Via i fungaioli dalla riserva

Ammessi solo i residenti

Roccalbegna, il Wwf annuncia ingressi selezionati al parco di Bosco Rocconi. Il proprietario: «È previsto dalla legge e serve a tutelare l’ambiente»

 di Fiora Bonelli

ROCCALBEGNA. Tempi duri per i cercatori di funghi nelle aree protette. Quella dei funghi nei parchi è una questione delicata, perché la raccolta dei funghi epigei è consentita nei boschi e terreni non coltivati nei quali sia permesso l’accesso e non sia riservata la raccolta.

Nei parchi nazionali e regionali e nelle altre aree protette la raccolta dei funghi può essere soggetta a norme diverse e subordinata al possesso di autorizzazioni rilasciate dai soggetti gestori, sulla base di specifici regolamenti.

In poche parole i cercatori di funghi hanno vita dura nei parchi e nelle aree protette, a meno che chi li gestisce non faccia la gentile concessione di autorizzare gli appassionati a inoltrarsi nel bosco riservato.

Ricorda queste disposizioni (che si trovano nell’articolo 842 del Codice civile) Riccardo Nardi, del Wwf, proprietario di buona parte del Bosco Rocconi tra i comuni di Roccalbegna e Semproniano, che per legge può opporsi all’ingresso di chiunque nella propria proprietà, compresi cacciatori e fungaioli.

«L’accesso alla riserva – specifica Nardi – è una gentile concessione straordinaria fatta dall’associazione ambientalista. Ai fini della conservazione dell’ambiente e della biodiversità del sito dobbiamo limitare gli accessi anche ai cercatori di funghi che potrebbero disturbare la fauna e danneggiare il meraviglioso sottobosco creato in ventidue anni di attenta gestione».

Nardi aggiunge anche che per il potere che la legge dà all’ente proprietario «da sempre viene permesso l’accesso ai soli residenti nei comuni di Roccalbegna e Semproniano e solo utilizzando la sentieristica attuale all’interno del triangolo facilmente individuabile di bosco compreso dal confine settentrionale, lungo la retta tangente il cancello di ingresso e i due lati segnati a est dal fiume Albegna e ad ovest dal torrente Rigo. Tutte le altre zone, quasi tutte caratterizzate da rocce e sfasciumi, non sono percorribili».

Le dimensioni minime dei funghi sono quelle stabilite dalla Regione e i quantitativi dimezzati. Infine il Wwf, ricordando le difficoltà sia della strada di accesso, sia della sentieristica non si assume alcuna responsabilità di eventuali danni a cose e persone.

Per dettagliare, il regolamento che riguarda la raccolta di funghi stabilisce che «la raccolta può essere esercitata da un’ora prima del sorgere del sole a un’ora dopo il tramonto. Non devono essere usati strumenti che rovinano il micelio, lo strato superficiale del terreno e gli apparati radicali della vegetazione. È vietato l’uso di sacchetti di plastica. I funghi devono essere riposti in contenitori rigidi e aereati.

È vietata la raccolta di esemplari incui la dimensione del cappello sia inferiore a quattro centimetri per il genere Boletus sezione edules (porcini), due centimetri per l’Hygrophorus marzuolus (dormiente) e per il Lyophyllum gambosum (prugnolo). È vietata inoltre la raccolta dell’ovolo buono quando non sono visibili le lamelle.

 

http://iltirreno.gelocal.it/grosseto/cronaca/2016/10/05/news/via-i-fungaioli-dalla-riserva-ammessi-solo-i-residenti-1.14204866

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