RIPASSO PRIMAVERILE – annotazioni

RIPASSO PRIMAVERILE – annotazioni
Giunge qualche notizia e commento che riportiamo volentieri

Walter da Genova ci comunica :
per adesso, per quanto ne so, non ci sono ancora stati grandi picchi di colombacci “di ritorno”in Liguria. Qualcosa in primo mattino e poi stop. Qui una mia osservazione di due settimane fa in Piemonte, sono andato a farmi un giro e a distanza di due km in linea d aria ho trovato due situazioni diametralmente opposte che io non mi spiego e cioè in un bosco erano accoppiati ma non so dire se già costruivano il nido (non pochi comunque)e c’era un via vai intenso, nell ‘altro erano distribuiti ancora in gruppi numerosi (stessi alberi)come se la caccia fosse finita il giorno prima. Situazione in ambedue i boschi di pastura piu che sufficiente. Non sto adesso a dilungarmi ma c ‘è anche una storia di arrivi differenziati nei due siti,e adirittura della provenienza locale dipendente dai dormitori uno sul Po e l altro sul Tanaro, quindi allargato su scala Europea ed oltre….. ci potrebbe spiegare le loro partenze e nidificazioni in questo caso per gli altri(quelli apparentemente non accoppiati) “tardive “, che fanno tanto discutere per la famosa preapertura. Segnalo inoltre un incremento nel retroterra di Genova di episodi di stanzializzazione.

Walter segnala anche l’opportunità di poter consultare un sito di Birdwatching

http://www.liguriabirding.net/easyNews/NewsLeggi.asp?IDnews=161

dal quale si può anche accedere a

http://www.migraction.net/index.php?m_id=1535&disp=mm

Come impressione personale dobbiamo dire che le informazioni che vengono date da questi siti hanno molto poco di scientificità e risultano dati affastellati e confusi , così come è anche in Europa da Trektellen

Abbiamo inoltrato la nota di Walter a Denis Bianchi che così ha redatto un suo commento che riportiamo integralmente , senza voler entrare assolutamente nelle polemiche di “pre-apertura” .

“ Secondo me le cose vanno viste in questo modo:
Seppure la migrazione di ritorno sia ancora in atto e al momento ferma causa situazione meteo non favorevole molti colombacci hanno già migrato e sopratutto in quei giorni passati di febbraio con i venti da sud-sud/ovest.Quest’anno sembra che abbiano addirittura anticipato il ritorno ( rilevabile su siti stranieri la rimonta già fin dai primi di febbraio : vedi link stranieri inseriti da me sul forum in febbraio).

Si può forse supporre, nel caso esposto da Walter, che essendoci ormai la consistenza di buone popolazioni sedentarie in varie regioni italiane e che queste popolazioni, già intente a prepararsi per la riproduzione, nell’ambito di medesime regioni e anche luoghi (perché no) possono ritrovarsi a convivere momentaneamente insieme con i soggetti migranti fermatisi per un attimo di riposo o di forzato arresto causa condizioni climatiche avverse.

Facendo riferimento alle supposizioni citate da te Walter per quanto riguarda la “preapertura” direi che non sono le popolazioni di colombacci a lungo raggio provenienti da Polonia del sud, Slovachia, Ucraina, Russia ecc.. che sono disturbate nel periodo settembrino in quanto prima di tutto si trovano fuori Italia ed in più là dove si trovano questi lunghi migranti in settembre sopratutto per il diminuire della luce diurna o meglio per l’accorciarsi delle giornate perdono l’istinto naturale di riprodursi e pensano solo a raggrupparsi per le partenze mentre le nostre popolazioni ( quelle ormai sedentarie ed anche quelle di corto raggio) si trovano a fare i conti in settembre con la preapertura che non dovrebbe essere autorizzata.
Ovvio che per i nostri sedentari questo é dovuto alla tanta luce che ancora hanno in settembre e alle tante possibilità di nutrimento che qui trovano e quindi soggette a stimoli di riproduzione ancora in atto: tra l’altro le nostre popolazioni sedentarie che stimoli potranno mai avere di migrare quando sono già in luoghi di svernamento (tutt’al più si spostano di una regione).
In Europa più le popolazioni di uccelli cosi detti migranti si trovano ad ovest e meno migrano ( cosa rilevabile su tutti i libri che trattano le migrazioni).
Quindi, le popolazioni migranti di lungo raggio non rientrano assolutamente in un divieto di caccia (preapertura) nel periodo settembre mentre le nostre popolazioni sedentarie ci rientrano alla grande.
Inoltre, Walter, è sbagliato pensare che le popolazioni migranti a lungo raggio possano avere dei ritardi per il periodo di nidificazione dovuti alla migrazione di ritorno e che quindi nidifichino in settembre.
Non esiste popolazione migrante di lungo raggio che nidifica in settembre (non hanno più lo stimolo naturale per allungare i tempi della riproduzione).
il problema “preapertura” è in Italia dove si manca di rispetto nei confronti di un selvatico ancora in periodo di riproduzione.

Con l’espansione in tutta Europa della sua nidificazione dobbiamo incominciare a distinguere e prendere atto che esistono più popolazioni della specie “columba palombus” purtroppo indistinguibili dal colore.
1°)Popolazioni sedentarie.
2°)Popolazioni migranti di medio raggio.
3°)Popolazioni migrante di lungo raggio.
In più bisogna tenere conto anche del cambiamento climatico in atto che sta anche sconvolgendo in ottobre le stesse popolazioni di colombacci migranti.
Seppure cacciabili tutte queste popolazioni vanno tutelate nel loro periodo di riproduzione in base al luogo dove nidificano e vanno tutelate nel periodo precedente la rimonta.
Altro fattore da tenere in considerazione è l’avvento delle colture di cereali per la produzione di bioenergie come il mais che una volta raccolto non lascia per il periodo di svernamento neanche un chicco in terra nella stoppia come invece dal lato opposto le grandissime colture di colza in Polonia e non solo lì possono trattenere grandi popolazioni di colombacci nei mesi invernali che più invernali non sono.
Quindi, coccoliamoci i nostri sedentari perché non é detto che avremmo sempre i migranti di lungo raggio a rallegrarci i cieli ottobrini e dovremmo preoccuparci ANCHE di non volere aprire la caccia al colombaccio in febbraio perché lì andremmo ad incidere anche su quelle popolazioni di lungo raggio che hanno subito già una selezione naturale invernale oltre che una selezione dovuta alla caccia ed in febbraio si ritrovano ad essere tutti anche in condizioni di difficoltà ricerca cibo ( vedi mancanza colture vecchie e mancanza colture nuove).
In febbraio hanno solo l’edera e vorremmo dargli addosso ancora dopo 5 mesi di caccia intensa quando hanno una grande necessità di prepararsi per la via del ritorno.
Ma che cacciatori vogliamo diventare saremo!
Non credo che la “columba palombus” sia una risorsa inesauribile in tutti i luoghi e periodi anche se in espansione.
Abbiamo idea di quanti siamo in Europa a dargli addosso ???????

Un saluto a Voi, Denis.

COMMENTO

Abbiamo inserito queste Note con il consenso di Denis e di Walter , li ringraziamo –al di là dei contenuti – perché dimostrano l’impegno costante all’< osservazione > in natura ed allo sforzo interpretativo del fenomeno “transito & tendenza alla sedentarietà” .

Rimangono molti nodi interrogativi che non si scioglieranno mai sino a che non conosceremo meglio le ORIGINI delle popolazioni migranti e sedentarie ( ora) , nonché il pieno monitoraggio satellitare ( Argos e altri ) dei comportamenti di percorso autunnale e primaverile ed anche degli erratismi invernali .

Rimane –a nostro avviso – la necessità ineludibile di legare le “osservazioni dei cacciatori “ a vere Ricerche Istituzionali , come abbiamo più volte suggerito .
Altrimenti tutto rimane congelato nel più assoluto “dilettantismo “ .

About Enrico Cavina

nato Bologna 27/12/1936 Liceo Classico Fabriano (An) Universitá di Pisa vive Aprile - Settembre su isola di Tilos Grecia Licenza di Caccia dal 1951 Licenza di Caccia in Grecia dal 1997 Licenza di caccia in Bulgaria dal 1967 Esperienze di caccia in Scozia,Finlandia,Russia,Iran,Turchia , Grecia,Ungheria,Bulgaria