Si è svolta in Monte San Vito (AN), nella mattinata di sabato 15 febbraio scorso, un interessante incontro organizzato dal Signor Graziano FEDERICI, dal suo staff di Federcaccia Marche e dagli amici dell’ACMA Marche.
Il convegno, dedicato all’installazione di eco-radar in ambito della ricerca ornitologica, ha avuto corso in un contesto davvero eterogeneo; erano presenti, infatti, studenti delle scuole medie in gran numero, unitamente al corpo insegnanti ed alla direttrice del locale plesso scolastico.
Riuscire nel comunicare nostre istanze, cultura, progetti e quant’altro a ragazzini di 12/13 anni d’età è quanto mi meglio il mondo venatorio possa tentare di rendere concreto. Ecco perché complimentarsi con gli organizzatori (rubando termini all’attuale vernacolo politico) è davvero voluto e dovuto.
Ma l’assemblea non era certamente composta unicamente da studenti ed insegnanti. Infatti, dobbiamo segnalare numerosi cacciatori interessati all’argomento e un numero davvero importante di politici locali. Non mancavano poi tecnici faunistici ed autorità in campo venatorio.
Il relatore principale è stato l’Ingegnere Alberto MELLANO; questo giovane e preparato scienziato è originario delle Marche, ma ormai vive e lavora da vent’anni ed oltre in Francia, presso il Centro Airbus – Monitring di Tolosa. L’ing. MELLANO ha grande competenze in ambito di aerei e di radar dedicati al loro volo. Su interessamento dell’amico Graziano FEDERICI l’ingegnere MELLANO ha messo a disposizione la sua professionalità per illustrare ai presenti le potenzialità di indagini effettuate a mezzo di eco-radar al fine di monitorare le migrazioni degli uccelli.
A parere di questo esperto sono quattro i tipi di radar che possono trovare realistica applicazione in ambito ornitologico e nonostante le qualificate prestazioni di ognuno dei modelli illustrati è stata segnalata l’opportunità di accoppiare meteo radar ed eco radar per raggiungere il miglior risultato possibile.
Con questi nuovi strumenti diventa possibile l’impossibile …. o meglio dire alcune innovazioni tecnologiche trovano campi di applicazione impensabili e risultati altrettanto stupefacenti. Pensate che … pensate che con alcuni tipi di radar è possibile rilevare il movimento di sciami di api o di altri insetti. E ho detto tutto. In merito a rilevamenti effettuati su uccelli in migrazione, attraverso l’elaborazione del “flapping” (che poi sarebbe la battuta d’ali) diventa addirittura realizzabile un distinguo tra specie piuttosto similari (che so …pispole o fringuelli).
Quando i rilevatori di Progetto Colombaccio annotano appunti inerenti alle migrazioni lo fanno dall’alba al tramonto. Ma di notte? Ecco, il sol fatto di poter monitorare le migrazioni del nostro colombaccio anche durante la notte ben mostra quanto sarebbero interessanti ricerche innovative che potessero sfruttare non occhi esperti ma sofisticate tecnologia di intercettazione dei voli 24 ore al giorno. Da non tralasciare poi l’aspetto scientifico di questo nuovo interagire col colombaccio o con altre specie di migratori: i dati raccolti sarebbe incontrovertibili.
I nostri detrattori ben spesso ci accusano di segnalare “troppi” colombacci in migrazione per gonfiare gli esiti delle nostre ricerche! Allo stesso modo e per lo stesso fine avanzano dubbi su rilevazioni di branchi di colombacci di transito che possono avvenire più e più volte in diversi appostamenti, ma è evidentemente che non potranno più fare la stessa cosa nei confronti di un radar.
Il signor, meglio dire l’amico Graziano FEDERICI ha successivamente illustrato i punti nevralgici nei quali sarebbe opportuno installare questi radar. Tali localizzazioni sono ben mirate e conseguenti ad esperienze di cacciatori e tecnici faunistici che ben conoscono alcune tra le principali “vie del cielo”.
Il costo economico di un’operazione di installazione su larga scala di eco-radar sarebbe davvero importante e per tale motivo sono stati sollecitati politici e sponsor. La positiva sorpresa è stata proprio quella rilevata dagli interventi dei numerosi ed importanti politici locali e regionali che hanno preso voce nel dibattito. Unanime è stato il giudizio positivo di chi dovrà adoperarsi per rendere possibile questa iniziativa.
L’ingegnere Alberto MELLANO ha concluso il suo intervento rappresentando l’utilità di possibili contatti con i fautori di analoghe iniziative in atto da un decennio nella vicina Francia. Dispiace rilevarlo … ma i nostri cugini (come d’altronde altre nazioni europee) ci hanno lasciato al palo e da numerosi anni si avvalgono di queste innovative tecniche per essere in grado di “portare numeri” a Bruxelles.
Ben sappiamo che le direttive europee che regolamentano la caccia trovano origine “in numeri” ( mi ripeto) che possono documentare il buono stato in salute di una specie cacciabile. Chiedere pertanto di accedere al prelievo di questo o quel migratore (casomai in modiche quantità) diventa ormai improponibile senza l’utilizzo di appropriati studi, specifiche ricerche.
A tal proposito ho un ricordo personale che voglio esternare: si tratta di un episodio che si ripeteva tanti anni addietro (fine anni ‘90) quando timidamente andavo in Provincia per consegnare l’opuscolo denominato Progetto Colombaccio. Ebbene, la direttrice del servizio Flora e Fauna, nel vedermi entrare nel suo ufficio, era solita affermare: “ecco, arrivano quelli che contano i colombi”.
Ed io capivo di aver imboccato la strada giusta per tentare di perpetuare la nostra passione. La strada non dico della scienza , ma quanto meno della conoscenza.
In tema di scienza ed ecologia (parola questa di grande effetto, anche commerciale …) mi piace ripetere che gli eco radar sono in grado di segnalare la presenza di uno sciame di api. Ben sappiamo quanto siano importanti le api per noi umani, per le nostre colture agricole, ma non solo. Non altrettanta importanza, forse, meritano gli uccelli. Ma se individuiamo gli uccelli come “vettori dispersivi” di semi… immediatamente realizzeremo che se le nostre foreste presentano particolari presenze di certi alberi ciò è dovuto alle deiezioni degli uccelli che le attraversano nel corso dei loro stagionali viaggi migratori. Meditiamo …
Merita certo un dovuto cenno l’unanime riconoscimento che la proposta di installazione di eco-radar ha avuto sia da politici, sia da tecnici faunistici, sia da autorità venatorie e sia dal numeroso pubblico presente. Avanti così …
Ha chiuso i lavori il Dott. Paolo PETRUCCI, giornalista e noto personaggio televisivo per il programma ARTEMIDE condotto personalmente e che ha sapientemente trattato vari tradizioni venatorie radicate nel territorio nazionale. I Dott. PETRUCCI ha ben messo in evidenza un chiaro concetto, vale a dire che noi cacciatori possiamo organizzare anche uno sbarco su Marte, ma se non riusciamo a renderlo di pubblico dominio comunicandolo a dovere è come se non avessimo spostato una pietra, anzi un sassolino. Meditiamo un altra volta …
Per chiudere questo rapporto informativo occorre dare anche rilevanza agli irripetibili epiteti riservati alla scellerata delibera della regione Emilia Romagna che vorrebbe massacrare colombacci, uova e piccoli appena nati nei mesi della riproduzione. Tutti d’accordo a parole. Ma a fatti? Questa volta occorrerà attivare tutte le iniziative utili per vender cara la pelle … non la nostra, ma quella del colombaccio.
Oggi più che mai: “lunga vita al colombaccio e lunga vita ai cacciatori tradizionali di colombaccio”.
Rinaldo Bucchi