MIGRAZIONE : nuovi elementi di conoscenza

Prosegue la  ricerca di Enrico sulla migrazione del colombaccio, con riferimenti particolari al passo 2015, e si arricchisce di dati e informazioni molto interessanti che andranno a determinare, nel loro insieme, uno studio ad ampio raggio sulla migrazione del nostro amato selvatico. Riportiamo per intero l’articolo dell’amico Enrico Cavina pubblicato da alcuni giorni nella rubrica Colombaccio Scientifico.

Alcuni elemeimages (2)nti di analisi e d’informazione sono riapparsi di recente sul “box” < PREVISIONI ed ANALISI > del Forum , in particolare riferendoci alle tipologie di “passo” che si sono verificate nel 2015 , specie sul settore Liguria/Alpi Marittime ( Denis Bianchi , Walt46 e poi Badger,Del Due , Pelo52 ) .

Personalmente – come avevo a suo tempo promesso – cercherò di produrre una mia analisi documentale su Migrazione e “passi” 2015 : è un lavoro lungo che vorrei sviluppare con calma ed appunto con attenzione “documentativa” e quindi accurata ricerca retroattiva sui dati meteo disponibili e precisi .

Ora però volevo anticipare alcuni elementi “nuovi” , totalmente nuovi in termini scientifici , che ho potuto trarre dalla Letteratura e dal Web ( anche recentissimi dicembre 2015 ) e che di fatto portano nuova luce sui metodi d’interpretazione j_30970_01temporo-spaziale del “passo” , anche quello del 2015 . Nella stagione appena trascorsa numerose ( e puntualmente riferite nel Forum ) sono state le osservazioni di importanti continui – a tratti – flussi di consistenti branchi in volo migratorio deciso , in alta quota/altitudine e specie nei periodi di picco ( Liguria – Alpi Marittime – Golfo Ligure e poi Stazioni Francesi nel Sud-Est : ad es. 17- 21/22-31 Ottobre e 4-9 Novembre 2015 come da post di Denis e di Walter ) quando le rotte migratorie
EST- OVEST/SUDOVEST si sono sviluppate su una variabile area di confine e di corridoi atmosferici situati tra isobare di bassa pressione in area ciclonica ( Italia Centro-Sud e Mediterraneo Centrale ) ed isobare di alta pressione ( Valle Padana – Nord Italia ) , ed appunto con prevalente osservazione di voli diurni in altitudine ( ….quelli visibili ed altri verosimilmente non visibili , ed anche forse notturni ) . Caratteristiche di voli in corridoio d’alta quota poi osservate ( anche personalmente da me ) nei giorni successivi anche nelle osservazioni dell’entroterra Adriatico .

Un importante e recentissimo Lavoro Canadese ( Altshner D.L. e coll. – dicembre 2015 ) – sulla base di un’accurata rassegna critica dei contributi scientifici degli ultimi 10-15 anni – ci offre una sintesi di lettura e d’interpretazione sulle straordinarie integrazioni fisiologiche che realizzano il volo migratorio nelle sue varie contingenti tipologia e per varie specie d’uccelli .
Il tutto si allinea al concetto di “ ECOLOGIA della MIGRAZIONE “ e più in particolare ecologia dei “sensi” quali visione , olfatto , senso barometrico ( ed altimetrico ) e del campo magnetico terrestre ( …e lunare ??) , sensori ( meccanorecettori) sulle penne delle ali , vie nervose ai centri cerebrali e cerebellari , attivazioni muscolari , auto-monitoraggio del consumo energetico , auto-valutazione dell’aerodinamica di volo ecc. . Ognuno di questi e di altri aspetti si rappresenta come un complesso campo di ricerca , non del tutto ancora esplorato .
IMGP5227 jpg ridotto da jpgInsomma : quando scatta l’impulso migratorio nello stato biologico di maturazione completa ( accumulo di energia , ormoni , muta ) si realizza una complicata serie di integrazioni funzionali finalizzate a permettere di raggiungere nelle migliori condizioni il sito di svernamento e quindi di sopravvivenza della specie .
Tutto ciò – così complesso – fa parte dei “misteri” della migrazione , anche se in questi anni del Nuovo Millennio le ricerche stanno ormai sfondando i muri dell’incognito .

Tra le varie funzioni così integrate emerge l’importanza fondamentale della scelta di rotta e conseguente altitudine di volo migratorio . Le strutture organiche che sono l’equivalente di “sensori” ( cellule e corpuscoli e filamenti nervosi che funzionano su basi elettro-fisico- chimiche ed elettro -neuro-fisiologiche ) si attivano ad elaborare le informazioni che gli uccelli acquisiscono dall’ambiente e dall’atmosfera , nella quale ultima dovranno sviluppare il volo nelle migliori condizioni aerodinamiche ( venti ) e di risparmio energetico .

images (3)I “sensori” rilevano gli stimoli che elaborati ed interpretati vengono inviati – con tempi,modalità,intensità tutt’ora sconosciute – al Sistema Nervoso Centrale ( cruciale il ruolo del Cervelletto ) e da lì si attivano i comandi all’involo ed ai muscoli del volo.
Sottolineiamo ancora una volta che i problemi interpretativi sono complessi ed in buona parte ancora irrisolti , come si rilevano nelle oltre 900 pagine del moderno libro di Ian Newton “ The Migration Ecology of Birds “ (https://www.elsevier.com/books acquistabile on-line anche in versione digitale , costoso ma indispensabile per i Cultori della materia ) .

Abbiamo detto delle tipologie del nostro “passo” 2015 con frequenti osservazioni di transiti di massa su corridoi in altitudine e rotte tracciate ai confini tra isobare di basse ed alte Pressioni .
Qui sta il punto : preventiva – e se necessario – flessibile scelta di corridoi aerei favorevoli .

images (5)Le ultime acquisizioni – che già in buona parte ora derivano dal monitoraggio satellitare – ci dicono appunto che i “sensi” dei migratori sono in condizione di prevedere non solo cambiamenti sfavorevoli dello stato meteorologico , ma anche di scegliere preventivamente la tempistica d’involo e le rotte migratorie centinaia di kilometri davanti a loro , nonché i corridoi altimetrici dove trovare le migliori condizioni di volo e di risparmio energetico . Queste scelte possono essere anche temporali e possono svilupparsi di giorno ed anche continuativamente di notte pur per i migratori a prevalente migrazione diurna .

Le flotte di “corporei” aeromobili di specie ( ….l’<Alitalia> dei Colombacci , Tordi ,Fringuelli,Anatre,Oche ecc. ) quando partono per migrare hanno già i loro “piani di volo” più o meno flessibili sui quali sviluppare la Migrazione e le eventuali soste aeroportuali.
images (4)Circa queste capacità di adattare le rotte migratorie , appunto anche modificandole rispetto ad ataviche “direttrici” classicamente storiche o secolari , è emersa recentemente una documentata ed inequivocabile “ricerca” con monitoraggio satellitare ( ora per ora e confronto con le mappe barometriche sulle rotte di migrazione e transito ) di giovani Rapaci partiti da due aree di origine diverse , una in Scozia ed una in Irlanda del Nord , distanziati di un giorno sia in termini di partenza sia di transito e seguiti sulla rotta scelta da ambedue , differenziata dalla rotta classica geneticamente impressa , sino all’Africa Occidentale ( Senegal) . Ebbene i loro “sensi” che agivano in completo regime di “primo volo migratorio” hanno – indipendentemente ed autonomamente – tracciato identica rotta deviando sul mare aperto e percorrendo ( distanziati di un giorno tra loro ) identico percorso su un corridoio preventivamente stabilito al confine tra isobare di alta pressione ed isobare di bassa pressione , ad identiche altezze con venti favorevoli . Paul “Wildlifewriter” che ha sviluppato questo studio così accurato ( e che è ora anche in contatto con noi ) ha interpretato e riferito su questa
download (6)capacità mettendola in chiara inequivocabile relazione con l’Organo Para-Timpanico di Vitali quale barometro/altimetro biologico .
In conclusione possiamo ipotizzare – con ragionevole buona approssimazione interpretativa – che le rotte “nordiche” in altitudine dei nostri Colombacci di fine Ottobre erano state preparate e modulate su corridoi aerei e piani di volo ben impressi sui “computers” e “consolle di pilotaggio” dei loro Cervelletti , quindi attivati dalle loro strutture sensitive , quali ( le più recenti Ricerche ci dicono così ) si trovano nell’Orecchio Medio ed Interno ( PTO , Lagena,Coclea) , nella Retina dell’Occhio e nel Becco ( magnetite ferrosa) , e sulle neo-penne fresche di muta con i loro corpuscoli meccano-recettori posti a “sentire” aria e vento .
Tutto si svolge quindi su basi di Anatomia , di Fisiologia , di Ecologia ambientale e quindi di Ecologia della Migrazione .
Referenze Bibliografiche e dal WEB

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The biophysics of bird flight ( dec.2015)

http://www.nrcresearchpress.com/doi/abs/10.1139/cjz-2015-0103?journalCode=cjz#.Vp1Gl093I-g

The Migration Ecology of Birdshttps://www.elsevier.com/books/the-migration-ecology-of-birds/newton/978-0-12-517367-4

The weather-awarness of migrating birds
http://thewildlifewriter.blogspot.it/2013/09/skyscanner.html

Magnetoreception in Birds
https://www.researchgate.net/publication/279446083_Magnetoreception_in_Birds_and_Its_Use_for_Long-Distance_Migration

Magneto and Barometric reception in Birds
http://onlinelibrary.wiley.com/doi/10.1111/dgd.12025/pdf

 

About Enrico Cavina

nato Bologna 27/12/1936 Liceo Classico Fabriano (An) Universitá di Pisa vive Aprile - Settembre su isola di Tilos Grecia Licenza di Caccia dal 1951 Licenza di Caccia in Grecia dal 1997 Licenza di caccia in Bulgaria dal 1967 Esperienze di caccia in Scozia,Finlandia,Russia,Iran,Turchia , Grecia,Ungheria,Bulgaria