Progetto colombaccio Italia

a cura di Sauro Giannerini

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PROGETTO COLOMBACCIO ITALIA


Vent'anni sono trascorsi in un battito di ciglia, forse meglio dire in un battito d'ali. Strano modo per introdurre un lavoro di ricerca che ha contraddistinto i cacciatori tradizionali di colombaccio dal lontano 1996 ad oggi. Fu proprio nell'autunno 1996 che prese vita in Romagna, con la collaborazione di appena nove titolari d'appostamento fisso, un nuovo modo di interagire con le nostre tanto desiderate prede. Seminare in un terreno fertile ha dato buoni frutti! Ecco, potrebbe essere questo il commento che realisticamente rappresenta l'evoluzione che ha avuto in questo ventennio il monitoraggio del passo autunnale dei colombacci da parte dei cacciatori tradizionali. Si, perché se inizialmente la nostra ricerca poté contare su pochi rilevatori nella sola Romagna, col passare degli anni “Progetto Colombaccio” assunse ben diversi connotati avvalendosi della collaborazione di numerosi cacciatori di varie regioni italiane. Lombardia, Veneto, Friuli, Liguria, Toscana, E.Romagna, Marche, Umbria, Lazio e Abruzzo ben presto divennero territori sottoposti a monitoraggio ed la montagna di dati raccolti permise di realizzare ricerche sempre più articolate, sempre più probanti. Marginali segnalazioni giunsero anche dalla Basilicata, dalla Sicilia e dal Piemonte. Insomma ciò che era partito quasi per gioco, poco alla volta, era diventato l'unico studio esistente in Italia in merito alle migrazioni autunnali del colombaccio. La valenza dimostrata dai nostri “ragionieri del cielo” ebbe anche importanti riconoscimenti, quali il patrocinio morale del Ministero dell'Ambiente ed un incoraggiamento espresso dall'allora Commissario Europeo competente in tema di caccia e gestione ambientale che si complimentò per l'approccio responsabile che i cacciatori tradizionali stavano dimostrando nei confronti del “Colombaccio” (ancora conservo quella gratificante lettera).

I fenomeni monitorati

Immagine Tramite la compilazione di una semplicissima scheda (sulla quale annotare entità ed orari della migrazione, nonché numero delle prede e relativa età dei soggetti raccolti) divenne possibile sviluppare una ben articolata ricerca. Grafici di immediata lettura permisero di rappresentare lo svolgimento del passo autunnale con alcuni picchi di passo che stagionalmente ben evidenziavano i movimenti migratori dei colombacci. La stima del numero dei soggetti migranti, l'entità numerica dei loro voli (classi di volo), il numero dei voli, l'orario di avvistamento, il numero dei soggetti catturati e le classi di età degli stessi permisero di mettere alla luce fenomeni certo conosciuti dai cacciatori, ma altrettanto platealmente ignorati dai più. Interessante fu anche relazionare il passo dei colombacci a quello di altri migratori. Il primo decennio di rilevazioni permise di realizzare una interessante pubblicazione che riepilogava il lavoro di ricerca dei rilevatori che, nel frattempo, avevano raggiunto il numero di 140 osservatori sparsi principalmente nell'Italia centro settentrionale.

Largo ai giovani...


Immagine (Il Dott, Sauro Giannerini, Tecnico Faunista, Responsabile di Progetto Colombaccio Italia, Inanellatore, Presidente Ass. Unifauna, giornalista di riviste specializzate: Diana, Caccia+. etc) Dopo la ricerca “Ottobre 2005” ad entrare in scena sono stati due giovani neolaureati: il dott. Sauro Giannerini ed il dott. Simone Capriotti sono diventati coordinatori in due ambiti ben distinti che però hanno reso ancor più compendioso “Progetto Colombaccio Italia”. Nuovi metodi, nuovi linee guida, nuovi programmi e la stessa passione di sempre. Il risultato di questo “restyling” è sotto gli occhi di tutti e merita sempre più attenzione anche da parte di chi cacciatore non è in quanto nuovi fenomeni sono stati attentamente studiati (tra questi, la nidificazione in particolare ed uno studio relazionato alle ali dei colombacci). Anche il cosiddetto “stop over” dei migratori a ridosso di Bosco Mesola è entrato a far parte dei fenomeni monitorati. La ricerca 2014 si avvarrà anche della preziosa collaborazione del Prof. Enrico Cavina il quale ha prodotto un interessante e scientifico studio che relaziona i picchi di passo dei colombacci al mutare della pressione atmosferica nei territori dai quali si sganciano le onde di passo. Come concludere questa presentazione? Semplicemente, da dove si era partiti: “Lunga vita al colombaccio e lunga vita ai cacciatori tradizionali di colombaccio” Rinaldo Bucchi A Rinaldo Bucchi ideatore e coordinatore per 10 anni di Progetto Colombaccio Italia, al Dott. Sauro Giannerini che dal 2007 è diventato responsabile di questo studio ampliandone la ricerca, a tutti i cacciatori-rilevatori che hanno fornito dati indispensabili per la realizzazione del progetto, un grazie carico di stima e riconoscenza dal Direttivo del Club Italiano del Colombaccio.
Immagine Nella primavera di ogni anno vengono elaborati dai nostri Tecnici Faunistici i dati raccolti durante la migrazione autunnale dell’anno precedente. Il Club pubblica a Giugno la rivista “PROGETTO COLOMBACCIO ITALIA” che prende il nome dal progetto ma che contiene al suo interno oltre i dati statistici, informazioni, racconti, poesie in sintonia con la nostra comune passione. (cliccare sull’immagine Copertina 2013 per visionare la rivista)