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Vittorio Sgarbi denunciato dagli animalisti perchè offende le capre

“Una capra al giorno mette l’avvocato di torno”. Il proverbio rivisitato serve per spiegare la questione legale che vede coinvolto Vittorio Sgarbi e le capre. A furia di nominarle in tono offensivo, infatti, alla fine qualcuno ha pensato di difenderle, portando il critico d’arte davanti ai giudici.

Qualche giorno fa il presidente dell’AIDAA – Associazione italiana difesa animali e ambiiente –  Lorenzo Croce ha depositato un esposto alla Procura della Repubblica di Ferrara contro Vittorio Sgarbi perché“offende le capre”. Quel suo continuo etichettare tutti con “Capra, capra, capra!” non sta bene agli animalisti che hanno chiesto ai magistrati  “di verificare se l’uso spregiativo del termine “capra”, che lo stesso critico d’arte usa a sproposito, non sia un incitamento al maltrattamento di animali, ai sensi dell’articolo 544-ter del codice penale, oltre che un uso scorretto della lingua italiana. Nella descrizione della specie animale ‘capra’ infatti si legge che la stessa è tra gli animali più intelligenti che esistano”.

Il gesto portato avanti dagli animalisti è più una provocazione per far capire al numero uno dei provocatori che l’abuso di quel termine sta diventando un sinonimo improprio, chiedendogli inoltre “di andare a vivere tre giorni con i pastori ed imparare, pascolando le capre, quanto sono intelligenti quegli animali”.

All’AIDAA ha risposto prontamente Sgarbi: con una nota del suo ufficio stampa, l’uomo ha ringraziato l’associazione per la provocazione, replicando di condividere le loro posizioni e che “avendo evitato di legare al sostantivo ‘capra’ qualunque aggettivo, ho sempre inteso capra come un complimento, considerando di molto inferiori alcuni uomini. Suggerisco comunque all’ Aidaa di fare un esposto anche contro Gesù Cristo che, identificandosi nel buon pastore, ha riconosciuto negli uomini le sue pecore”.

Non c’è solo Sgarbi: il dito puntato degli animalisti è anche verso il premier Matteo Renzi e i suoi gufi, ovvero tutti coloro che secondo il presidente del Consiglio criticano il governo. Anche a lui è stato chiesto di porre fine a questa associazione, richiesta arrivata anche da un deputato del M5S, Massimiliano Bernini, che su Facebook ha scritto di trovare “insopportabile lo sbeffeggio continuo nei confronti di questo maestoso rapace. Ciò dimostra una volta di più come la sensibilità di Renzi & C. nei confronti degli animali e della natura sia pericolosamente pari a zero”.

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