MULCHING, P.A.C. e COLOMBACCI

Vediamo cosa hanno a che fare i nostri colombacci col mulching e con la cosiddetta P.A.C.

TRATTORE 2OHPer entrare in argomento tento una minima spiegazione in merito a questi due termini che, di primo acchito, possono sembrare piuttosto astratti, come dire… estranei al selvatico. Ebbene, iniziamo dall’acronimo P.A.C che sta a significare “politica agricola comunitaria”, pratica questa innegabilmente collegata al colombaccio, alla sua dieta alimentare. E’ sotto i nostri occhi come i prodotti di scarto della moderna agricoltura siano diventati attraenti tavole imbandite per i selvatici; il mais, in particolare, nel corso come-coltivare-il-granturc   OKodell’ultimo ventennio è divenuto una potente calamita per un numero sempre crescente di colombacci, siano essi in migrazione nel corso dell’autunno, siano essi svernanti.

Addirittura nuove tecniche di caccia (al campo) sono nate proprio per insidiare quei colombacci soliti frequentare in gran numero le stoppie di granoturco, dopo la raccolta meccanizzata dello stesso. Per quanto riguarda l’Italia, questo fenomeno si è sviluppato e COLOMBACCI OKa-jpgamplificato nel corso degli anni in particolare nella Pianura Padana, ma anche altre zone della Penisola hanno visto nascere importanti concentrazioni di selvatici a ridosso di queste coltivazioni.

Allo stesso modo, vastissime zone del Dipartimento delle Landes, in Francia, hanno visto territori coltivati a mais espandersi a macchia d’olio e dare come conseguente risultato la concentrazione di notevoli contingenti di migratori che, ogni stagione, si presentano
all’appuntamento col mais o con altri prodotti di scarto della moderna agricoltura. Questi nuovi alimenti hanno contribuito a modificare in parte ataviche abitudini migratorie che vedevano presenze di colombacci legate esclusivamente alla maturazione di alcuni prodotti naturali, del bosco, quali ghiande di vario genere ed anche le tanto appetite coccole d’edera. Posso segnalare, per fare un esempio piuttosto calzante, la disperazione (chiamiamola così) dei cacciatori che erano normalmente abituati ad attendere in modo GRANOTURCO OKais8redditizio il passo autunnale dei PIRENEIouESTREMADURA OKmcolombacci sui Pirenei Atlantici e che proprio
a causa degli enormi “fast food” creatisi nel piemonte pirenaico si sono trovati a vivere spesso giornate d’inutile attesa. Lo stato di fatto attuale è che se qualche anno addietro alcuni milioni di selvatici (quattro/cinque) valicavano i Pirenei alla volta FAGGIOLA   OKidell’Extremadura (Spagna) e dell’Alentejo (Portogallo) per cibarsi di ghiande, ai nostri giorni lo stock di colombacci in migrazione si è sensibilmente ridotto ed è quantificato mediamente attorno ai due

EDERAries
GHIANDA OKhiandemilioni di soggetti censiti. Perché affrontare un lungo, pericoloso e faticoso viaggio invernale alla volta delle contrade più occidentali del Continente per alimentarsi di leccioghiande, quando già nel centro dell’Esagono 205francese appaiono sconfinate estensioni coltivate a mais in grado di garantire abbondanti, quasi inesauribili fonti alimentari?

La risposta è stata una rimarchevole modifica di stili di vita e i selvatici hanno ben presto adattato le loro abitudini alimentari e migratorie alle novità che l’uomo ha offerto loro. Ecco che il binomio fra tranquilli dormitori invernali e invitanti zone ricche di alimenti sono diventate mete di un sempre crescente numero di colombacci in svernamento.

TRATTORE OKE siamo arrivati al cosiddetto “mulching”… che altro non è se non una misura individuata dall’U.E. per tentare di diminuire l’impatto negativo prodotto dal notevole utilizzo di nitrati in agricoltura, per esempio nelle enormi monoculture di mais che “punteggiano” un po’ tutto il Continente europeo. In buona sostanza il “mulching” consiste nell’interrare, appena pochi giorni dopo la raccolta, i prodotti di scarto della moderna agricoltura in maniera da fornire un fertilizzante naturale al terreno. Questa iniziativa era stata individuata come utile, proponibile, sino dal lontano 1991, ma solo recentemente sta avendo corso nella pratica agricola poiché proprio la P.A.C prevede che alcune sovvenzioni finanziare decadano se non si da effettivo corso al mulching.

Morale? Mi sembra piuttosto logica la morale di questo mio argomentare in campo agricolo…

TRATTORE 3jpgA breve succederà che i colombacci in migrazione non troveranno più quelle accoglienti mense imbandite dagli agricoltori nei loro campi e dovranno ripiegare l’attenzione alimentare nuovamente su quei prodotti che i boschi hanno garantito loro per secoli e secoli. Non ricordo quando e neppure dove, ma ho già fatto notare quanto siano insensate le pretese di alcune sigle animaliste che ponendo nel terreno cartelli con su scritto “divieto di caccia” credono di garantire chissà quale tenore di vita alla fauna selvatica… Potrà sembrare assurdo, ma spesso la vita selvatica è molto, molto più interconnessa e dipendente dal prezzo di un prodotto che possiamo comprare al super mercato…

Chi vuol capire capisca e chi non vuol capire… pazienza.

COLZA      OK-editOra, cosa possiamo, dobbiamo attenderci nel corso dei prossimi anni? Come reagiranno i nostri “mitici” a queste importanti varianti in tema di alimenti disponibili? Difficile dare risposte, più semplice ipotizzare soluzioni che tengano conto anche delle variazioni climatiche in atto. E già! Perché oltre al fatto che spariranno i residui di alcune colture agricole… occorrerà tenere conto del cosiddetto riscaldamento globale che sta già mostrando evidenti conseguenze. Sono nato nel ’50 ed ho ricordi nitidi degli inverni della mia infanzia. Come vedete, non occorre andare poi tanto a ritroso, per verificare come “il mondo” sia mutato.

caccia al campo  ok1Se negli anni ’70 / ’80 il dieci d’ottobre rappresentava il momento magico della migrazione e se per San Luca Evangelista (18 ottobre) il grosso della migrazione era passato… oggi giorno è possibile assistere a giornate di vuoto siderale di passo proprio nella prima decade d’ottobre e per contro trovarsi in momenti di furia di passo a fine novembre (vedi lo scorso novembre 2015, quando sotto la luna piena, nella mia Romagna si son visti colombi da mattino a sera e per quasi un’intera settimana).

COLOMBACCI OKo-da-jpgIl colombaccio è un selvatico davvero “plastico”, nel senso che sa adattarsi rapidamente ed efficacemente al volgere dei tempi… Potrà pertanto succedere che le foreste che offrono ghiande nella Media Europa (Germania, Ungheria, Slovacchia, Rep. Ceca, Polonia, Slovenia, ecc. ecc.) diventino mete privilegiate della parziale migrazione dei colombacci del terzo millennio.

In effetti, esistono studi ben rappresentati da una realistica linea che
FORESTA.....OKncicollega le località europee caratterizzate da quaranta e più giorni di neve continua al suolo e che danno risalto ad un elastico, ma concreto confine tra territori frequentati da popolazioni di colombacci stanziali ed altre migranti. Se tale linea si sposterà sempre più a nord, nel Continente europeo, (come sembra accadere nelle ultime stagioni invernali) è immaginabile prevedere un incremento delle popolazioni stanziali, o parzialmente migranti, rispetto a quelle cosiddette “lungo migranti”, (per meglio intenderci, rispetto a quei colombacci che ancora ai nostri giorni sono soliti traccheggiare tra aree di nidificazione poste all’estremo nord est dell’Europa e zone di svernamento localizzate all’estremo sud ovest del Continente).

MESOLA CARTELLO6
COLOMBACCI   OL    HOMEda-jpgSenza allontanarmi troppo da casa, è sufficiente verificare cosa sta succedendo (in campo agricolo) a ridosso del famoso Boscone della Mesola; un tempo le colture di granoturco erano estese a perdita d’occhio, mentre oggi molte altre coltivazioni (finocchi, carote, radicchi ecc ecc) le hanno soppiantate assecondando le richieste del “mercato”. Mesola resta un dormitorio certamente affollato di colombacci durante la migrazione autunnale, ma la quantità dei migratori che si concentrano sui territori attigui la riserva demaniale “sembra” diminuire di anno in anno, come sembra diminuire la durata dei giorni di “stop-over” in zona. In natura… tutto è in continuo movimento, solo le insensate pretese di alcuni “ambientalisti-da-salotto” vorrebbero imbalsamare ciò che imbalsamabile non sarà mai.

Rinaldo Bucchi