Capanni caccia: su Repubblica le critiche animaliste al testo Vaccari

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martedì 24 marzo 2015

Lav e Enpa, grazie alla visibilità gentilmente offerta dalla giornalista filo-animalista Margherita D’Amico,
protestano su Repubblica per l’emendamento Vaccari al collegato ambientale in esame alla Commissione Ambiente
del Senato, che, alleggerito della parte delle depenalizzazioni, continua a prevedere nuove regole per gli appostamenti fissi di caccia, oltre che per il controllo delle nutrie (per cui, dopo il pasticcio che ha gelato tutti gli interventi provinciali e regionali, si chiede, di nuovo, l’aiuto dei cacciatori).Secondo gli animalisti l’emendamento, se approvato, potrebbe moltiplicare le strutture da cui sparare agli uccelli. Scrive d’Amico, “le stesse autorizzazioni venatorie rilasciate dalle province per sparare da appostamento fisso costituirebbero d’ora in poi titolo per erigere strutture invasive e finora, in larga maggioranza, irregolari”. Non è proprio così. E i lettori di Repubblica avranno al solito capito che si tratta di un favore concesso ai cacciatori. La D’Amico, che sprovveduta non è, farebbe bene a fare un passettino indietro e a considerare la recente sentenza della Corte Costituzionale, che ha messo dei paletti sugli appostamenti “fissi”, considerando irregolari quelli costruiti senza autorizzazione edilizia e paesaggistica (esclusi quelli definiti storici). E’ la stessa Corte Costituzionale a definire il regime derogatorio alla costruzione di nuove strutture, sottolineando come le Regioni possano regolamentare per particolari esigenze la cosiddetta edilizia libera. In questo caso quindi è possibile assimilare questi manufatti per esempio alle serre mobili stagionali, sprovviste di struttura in muratura. La regione Toscana e il Veneto, colpite direttamente dalla sentenza della Corte, hanno già definito le nuove regole, disponendo che i capanni da caccia debbano essere facilmente rimovibili e non ancorati al terreno, per evitare ai cacciatori di finire ingarbugliati nel dedalo delle concessioni edilizie. D’Amico e gli animalisti, al di là di ciò che dice chiaramente l’emendamento, introducono il principio del sospetto ad ogni costo e semplicemente dichiarano di non credere alla temporaneità delle strutture. Insomma tanto fumo per nulla.