Monitoraggio svernanti Bosco della Mesola inverno 2018/2019

Prima giornata di monitoraggio svernanti eseguita il 11 dicembre 2018 dalla squadra romagnola
Pochissimi i colombacci avvistati lungo la strada Statale Romea nel percorso di andata verso Mesola e solamente all’altezza del paesino di San Giuseppe ossia quasi un segno premonitore a quello che sarebbe stata la giornata di rilievo.
Dislocatisi i rilevatori in tre punti di possibile uscita dal bosco della Mesola di cui una posizione a Nord del bosco per i F.lli Palli Enrico e Francesco per l’uscita verso il Rodigino ben pochi erano i branchi avvistati vista la quantità di 3 piccoli branchi ad altezza minima a dimostrare la poco propensione dei colombacci ad allontanarsi dal bosco a conferma di quello che scrive il nostro rilevatore Lorenzo Monesi nel suo rilievo fatto in parallelo nel Rodigino.
Altrettanto poco rilevavano se non meno Rinaldo Bucchi e l’amico Loris Leoni sul lato ovest come altre tanto poco sia Luciano Mussolini che io sul lato Est del bosco con soli 6 avvistamenti su tutta la lunghezza del bosco di cui un branco di 60 unità nel campo incolto sotto la pinetina esistente vicino alla punta estrema a Sud-Est del bosco a circa 400 metri dal bordo mare.
Altri 8 colombacci venivano avvistati solo per un attimo in volo radente sopra il bosco all’altezza della Torre Palù.
Un altro branco di 50 sulle piante a bordo bosco all’inizio di via Spinazzi una stradina bianca che costeggia sul lato ovest il bosco fino ad arrivare sul suo lato estremo Nord.
Proseguendo poi nel giro di perlustrazione verso Nord sempre da quel lato circa 80 colombacci venivano avvistati a fianco ad un pioppettino appoggiato sull’argine del Canale Bianco quasi alla fine della punta nord del boscone.
Proseguendo ulteriormente avvistavamo altri 30 colombacci posati sugli alberi a metà del boschetto di Santa Giustina prolungamento boschivo leggermente distaccato a Nord del bosco della Mesola.
Sulla via del ritorno in direzione boscone della Mesola passando dal lato ovest del bosco di Santa Giustina avvistavamo altri 25 colombacci posati a bordo bosco e come ultimissimo avvistamento nella fase di raduno per lo spuntino nel punto di monitoraggio dei F.lli Palli tutti insieme notavamo un branco di cento colombacci che tentava l’uscita in direzione ovest ma solo 50 si staccavano mentre il resto rientrava nel bosco. Per terminare la giornata una puntata era dovuta per verificare la presenza o no di colombacci nelle vicine AFV esistenti a Monticelli (FE) e San Basilio (RO). Ambedue risultavano completamente vuote .
Tutto ciò a dimostrare la notevole carenza di colombacci svernanti in questo dicembre 2018 ( poco più di 500 in tutto conteggiati)
Stessa identica situazione segnala Lorenzo Monesi nel Rodigino ossia in totale meno di 2 decimi i colombacci avvistati rispetto l’anno scorso.
1° giornata di monitoraggio eseguita da Lorenzo sotto Rovigo il 20/11/2018
Sono passato per i luoghi dove li avevo trovati l’anno scorso, avvistato solo un branchetto di una trentina di colombacci. Sulle golene del Po di Goro, dalla parte verso Mesola atri due gruppi di 20/30 soggetti.
Purtroppo la carenza di pasture per l’alimentazione, così abbondanti nell’inverno 17/18, non ha favorito la permanenza dei colombi.
2° giornata di monitoraggio eseguita da Lorenzo sotto Rovigo 11/12/18.
Si conferma l’esigua presenza di 30 colombacci nei luoghi dove nel 2017/18 (golene di Taglio di Po) erano presenti in questo periodo 2/3000 soggetti. Nelle edere solo in una località del comune di Adria presenti circa 120/150 colombacci e altrettanti a Rovigo.
Osservati nel comune di Porto Tolle circa 150/200 in un bosco con divieto di caccia. Una particolarità che non avevo mai osservato prima: nel gozzo e nello stomaco di alcuni colombacci catturati sabato ho trovato frutti di sorbo della specie “sorbus hostili”. Frutti di cui si cibano di solito solo merli, tordi e cesene (che passano raramente da queste parti).
Seconda giornata di monitoraggio eseguita da Denis il 07/01/2019.
Sempre pochissimi i colombacci posati nelle zone protette lungo la statale Romea a dare in anticipo un ennesimo segnale della carenza di popolazioni svernanti.
Giornata serena con qualche banco di nebbia al mattino presto e temperatura in rialzo nel corso della giornata.
Triste dirlo ma purtroppo la situazione degli svernanti è proprio agli sgoccioli. Avrò rilevato si e no 200 colombacci sui bordi del bosco e solo laddove ci sono pioppi vecchissimi ricoperti da edere.
Quelli gli unici luoghi dove ho potuto vedere dei colombacci.
Non vi é nessun movimento verso l’esterno e tanto meno presenze nelle piane attorno fino a 10 km sia nei rifugi e oasi e tanto meno nei vari rimboschimenti esistenti.
Non c’era nemmeno più la popolazione di sedentari che solitamente se ne stanno durante il giorno sui fili elettrici nelle piane dell’oasi vicino a Volano.
Ho vistato anche le diverse AFV che si trovano in zona ma non vi ho trovato nulla.
Gli unici selvatici che si potevano vedere erano qualche branchetto di pavoncelle quà e là insieme agli storni.
Non c’è stato praticamente nemmeno il solito ritorno di gennaio oppure vi è un certo ritardo causato da una situazione meteorologica perturbata in arrivo che magari solo i colombacci sono in grado di prevvedere; chi sa……
14/01/2019 ultima giornata di monitoraggio in provincia di Rovigo anche da parte di Lorenzo Monesi
Ultima per mancanza di colombacci. Solo un piccolo branco di un centinaio di esemplari in zona di divieto a Polesine Camerini. Negli altri siti dove Lorenzo aveva rilevato alcuni gruppetti ormai sono rimasti solo pochi esemplari presumibilmente stanziali.
Inverno 2018/19 pochissimi svernanti anche lato provincia Rovigo.
Conclusione
Penso che se ci sono colombacci svernanti nelle varie province emiliane romagnole sarà sicuramente solo dove ci sono edere e posizioni tranquille dentro oasi o rifugi.
Data la carenza degli svernanti al bosco della Mesola già fin da novembre essendosi il bosco come già detto letteralmente vuotato il 24 di ottobre termina praticamente qui il monitoraggio colombacci 2018/2019 nei dintorni della Mesola.
Come già accennato l’anno scorso nella conclusione di resoconto del monitoraggio svernanti 2017 ed anche nel resoconto del monitoraggio migrazione e stop.over 2018 possiamo veramente senza ombra di errori confermare che il bosco della Mesola, potenzialmente idoneo a stoppare oltre centomila colombacci per tutto l’inverno come succedeva tanti anni fa, non lo è più oggi giorno a causa di un notevole cambiamento dell’agricoltura fin troppo intensiva e non più favorevole al mantenimento di condizioni idonee a preservare la permanenza del colombaccio e tanto meno della colombella nel periodo invernale.
Un caloroso abbraccio e ringraziamento a tutti coloro che hanno partecipato ed un forte ma veramente forte incitamento ad una maggior partecipazione agli studi e monitoraggi necessari da fare ogni anno.
Nella speranza di un riscontro positivo porgo a tutti un caloroso ringraziamento.
Cordiali saluti a Tutti, Denis.