L’UNIONE FA LA FORZA

CERTALDO E SAN GIOVANNI V.D.NO, LA CCT INCONTRA I CACCIATORI

Venerdì 6 luglio si è svolta a Certaldo una iniziativa venatoria di respiro regionale, avente come finalità l’unità concreta delle varie associazioni venatorie (sette sono attualmente quelle che a livello nazionale sono ufficialmente riconosciute in base alla legge 157 del 92), proponendo di dar vita una “casa comune” e ad una “tessera comune”.
Hanno partecipato intervenendo all’incontro di Certaldo oltre a Marco Romagnoli, Segretario della CCT (Confederazione Cacciatori Toscani), Moreno Periccioli, (Presidente Federcaccia Toscana), Franco Bindi, Presidente ANUU Toscana (associazione dei migratoristi), Francesco Rustici, (Presidente ARCT – Associazione Regionale Cacciatori Toscani), Silvestro Picchi, (Presidente club italiano del colombaccio sez. FI), Simone Tofani, (Presidente Federcaccia , Prov.FI.)
Ha coordinato la serata Enzo Migliorini.
La Confederazione C.C.T., aperta a tutti i soggetti che ne vorranno far parte e che ne condividono i principi costitutivi, è nata in Toscana circa 4 anni fa.
Non è un caso che sia nata in Toscana in quanto la Toscana è la regione in Italia con il più alto numero di cacciatori e sicuramente per la lungimiranza dei propri amministratori.
Un’esperienza regionale proiettata in futuro verso il nazionale.
Un’iniziativa, come ha ben evidenziato il coordinatore all’inizio del suo intervento, che non è CONTRO qualcuno o qualcosa ma PER l’unione del mondo venatorio ed il raggiungimento di una “casa comune” per rafforzare tutte le diverse istanze di quel mondo stesso.
Purtroppo l’esperienza ci insegna che è molto più facile dividere che unire; ne abbiamo una prova sia nel mondo politico che sindacale.
Oggi più che mai la caccia non può essere individuata come un problema; la figura del cacciatore, oltre a mantenere il suo tradizionale ruolo di vigilanza sull’ambiente, assume l’importante azione che è quella di contenimento della fauna problematica: cinghiali ed altri ungulati.
Non è paradossale oggi sostenere che la caccia è un servizio alla collettività.
Da segnalare inoltre il contributo molto apprezzato dai presenti di Silvestro Picchi, a nome del club Colombaccio sezione di Firenze, che, rappresentando un’associazione settoriale prettamente impegnata nello studio e difesa delle pratiche venatorie sul Colombaccio, ha tuttavia ribadito come il lavoro della cct sulla migratoria e la raccolta dati, rappresentino un punto di forza per la difesa delle nostre tradizioni venatorie e per la certezza dei calendari.
Inoltre Picchi ha ribadito con forza l’importanza strategica di unire i cacciatori e le loro associazioni per assicurare competenza e forza di rappresentanza, in un quadro politico istituzionale che presenta rischi quantomai concreti per la ripresa di iniziative animaliste e anticaccia.
Il giorno precedente, si è svolta un’altra partecipata Assemblea a S.Giovanni Valdarno (AR) sempre promossa dalla Confederazione. Oltre ai temi di stretta attualità inerenti il Calendario Venatorio e le puntuali proposte avanzate dalla CCT nel recente tavolo di consultazione con la Regione Toscana si sono affrontati anche altre importanti tematiche che stanno animando la discussione tra i cacciatori Aretini; crisi della piccola selvaggina, effetti della Legge Obiettivo e problematiche sugli ungulati, crisi operativa degli Atc.
Una serie di interventi hanno caratterizzato la serata con un pieno coinvolgimento dei numerosi cacciatori presenti che non hanno mancato di portare un prezioso contributo sulle cose da fare e per rafforzare anche sui territori il messaggio della CCT. Infatti non a caso, il tema dell’Unità del mondo Venatorio è stato uno dei riferimenti centrali di tutti i contributi della serata a partire dalle relazioni dei relatori ed in particolare di Marco Romagnoli, segretario CCT, Francesco Rustici Presidente e Luca Giusti della Arct, Domenico Coradeschi Federcaccia di Arezzo e dei dirigenti locali del Valdarno.
I cacciatori hanno ribadito la necessità di andare avanti con il percorso intrapreso dalla CCT nella nostra regione affinchè si accelerino i tempi per l’unità in campo nazionale.
Gli ultimi avvenimenti legati alla nascita dell’attuale Governo e le prime avvisaglie di una ripresa dell’iniziativa animalista ed anticaccia, non consentono più alibi e tergiversamenti da parte delle associazioni venatorie che hanno a cuore le sorti della caccia.
Superare gli attuali schemi e bruciare i tempi per la creazione di un nuovo soggetto unitario che sappia raccogliere le sfide epocali che ci attendono è la richiesta che viene dai territori e dagli incontri partecipatissimi che la CCT sta svolgendo in questi giorni.
IL MESSAGGIO VIBRANTE RACCOLTO DA TUTTI I PARTECIPANTI A QUESTE INIZIATIVE È CHE SOLO UNITI POSSIAMO RACCOGLIERE LE SFIDE CHE ABBIAMO DI FRONTE, PER DIFENDERE LA CACCIA ED I CACCIATORI

http://www.confederazionecacciatoritoscani.it/index.php/377-certaldo-e-san-giovanni-v-d-no-la-cct-incontra-i-cacciatori

CCT

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