CARI DIRIGENTI E’ SUONATA LA SVEGLIA!

E’ divenuto ormai consuetudine nell’utilizzo dei social media comunicare facendo tanto rumore, calcando demagogia e populismo andando a “tastare la pancia dei cacciatori proprio lì dove duole, senza poi mai portare seco la progettualità e la propositività necessarie ad affrontare i “veri temi” del mondo venatorio italiano.

Con ciò non vogliamo certo dire che i problemi per noi cacciatori anche a livello nazionale certo non sussistano, anzi tutt’altro. La CCT quotidianamente è impegnata in una disanima costante ed approfondita delle questioni venatorie a livello Regionale Toscano, portando puntualmente anche l’attenzione alle questioni di carattere nazionale. I temi ci sono e sono assolutamente degni di attenzione. Dalla modifica della costituzione con l’inserimento del concetto generico di “tutela degli animali” che di per sé significa ben poco, ma lascia indubbiamente spazio ad interpretazioni dannose per il mondo venatorio e per la centralità dello stato sulle prerogative delle Regioni, alla paventata cancellazione di alcune specie dall’elenco delle specie cacciabili, senza parlare della proposta Referendaria.

 

Questi ed altri temi puntualmente vengono ripresi da molti in cerca di una sicura visibilità ed un rapido consenso, anche da chi in campo politico c’è ed indubbiamente potrebbe fare qualcosa “di più” oltre che promuovere se’ stesso, ma non è certo questo “il punto”.

 

Da tempo la Confederazione Cacciatori Toscani, seppur con i propri limiti regionali, ha perseguito l’estremo ed inderogabile bisogno di unione del mondo venatorio italiano. Abbiamo dimostrato che unire superando tutte le esperienze “posticce” di unione, morte già nel nascere, è non solo possibile ma anche realmente produttivo a beneficio di tutti i cacciatori.

 

Il lavoro operativo per l’approvazione del calendario venatorio regionale, il confronto con il mondo istituzionale regionale ed anche con quello agricolo per un nuovo patto a seguito della riforma della PAC e delle opportunità del GREEN NEW DEAL si legano ai risultati concreti dell’ultimo periodo. Le ordinanze che hanno consentito la caccia ed altre attività anche in presenza delle disposizioni sanitarie nazionali dimostrano infatti che grazie ed una voce unica, preparata, forte di una struttura e di un gruppo in grado di rappresentare al meglio la nostra categoria, i risultati ci sono!

Perché allora tutto ciò non è ancora possibile a livello nazionale? Si continua a produrre annunci di cambiamento che restano di fatto lettera morta senza determinare effetti tangibili per un reale cambiamento del modo di interpretare la funzione ed il mandato di rappresentanza del mondo venatorio Italiano.

Il grido di migliaia di cacciatori italiani ora come mai si leva forte e l’assenza di una proposta concreta da parte del mondo associazionistico rischia di relegarli tutti alla deriva demagogica e populista. La classe dirigente a tutti i livelli deve prestargli attenzione ed agire di conseguenza.

 

Così non si può più andare avanti!

 

C’è bisogno di un soggetto nuovo, forte e preparato, in grado di difendere la caccia su basi culturali e scientifiche per una nuova organizzazione che sia funzionale alle esigenze del domani. Le nostre tastiere ormai lo scrivono da sole; questa esigenza appare sempre più improrogabile ed il tergiversare diviene oggi non più solo controproducente ma bensì fatale.

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