” com’è il tempo oggi “ !

Lo facciamo sempre – sul campo –  anche se ormai molti elementi meteo li abbiamo già estratti dal telefonino e dai siti Internet  come da https://www.ilcolombaccio.it/CMS/siti-meteo/

sole e nuvolesSappiamo bene che il tempo “locale” inciderà molto sull’esito della caccia , se la migrazione è in atto . Spesso per questo ci affidiamo anche a qualche personale previsione generale spesso basata sulle condizioni meteo nei territori di provenienza nei giorni prima , spesso basata sui ricordi stagionali , sulla Luna e quant’altro .

Nell’attesa della nuova stagione vediamo di estrarre qualche elemento di conoscenza in più , come da “The Migration Ecology of Birds “ .

colombacciIl tempo , quello meteorologico, incide sui vari momenti temporali del volo migratorio , incide sul consumo energetico-metabolico , sui rischi del viaggio intrapreso , sulla visibilità in cielo ed in terra di ogni elemento di riferimento utile alla migrazione .

Le condizioni corporee , biologiche e fisiologiche , sono alla base della decisione prima d’iniziare la migrazione , e poi analogamente di continuarla dopo stop-over .

DENIS2sQuesta condizioni ( principalmente fattori biotici ) possono variare anche molto  – pur nella stessa specie – nei singoli individui e nelle popolazioni in varie aree di nidificazione e di svernamento .

Le relazioni tra condizioni meteo ( fattori abiotici) e volume della migrazione non sono costanti e molti fattori variabili possono incidere con varia intensità sulle partenze e continuità delle migrazioni e durata di stop-over : tutti fattori che essi stessi variabilmente interagiscono tra loro .

meteoEcco quindi le difficoltà che si trovano nell’uniformare metodi statistici ed analitici utili allo studio del rapporto meteo-migrazione : molte variabili di base e molte variazioni temporali estemporanee esse stesse sono dipendenti da molta “variabili” biologiche-fisiologiche che strutturano la base corporea pronta alla migrazione .

Riferendoci al solo “meteo” , le condizioni fisiche spaziali nell’atmosfera si articolano sempre sul rapporto dinamico evolutivo stagionale ( elementi climatologici) tra aree cicloniche ed anticicloniche , temperature imagesdegli Oceani  ( NOA ecc. ) , Alte e Basse Pressioni atmosferiche e loro collocazioni altimetriche,geografiche nonché orografiche ( mare,coste ,pianure, valli, catene montagnose e singole montagne , laghi e fiumi ) .

All’interno delle isobare ( sequenze di linee con la stessa Pressione Atmosferica ) sia in termini di longitudine e latitudine sia in collocazione altimetrica ( strati atmosferici) , all’interno di queste aree virtuali isobariche si svolge il volo migratorio seguendo per quanto possibile le condizioni più favorevoli . Stabilità ed assenza di pittima minore alaskasturbolenze sono elementi essenziali per iniziare e proseguire continuativamente il volo , e ciò vale particolarmente per i Migratori “a lunga distanza” . Di questo ne fa fede lo straordinario volo delle Pittime minori che dall’Alaska volano in Nuova Zelanda con un volo ad alta quota ed  unico di 7-10 gg senza soste e con il cervello che dorme alternativamente a metà ! ( vedi Nota su Colombaccio Scientifico ) .

OCHeDifferenziando poi gli studi secondo le specie , giocano un ruolo decisionale le caratteristiche morfologiche , aerodinamiche , genetiche  riferite a volo battente , veleggiante,planante ecc. , da singoli od in gruppo più o meno numeroso ( volo a “V”) , diurno o notturno .

Mi sembra qui inutile o pleonastico dilungarci circa acquisizioni comuni ben conosciute da tutti : venti e temperatura ( escursioni termiche ) , pioggia e neve e nebbie ed umidità ( perturbazioni in transito locale o generale ) , visibilità a valli e monti , lunghezza della luce diurna , fasi lunari , intensità di presenze di predatori ecc.ecc. .luna_moon

Avendo sottolineato l’enorme quantità di “variabili” anche interattive , che singolarmente od insieme incidono sul rapporto “ meteo/migrazione “ , appare giustificato ricordare che le analisi statistiche richiedono – sul piano strettamente scientifico – formule sofisticate e complesse utili ad elaborare risultati credibili .

A nostro personale avviso una certa critica a queste elaborazioni deve pur sempre essere esposta : infatti queste metodologie statistiche a volte si perdono in una miriade di dettagli statistici che allontanano da una dovuta unicità analitica “evidence based” , realistica e comprensibile in dati statistici c.d. crudi .

Progetto_Colombaccio_Italia_2013Detto in pratica : se per due o tre giorni osserviamo un “passo” enormemente più intenso e continuo che non in altri giorni o periodi , anche solo empiricamente potremo dire che quello è ben stato un “picco” migratorio di una o più popolazioni migranti : osservazione “evidence based “ così come ben fanno gli osservatori di Progetto Colombaccio con conte precise e documentate . E questi – così tanto spesso derivati dal contributo di Cacciatori – diventano dati crudi utili allo studio scientifico dei Ricercatori .

club_italiano_colombaccioAnche le nostre dettagliate esposizioni statistiche ( con marchio Club Italiano del Colombaccio )  – pur retroattive – diventano dati scientifici che pur ignorate o quasi dalle Accademie scientifiche , trovano poi giustizia di validità dalle classifiche d’interesse e di merito quali si estraggono dagli aggiornamenti on-line dei motori di ricerca come Google

Key-words < woodpigeons migration research >

Decision making of autumn migrations of woodpigeons (Columba palumbus )-2015

Key-words < Paratympanic organ Vitali >

The ParaTympanic organ of Vitali : the challenge of bird sensory ecology -2016

 

http://www.scienceheresy.com/ornithologyheresy/index.html

Google-logo-new

20 Luglio 2016 : risultano rispettivamente al 10° e 26° posto nell’elencazione di migliaia di Lavori esaminati nella Web-bibliography Literature di Google

 

Un altro aspetto di grande interesse di studio e di pratiche implicazioni riguarda l’ALTIMETRIA del volo migratorio .

Anche qui i fattori variabili , meteo , che incidono sull’altezza di volo sono numerosi ed interattivi tra loro , quali le differenze di temperature , l’umidità e densità dell’aria ,la presenza di Ossigeno e soprattutto i venti ( direzione e forza ) .

Ian-Newton-264x300Ian Newton – riportando la sintesi di numerosi Lavori di Ricerca –  afferma che la maggior parte degli Uccelli Migratori migra al di sotto dei 1500 m. di altitudine , ma le contingenti condizioni orografiche e meteorologiche possono portare ad importanti variazioni più in alto o più in basso . Comunque la Ricerca non ha ancora portato a risultati ed interpretazioni univoche . Non ultima la mancanza di studi più approfonditi pur in presenza di un’innegabile evidenza di funzione , riguardante l’Organo Para Timpanico (PTO) di Vitali quale sede di “sensori” se pur barometrici anche altimetrici . Sarebbe cioè l’Altimetro degli Uccelli .

isobarexLe scelte altimetriche del volo sulla rotta migratoria dipendono oltre che dal vento anche dalle condizioni di Alta Pressione in varie stratificazioni atmosferiche – più o meno stabili – esse stesse potenzialmente dipendenti dall’orografia ( territorio in transito ) e dalle contiguità più o meno strette o larghe di più “isobare” . Si tratta di scegliere corridoi atmosferici in altitudine privi di turbolenze e possibilmente stabili : così fanno anche i piloti di aerei specie nelle lunghe traversate .

Per approfondimenti rimandiamo ancora al Cap.4 di “ The Migration Ecology of Birds” di Ian Newton .

Però …. solo per richiamarci ai “fatti nostri” ricordiamo quello che è avvenuto in una certa fase del nostro “passo” 2015 specie su Liguria ed Alpi Marittime come verificabile nella nostra Analisi 2015 su Colombaccio Scientifico e relative Mappe Barometriche .

https://www.ilcolombaccio.it/CMS/analisi-della-migrazione-2015/

https://photos.google.com/share/AF1QipM79yvIsGsLOiiwU_wuU3evW2-Kpqk1jTfMZwQ6dw6zRUS44mmb0S2dA2uCXPn5Ag?key=QXFxeDMzVUV0WTcxbnNlRG43RlJhYjJOcXlRbnh3

colombacci rette migrasA volte , anche nella nostra postazione nelle Marche Appenniniche , guardando il cielo trovavamo oltre i 2000 m. strati nuvolosi statici , strati a gradoni intervallati da squarci di sereno ,  ed al di sotto di questi all’altezza delle cime e creste montagnose ( 1000 m. mediamente ) nuvole e nuvoloni in transito quasi opposto direzionale sulle valli  , ed in mezzo in buona altitudine frequenti momenti di passo di branchi di Colombacci in migrazione piena .

Era evidente che in quel corridoio altimetrico non trovavano turbolenze e sfilavano decisi in piena stabilità atmosferica con venti di coda in altezza.

 

Aspettando di alzare ancora gli occhi attenti a scrutare il cielo …….. BUONE VACANZE e buon Agosto a tutti .

 

Enrico

 

20 luglio 2016

About Enrico Cavina

nato Bologna 27/12/1936 Liceo Classico Fabriano (An) Universitá di Pisa vive Aprile - Settembre su isola di Tilos Grecia Licenza di Caccia dal 1951 Licenza di Caccia in Grecia dal 1997 Licenza di caccia in Bulgaria dal 1967 Esperienze di caccia in Scozia,Finlandia,Russia,Iran,Turchia , Grecia,Ungheria,Bulgaria