La questione è invero assai complessa. Il nostro ordinamento giuridico,a differenza ad esempio del Common Law inglese, è assai intricato in materia. Qui si intrecciano vari aspetti (e articoli) sia del codice penale che del codice di procedura penale. In sintesi, ma molto grossolanamente, si può ben dire che l'accesso ad un luogo definito proprietà privata può avvenire, senza mandato del magistrato, solo in flagranza di reato, fattispecie regolata dall'art. 382 del codice di procedura penale. Altrimenti interviene l'art. 615 del codice penale che prevede la violazione di domicilio? da parte di pubblico ufficiale. Detto questo è evidente che nel caso di specie vi sono diverse fattispecie da definire: come si può definire un capanno di caccia? E' legittimo dire che è proprietà privata?Certamente si, è altrettanto legittimo definirlo domicilio? Certamente no. Insomma la questione è complessa e andrebbe valutata caso per caso. Mi associo a quanto detto in precedenza: apporre un bel cartello proprietà privata divieto di accesso ( che serve a preservarci dalle conseguenze di un'inopportuno accesso da parte di chicchessia) e intimare a chi intraprende la salita l'alt fino al nostro permesso. Poi naturalmente sappiamo bene che tra i nostri "controllori" vi sono numerose fattispecie di persone, alcune ragionevoli e rispettose delle leggi altre.....lasciamo perdere per carità di patria. Certo bisogna purtroppo mettere in conto le eventuali "ritorsioni" che l'esercizio del nostro buon diritto può comportare, basta un bossolo vecchio rinvenuto nell'erba e via alla contestazione, così tanto per dire. Alla fine io direi, cartello ben in vista alla base del capanno e laddove possibile catenaccio per impedire ogni iniziativa, ma considerando la struttura dei capanni non sempre è possibile durante la nostra permanenza. Mah speriamo sempre di incontrare persone di buon senso , ciao