a cura di Rinaldo Bucchi
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Il mio buon amico Graziano Giovanetti mi chiede di presentare M.S.M. con alcune parole d’introduzione ed io, a lavori ultimati, non nascondo di trovarmi un po’ in imbarazzo. Di "cose" da dire ce ne sarebbero tante, forse troppe. Molto semplicemente mi piace dare risalto ad un sentimento che provo spesso e che ho tentato di evidenziare anche nelle ultime pagine della ricerca: vale a dire l’emozione che mi crea l’avvistamento di un branco di colombacci in migrazione. Quel momento... noi cacciatori tradizionali di colombacci lo attendiamo per "364 giorni, 23 ore e 59 minuti". Non è vero?
A me succede spesso, specialmente avvistando esagerate moltitudini di selvatici in volo, di provare una curiosità un po’ romantica, definiamola così. Le domande che faccio al mio cuore sono: da dove arriveranno? e dove dormiranno stasera? Inconsciamente, più o meno inconsciamente, questa curiosità è la molla che mi ha di nuovo coinvolto in una ricerca mirata a meglio conoscere i fenomeni collegati al passo autunnale del colombaccio. Sfogliando M.S.M. avrete la possibilità di prendere visione (bontà vostra) di pagine e pagine di numeri, di percentuali, di raffronti tra i fenomeni monitorati; ebbene, questa appassionante e coinvolgente voglia di apprendere e comprendere che ci coinvolge è certo sinonimo di matura sensibilità, di responsabile visione della caccia che se esercitata in modo compatibile con la dinamica demografica della specie appare del tutto sostenibile.
A noi tutti spetta il non semplice compito di comunicare questa concreta realtà a chi non è cacciatore e se riusciremo in questa direzione vorrà dire che saremo stati davvero bravi.
Rinnovo un dovuto e caloroso ringraziamento ai "rilevatori" che hanno reso possibile la realizzazione di M.S.M. Conto/contiamo sulla vostra "fedele" collaborazione anche in avvenire!