Tabellazione e divieto di caccia

La Cassazione fa chiarezza sulle oasi regionali

I giudici hanno esaminato il caso di un uomo condannato per esercizio illecito della caccia in un parco naturale regionale.

Divieto di caccia e tabellazioneLa Terza Sezione della Corte di Cassazione ha emesso una sentenza relativa alla tabellazione nelle oasi regionali. Secondo i giudici di Piazza Cavour, questi dati non rappresentano un elemento costitutivo dell’esercizio illecito della caccia: questo vuol dire che una tabellazione regolare fa presumere la conoscenza del divieto, quindi il trasgressore non può mai affermare di non saperlo. La mancanza della tabellazione oppure la tabellazione inadeguata, inoltre, non escludono in automatico il reato o la non punibilità, anche se l’accusa deve dimostrare che il trasgressore non era consapevole del divieto venatorio.

La Suprema Corte è intervenuta dopo la sentenza della Corte di Appello di Lecce in merito all’esercizio della caccia nel Parco Naturale Regionale “Saline Punta della Contessa”. L’uomo condannato aveva presentato ricorso, ritenuto però infondato dalla stessa Cassazione.

Con la tabellazione, infatti, il divieto di caccia viene considerato noto e l’accusa non ha alcun onere di dimostrare la conoscenza da parte del trasgressore. Senza tabellazione, al contrario, questo onere esiste, in particolare bisogna capire quanto il trasgressore conosca la zona, prendendo spunto dalla dimora nella stessa o nei luoghi vicini, senza dimenticare l’abituale esercizio venatorio nei siti.

http://www.cacciapassione.com/tabellazione-e-divieto-di-caccia-la-cassazione-fa-chiarezza-sulle-oasi-regionali/

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