INTERROGAZIONE DOTT. PRIAMO BOCCHI -FDI- CONSIGLIERE REGIONALE EMILIA ROMAGNA

Il Club Italiano del Colombaccio è certo sensibile alle problematiche sollevate dall’infausta delibera della Regione Emilia Romagna che prevede di uccidere colombacci al momento della deposizione delle uova, della cova e dell’allevamento della prole. Affermare che questo infausto provvedimento è fuori da ogni ragionamento condito dal buon senso è davvero scontato; lo è altrettanto evidenziare che l’etica della caccia, ma non solo quella che ogni cacciatore ha ben impressa nella mente e nel cuore, diciamo quindi “l’ETICA” nel senso più compiuto del termine evidenzia quanto sia fuori dal tempo questa iniziativa.

Con questa premessa non abbiamo certo la pretesa di nasconderci dietro il classico dito ed affermare che anche il colombaccio, in certe zone della regione Emilia Romagna, possa contribuire a far danni alle colture agricole. Siamo certi che la maggior parte dei danni all’agricoltura siano derivati dall’eccessiva presenza di piccioni, (anche la “delibera” è chiara in questo senso) ma occorrerà pur ammettere che il nostro protagonista possa contribuire marginalmente in questa direzione.

Ciò che appare stridente non è tanto l’idea di calmierare le popolazioni locali di colombaccio (stanziali) con prelievi mirati, ma piuttosto il “tempo” in cui dare corso a questi prelievi. Insomma, da che tempo è tempo, (senza voler ricordare poesie di Pascoli con “rondini che non tornavano più al nido”) il modo di rapportarsi con la vita selvatica prevede giustamente “tempi e modi” per attingere ad un “capitale” che appartiene alla collettività intera.

Ecco che, a parere del Club Italiano del Colombaccio, sarebbe sufficiente individuare in modo più appropriato quando dare corso, nel tempo, alla pressione sul selvatico, identificando la prima quindicina di settembre come periodo ottimale per effettuare questa “selezione”. In tal modo si inciderebbe principalmente sui nuovi nati della stagione e solo marginalmente sulle coppie riproduttrici. Nella pratica: si colpirebbero i frutti e non il capitale della “columba palumbus”. Occorre dare evidenza al fatto che abbattendo principalmente nuovi nati, questi ultimi non diventerebbero riproduttori la stagione a seguire proprio nelle zone stesse dove sono nati.

Nella delibera in argomento sono ben evidenziati i carnieri regionali dovuti alla caccia. Ebbene, sarà sufficiente verificare che con l’attivazione della cosiddetta pre-apertura (poche giornate di caccia concesse nelle sole mattine e nei primi quindici giorni di settembre) i carnieri stessi sono raddoppiati per numero di soggetti abbattuti. Ed allora? Semplicemente, molto semplicemente, evitando di mandare a male uova, piccoli …  in pratica il rinnovo della specie nei mesi da aprile ad agosto, si potrebbero raggiungere risultati analoghi solo modificando il momento del prelievo.

Gli agricoltori “piangono” ed hanno in parte ragione, ma un provvedimento del genere parte privo di buon senso e contro il significato più profondo del termine ETICA.

Il Club Italiano del Colombaccio si è certo attivato, e da tempo, per contrastare questa insensata delibera della Regione Emilia Romagna ed ultimamente ha contattato vari consiglieri regionali (di ogni colore politico) per ottenere collaborazione e per riuscire ad avere accesso agli atti che sono stati propedeutici alla stesura del documento in argomento.

Le uniche risposte ottenute sono state quelle del Consigliere PD, Dott. Daniele Valbonesi e del Consigliere FdI, Dott. Priamo Bocchi. Il Consigliere di maggioranza ha in qualche modo difeso l’operato legislativo regionale, mentre il Consigliere di opposizione ha espresso motivazioni ben diverse. Abbiamo chiesto autorizzazione al Dott. Priamo Bocchi per pubblicare la sua interrogazione inoltrata alla Giunta regionale e ben volentieri, ringraziando per la cortese disponibilità, la rendiamo pubblica sul nostro sito internet.