Revocata la licenza di caccia.

Minaccia i cinghialai della sua squadra nel Grossetano, revocata la licenza di caccia

l cacciatore aveva rivolto una frase davanti ai Carabinieri: “Difenderò le zone di caccia fino all’ultima goccia di sangue”.

Tanti anni alla guida della squadra di cinghialai e poi le elezioni della discordia: a un uomo di circa 70 anni di Seggiano, in provincia di Grosseto, è stato revocato il porto d’armi dopo alcune minacce rivolte agli altri cacciatori di fronte ai Carabinieri della stazione locale. La frase incriminata è la seguente: “Difenderò le zone di caccia fino all’ultima goccia di sangue“. I rapporti tra l’anziano e gli altri cacciatori sono diventati tesi proprio a causa delle nuove elezioni in cui non sarebbe stato riconfermato come caposquadra.

Secondo la Procura di Grosseto queste minacce devono essere considerate semplici, con gli intenti più gravi esclusi dal fatto che l’uomo le aveva pronunciate davanti ai Carabinieri. La Questura non ha però sentito ragioni e ha sospeso la licenza di caccia, provvedimento confermato anche dal Tribunale Amministrativo Regionale che ha respinto il ricorso. Tra l’altro, l’uomo è stato anche condannato a pagare le spese processuali.

Secondo i giudici, la frase rappresenta un indizio che fa sorgere dei dubbi sull’uso corretto delle armi da parte del cacciatore, prescindere dal fatto che ci sia un rilievo penale. Inoltre, il giudizio sull’affidabilità si riferisce a valutazioni amministrative piuttosto che penalistiche. La presenza dei Carabinieri ha aggravato la posizione del cacciatore per il TAR, visto che è stata considerata una mancanza di rispetto nei confronti dell’autorità.

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Cinghialai

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