Ammaestrare i piccioni ( parte 2°)

Procedo ancora in queste pagine con le metodologie che utilizzo io per ammaestrare i piccioni.
Molto meglio iniziare con 2 o 3 piccioni al massimo.
Nei primi giorni, con grande attenzione, li lascio tranquilli sul posatoio per venti minuti con la costante vigilanza che non debbano cadere.
Dopo pochi giorni per i piccioni tutto gli sembra naturale e se ne staranno sempre buoni accovacciati, o a pulirsi ed iniziano a piluccare nelle mangiatoie o anche bere e posso quindi allungare i tempi fino a mezzora o anche 1 ora.
Sempre importante rimanere accanto a loro, toccarli, accarezzarli, passare la mano sopra la schiena scivolando verso la coda e stringendo piano piano la punta delle ali nella mano in modo che siano abituati alla presa.
Dopo 4 o 5 giorni, hanno sempre più confidenza con il posatoio e con i movimenti della persona e delle mani.
Inizieranno anche a battere le ali ma non voleranno e non dovranno neanche mai farlo di loro iniziativa.
Se un piccione avesse il vizio di saltare via da solo lo elimino dal posatoio e lo metto magari su una ribaltina ad eseguire un altro apprendimento, oppure lo lego con una calzetta per i piedi in modo che nel saltare via rimanga un attimo sospeso (cosa che non gli piace): lo risollevo IMMEDIATAMENTE e lo rimetto sul posatoio : forse avrà imparato e gli concedo l’errore al massimo ancora due volte perché oltre va scartato e messo come dicevo in ribaltina o rullo o altro attrezzo per un altro tipo di lavoro.
Nelle prossime pagine amici miei vedrete ancora come procedo io con l’ammaestramento.
Nelle foto qui sotto si nota benissimo la tranquillità dei piccioni sul posatoio
Un saluto a tutti i lettori, Denis.

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Nuovi allievi

Nuovi allievi.

Nuovi allievi.

POUR LES AMIS FRANCAIS LA TRADUCTION EN FRANCAIS se trouve dans la 4°page en Italien ou j’ai rèunit les 4 premiers articles sur l’apprivoison des pigeons