Un cervo e due isole, così si salva la sottospecie sardo-corsa

Un cervo e due isole, così si salva la sottospecie sardo-corsa

Trasferimenti di esemplari da una costa all’altra e misure per mitigare i possibili danni alle attività umane. Il progetto Life+ ha riportato il cervus elaphus corsicanus nelle zone in cui era estinto dagli anni 70

di CRISTINA NADOTTI

ROMA – Due isole e un cervo, anzi 8mila, grazie a un progetto di ripopolamento che comincia a dare buoni frutti. Nei giorni scorsi sono stati trasferiti dall’isola italiana alla Corsica 15 esemplari di cervo sardo (5 maschi e 10 femmine) e all’interno della Sardegna 69 esemplari (43 femmine e 26 maschi) sono stati trasferiti da zone in cui la popolazione è numerosa all’Ogliastra, per la reintroduzione.

Lo spostamento dei cervi fa parte del progetto LIFE+ “Conservazione del cervo elaphus corsicanus in Sardegna e Corsica – Un cervo due isole”, finanziato dall’Unione Europea, al quale hanno partecipato Forestas, la Provincia del Sud Sardegna, la Provincia di Nuoro, il parco Naturale Regionale della Corsica e l’Istituto per la Ricerca e la Protezione Ambientale.

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Francesco Riga dell’Ispra spiega: “Stiamo proseguendo nel nostro lavoro per salvare un tassello importante della biodiversità italiana. Il cervo sardo, in quanto sottospecie, è sia geneticamente, sia morfologicamente diverso dalle specie presenti altrove. I finanziamenti europei del progetto Life+ ci hanno consentito di ripopolare con successo il suo habitat in Sardegna e di avviare programmi di sensibilizzazione con gli abitanti delle zone in cui si sta riproducendo”.

Il Cervus elaphus corsicanus è inserito nell’elenco delle specie particolarmente protette, poiché sia la caccia, sia il degrado del suo habitat lo avevano fatto estinguere in Corsica negli anni Settanta e avevano ridotto la sua presenza in Sardegna in piccoli gruppi nel Sulcis, Costaverde e Serrabus.

“Già negli anni Ottanta il cervo sardo era stato reintrodotto in Corsica – spiega Riga – ma ora si è reso necessario portare sull’isola francese altri esemplari per aumentare la variabilità genetica. Gli spostamenti all’interno della Sardegna servono invece a creare nuovi nuclei e alleggerire la sovrapopolazione di alcune zone”.

Grazie ad interventi di sensibilizzazione e di tutela, negli ultimi anni si è verificato infatti un incremento sia del numero dei capi, sia delle zone in cui i cervi si muovono, ma sebbene oggi la popolazione sia costituita da circa 7.000 individui in Sardegna ed oltre 1.000 in Corsica le popolazioni sono ancora isolate e il cervo è assente in gran parte del territorio idoneo.

Il progetto “Un cervo, due isole” ha permesso la creazione di tre nuove popolazioni in aree di importanza comunitaria dell’Ogliastra, incrementato appunto la variabilità genetica delle popolazioni esistenti in Corsica e realizzato corridoi ecologici per favorire la naturale dispersione degli individui e la colonizzazione di nuove aree.

L’Ispra precisa: “Nella fase iniziale del progetto è stato effettuato uno studio per analizzare la variabilità genetica delle popolazioni e per individuare le aree da dove catturare gli individui fondatori per le nuove popolazioni, per creare un metapopolazione, in cui tutti i nuclei siano in contatto tra di loro e per impedire che eventi calamitosi quali incendi, cambiamenti ambientali, malattie ecc. possano provocare l’estinzione locale del cervo. Successivamente, si è provveduto al trasferimento dei cervi in Sardegna e Corsica”.

Le nuove popolazioni sono state monitorate anche utilizzando la termografia ad infrarossi, metodo già utilizzato dall’Ispra per stimare la consistenza delle popolazioni in alcune aree della Sardegna e dell’Italia continentale. Queste informazioni sono state utilizzate per decidere se effettuare ulteriori immissioni per garantire la sopravvivenza a lungo termine delle neo-popolazioni.

Un’altra delle azioni del progetto LIFE+ è stata finalizzata alla conservazione indiretta della sottospecie, finanziando misure in grado di ridurre l’impatto del cervo alle attività agricole nell’area della Costaverde, una delle aree più importanti per la conservazione della sottospecie sarda. Gli interventi realizzati sono stati la messa in opera di recinzioni elettrificate e la creazione di prati pascoli per l’alimentazione dei cervi; l’obiettivo è quello di mitigare i conflitti generati dalla presenza del cervo e di prevenire atti di bracconaggio. Infine, è in corso uno studio sociologico nelle aree di immissione dell’Ogliastra, per valutare l’atteggiamento delle popolazioni umane nei confronti degli interventi di conservazione della specie.

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http://www.repubblica.it/ambiente/2018/03/02/news/un_cervo_e_due_isole_cosi_si_salva_la_sottospecie_sardo-corsa-190085574/?ref=RHPF-VA-I0-C6-P5-S1.6-T1#gallery-slider=190170656

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