LUTTO NEL CLUB…ENRICO GIANARDI ci ha lasciato

DSC_0042 (FILEminimizer) (2)15/11/2015. E’ stato difficile  mettere un titolo a questa notizia incredibile e al tempo stesso terribile. Enrico Gianardi, Responsabile del Club per la Regione Liguria… oltre che uno dei fondatori del Club stesso, oggi, improvvisamente,  ci ha lasciato.  Apriamo una discussione sul Forum per tutti coloro che lo vogliono ricordare e rendergli omaggio. Qui di seguito il ricordo di Rinaldo.

Enrico… Enrico…

Mai e poi mai avrei immaginato di trovarmi in questa situazione! Graziano mi ha dato notizia della tua scomparsa ed io son qui a scrivere qualcosa per ricordare la tua persona. Inimmaginabile! Ecco inimmaginabile! Il mio primo pensiero è per i tuoi famigliari, i tuoi genitori (dei quali mi parlavi sempre…), i tuoi amici più vicini. Come ben sai, recentemente, è venuto a mancare anche il mio amico di caccia ai colombi. Francesco, si chiamava così, ha tribolato per un anno; poi, all’inizio dell’ottobre 2014 se n’è andato. I colombi arrivavano e lui se n’è andato. Pensando al modo “istantaneo” col quale tu hai cambiato dimensione l’unica consolazione che viene a mente è la mancanza di sofferenza, o almeno così spero sia stato per te. Per contro provo solo a pensare all’immenso dolore che dovranno sopportare tua moglie, tuo figlio, i tuoi anziani genitori, gli amici tutti. Provo solo a pensare… Ho parlato con Giorgio che piangeva, ho parlato con Federico che piangeva.

Con Enrico ci siamo conosciuti nel ormai lontano 1997. Lui è stato uno dei primi collaboratori di Progetto Colombaccio: ci siamo incontrati così, per la comune grande passione. Ricordo con sfumato piacere gli incontri che organizzavo tra i rilevatori della ricerca; allo stesso modo, ma stavolta nitidamente, ho a mente il tuo volto, quello dei tuoi amici Borsi e Lavoratori, sempre presenti ai “raduni” tra patiti del colombaccio. Che grande piacere era vedervi ogni anno. Puntuali all’appuntamento!
enrico2 (2)Poi Enrico iniziò un percorso, chiamiamolo così, personale e per lui davvero coinvolgente. Dette vita ad una “sua” festa che aveva, ha ed avrà (penso e spero io) un preciso connotato: quello di fare beneficenza all’Ospedale Gaslini di Genova. Tante volte mi sono chiesto perché il Gaslini. Forse c’era un motivo ben preciso del quale però non ho mai chiesto notizia.

Sono, siamo stati in Liguria, anche con Nadia e Valentina, più volte. Tutte per rendere omaggio alla straordinaria voglia di “fare” che contraddistingueva Enrico ed i suoi collaboratori (famigliari ed amici). Enrico lavorava da un anno all’altro per la sua festa (per quella del Club Ligure), per riuscire a mantenere quell’impegno morale che lui sentiva così vivo dentro se. Con orgoglio mostrava i segni tangibili della sua opera di puro volontariato, vale a dire le migliaia e migliaia di euro che regolarmente versava alla Direzione del Gaslini.

IMG_8796 (2)Un paio di anni addietro, se ben ho a mente… ho affrontato il tragitto autostradale che ci divide per portarti una targa ricordo che certo meritavi per tutto quanto hai realizzato nel primo decennio di esistenza della tua sagra, della tua festa. Casualmente avevo la mia auto dal meccanico e così ho dovuto chiedere in prestito l’auto a mia cognata. Un’auto senza frizione, insomma un motore a presa diretta: ai piedi solo freno ed acceleratore. Non ti dico il viaggio!!! Però lo rifarei quel viaggio, lo rifarei per poterti portare di nuovo quell’attestato di stima e riconoscenza che tutto il Club ti doveva. Si! Lo rifarei.

Adesso?

Adesso provo un senso di vuoto. Mi vengono a mente i tuoi atteggiamenti riservati: quasi ti vergognavi a parlare in pubblico, quasi arrossivi… Eri un puro d’animo, eri una persona speciale che io ho, anzi noi abbiamo avuto la fortuna di conoscere.

Non resta che esprimere il mio, il nostro senso di vicinanza alla famiglia, agli amici più cari. E queste non sono solo parole, ma il modo per rappresentare un sentimento profondo e sincero, tale e quale a quella bella, schietta amicizia che tanto ci legava. Mi mancherai, quanto mancherai! Ciao Enrico.

Rinaldo