PIOMBINO (LI) : WWF CONTRO APPOSTAMENTI FISSI

Caccia e appostamenti fissi.

“Promontorio, tutela con più coraggio”

Da Paolo Maria Politi (piombinese ex responsabile Wwf) duro attacco all’amministrazione.

 Non solo il promontorio resta da difendere coi cacciatori, ora si parla di acquisizioni comunali dai privati. Chi ha a cuore la natura protesta, il mondo venatorio tace.
Dev’essere in sospeso la trattativa tra associazioni cacciatori e proprietari di vaste aree di promontorio per il rinnovo dell’affitto degli appostamenti. E da fine maggio, c’è la raccolta firme di un (sedicente) comitato di cittadini che vieterebbe volentieri la caccia in quest’area naturale protetta d’interesse locale (Anpil da Punta Falcone fino a Populonia e Baratti). Una battaglia da sempre ambietalista, ma da voce del responsabile provinciale Wwf Stefano Gualerci questi gruppi non sono ancora della partita: pur continuando a sollecitare garanzie e avversando la presenza degli appostamenti per altro paventati in numero crescente.

Poi la nota del sindaco di Piombino  Massimo Giuliani che non esclude la caccia nell’utilizzo del promontorio, arrivando a prevedere «acquisizioni dalle proprietà privata». Troppo per Paolo Maria Politi, che oggi parla “solo” da piombinese, ma per moltissimi anni è stato responsabile Wwf: «Rattristano le parole del sindaco Giuliani sul futuro del promontorio. Basterebbe – spiega – fossero applicati gli indirizzi comunitari in materia di tutela degli habitat e delle specie (Rete Natura 2000 in vigore… da 16 anni), considerato che parte del promontorio ricade per circa 700 ettari, parte a mare, nel Sito di importanza comunitaria “Promontorio di Piombino – Monte Massoncello”.

Così l’amministrazione avrebbe potuto da anni – aggiunge – senza colpo ferire, trasformare l’inutile Anpil regolamentata con deroghe incostituzionali in una riserva naturale regionale, quanto meno per il territorio codificato dalla Ue come meritevole di tutela per “elevati valori naturalistici”.

Ma il mondo venatorio – sottolinea – tiene in ostaggio i politici locali per ataviche alleanze calcificate e difficili da rimuovere. Sarebbe opportuno, invece – conferma – di richiamare e farsi forza del parternariato granitico coi cacciatori, fare un passo in avanti e decidere, in linea con i paesi più evoluti, di mettere sotto tutela, quella vera, i 700 ettari a mare del promontorio, eliminando senza deroghe (l’Italia è il mondo delle deroghe ndr), tutti gli appostamenti fissi di caccia agli uccelli migratori. Insolita poi l’ipotesi di acquisire al patrimonio pubblico terreni privati ricadenti sul promontorio. Per farci cosa? Per installare nuovi appostamenti di caccia? Sussiste già la vergogna di Poggio Malassarto – dice ancora Politi – area di circa 70 ettari di patrimonio pubblico, che il Comune di Piombino ha voluto affidare alla gestione dei cacciatori locali con convenzione ormai ventennale, anziché accorparlo come buon senso vorrebbe al parco di Baratti-Populonia per le emergenze archeologiche lì ancora presenti. La strada verso una reale tutela del patrimonio naturalistico è ancora piena di insidie ed asperità. Ci vorrebbe – conclude – un po’ di coraggio».

di Cecilia Cecchi

http://iltirreno.gelocal.it/piombino/cronaca/2016/07/03/news/promontorio-tutela-con-piu-coraggio-1.13763107

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