APPOSTAMENTI FISSI. Richiesta chiarimenti del Comune di San Casciano.

DSC_0003Con riferimento alla situazione relativa agli appostamenti fissi sollevata dal Comune di San Casciano Val di Pesa, il Club è ora in grado di fornire elementi conoscitivi sulla vicenda. In effetti, il Comune di San Casciano, Ufficio Servizio Urbanistica ed Edilizia, ha inviato alcune lettere aventi ad oggetto: Comunicazione Urbanistica manufatto appostamento fisso caccia. Richiesta chiarimenti. La missiva in argomento prende spunto dalla famosa comunicazione fatta a suo tempo, ricordate, ai sensi dell’articolo 34, comma 6 bis della legge Regionale Toscana sulla caccia n. 3/1994 che obbligava i titolari di appostamenti fissi ad inviare semplice comunicazione al Comune circa l’esistenza del manufatto per l’esercizio venatorio, ricadente sul territorio di competenza. Tale obbligo è stato poi abolito con la Legge n. 65/2014 concernente le nuova regolamentazione inerente la costruzione degli appostamenti fissi che nella sostanza ricalca la legge venatoria regionale. Con la lettera di cui sopra, il Comune ha inteso informare l’interessato in modo un po precipitoso e con interpretazione non del tutto corretta della normativa appena citata, che per l’istallazione di manufatti è necessario presentare la SCIA. Inoltre, richiedeva che se l’area ove è prevista la realizzazione del manufatto ricadesse sotto il vincolo paesaggistico è richiesta anche l’apposita autorizzazione paesaggistica.

Orbene, questa ulteriore situazione che va a sommarsi ad altre simili ma con procedimenti già avviati dal punto di vista degli accertamenti, eseguiti dal Corpo Forestale dello Stato con relative denunce nei confronti di titolari di appostamenti fissi, ma collocati nel Comune di Greve in Chianti. Di questi siamo ancora in attesa di conoscere gli sviluppi della vicenda. Successivamente, anche l’ultimo Comune citato si è mosso inviando autocertificazione simili, ma un po più complesse, a quelle del Comune di San Casciano. Ovviamente, questa ennesima situazione sta creando angoscia e preoccupazione nel mondo venatorio Toscano e questo ha allertato e attivato subito noi del Club e le AA.VV unite.

A tal proposito, martedì 14 luglio, si è tenuto un incontro con dirigenti della CCT (Confederazione Cacciatori Toscani) e l’Assessore all’urbanistica del Comune di San Casciano, proprio per trovare una soluzione al problema in modo tale da evitare problematiche ai tenutari di appostamenti fissi e nello stesso tempo l’esigenza di dare una tutela al Comune in materia di regolamentazione edilizia relativa alla questione.

L’incontro è stato positivo e costruttivo tanto è vero che a seguito di ciò, il Comune non ha inteso intraprendere altri procedimenti per noi avversi, ma ha immediatamente predisposto una via più semplice istituendo un modulo di autocertificazione che fa seguito alla lettera precedente con il quale l’interessato è obbligato a dichiarare che il manufatto è stato costruito rispettando le caratteristiche richieste dalla legge regionale sopra citata. Qualora invece il manufatto presentasse caratteristiche diverse da quelle indicate all’Art. 34, dovrà essere smontato oppure rimosse le parti non pertinenti all’appostamento, è per l’eventuale ricostruzione se di medesima tipologia, dovrà essere richiesta la SCIA, altrimenti può ricostruirlo con i materiali e la tipologia descritta nell’Art. 34 della Legge Regionale.

E’ ovvio che la soluzione prospettata a cui si è arrivati può creare comprensibili fastidi per coloro che hanno il manufatto non rispondente alle prescrizioni anzidette, per cui dovranno prenderne atto e provvedere. Riteniamo però che se ciò ravvisa il viatico percorribile per arrivare a definire una volta per tutte la regolamentazione degli appostamenti, crediamo che questa incombenza debba essere accolta e svolta con atteggiamento sereno e collaborativo, solo in questo modo potremo continuare a praticare la nostra passione. Al momento, non ci sono alternative e restiamo in fiduciosa attesa di nuovi sviluppi positivi a livello legislativo Nazionale che in questo momento sono in discussione.

Dopo tale vicenda, qualora si verificassero nuovi casi dove i Comuni richiedano chiarimenti o intimazioni, il Club consiglia di non adottare iniziative individuali che potrebbero assumere risvolti negativi, ma eventualmente suggerisce di mettere a conoscenza o il Club stesso oppure le Associazioni Venatorie che sono in grado di agire nelle sedi opportune, come del resto si è già verificato con i risultati che già conosciamo. Silvestro Picchi