ANCHE IN PROVINCIA DI SIENA LA CCT DA VOCE AI CACCIATORI SUI PROBLEMI DELLA GESTIONE DEL CINGHIALE

Sezione Prov. Siena

 

Documento approvato nella riunione di Poggibonsi con i Presidenti dei Distretti e squadre della Provincia di Siena

Il giorno 11 luglio a Poggibonsi si è tenuta una partecipata assemblea promossa dalla CCT Federcaccia di Siena che ha visto la presenza della quasi totalità dei rappresentanti dei Distretti e squadre per la caccia al cinghiale operanti sul territorio provinciale.
Da tempo, i cacciatori sentivano l’esigenza di un confronto sui temi legati alla gestione degli ungulati con particolare riferimento al cinghiale. La conflittualità tra forme di caccia (braccata e caccia di selezione al cinghiale) ma anche i necessari correttivi che si impongono dopo questi mesi di esperienza applicativa della Legge Obiettivo hanno reso necessario questo appuntamento; un confronto costruttivo in relazione anche ai risultati ottenuti e  non certamente sufficienti a garantire adeguate risposte gestionali e di salvaguardia delle produzioni agricole. I temi che hanno animato il confronto con la dirigenza della CCT , si sono sviluppati attorno al concetto cardine della “diponibilità “ delle squadre a svolgere come sempre fatto nel recente passato, un ruolo attivo ma anche “responsabile” nel controllo e gestione di queste popolazioni, con grande attenzione verso le necessarie esigenze del mondo agricolo e della salvaguardia delle produzioni di qualità. Gli sforzi messi in campo dall’Atc che pur vanno nella giusta direzione, dovranno essere ancor più supportati  da una nuova stagione di coinvolgimento delle squadre e dei distretti, evitando le criminalizzazioni di alcuni e la conflittualità tra cacciatori. Buona gestione, coinvolgimento responsabile dei cacciatori, corretta applicazione degli strumenti di controllo sull’intero territorio agro silvo – pastorale, stanno alla base delle richieste emerse e su cui oggi si chiede un cambio di strategia alla Regione Toscana.

Nel pieno riconoscimento alla CCT di aver senza indugio espresso con chiarezza ed in tempi non sospetti le proprie posizioni e proposte sulla Legge Obiettivo della Regione Toscana si è ribadito in questo importante appuntamento la necessità e l’urgenza di riprendere necessariamente l’iniziativa  sui temi  e sulle proposte che dovranno essere riaffrontati e discussi, nelle varie sedi di confronto istituzionale e verso la Regione Toscana ed il competente assessorato.
Di seguito i punti salienti emersi dalla discussione:

  •  Garantire piani di gestione per tutti gli ungulati ed in particolare per il cinghiale anche per il sistema delle Aree Protette Riserve Naturali  migliorando e snellendo le azioni già oggi rivolte agli Istituti Faunistici
  •  Ridefinizione perimetrale delle Aree Vocate compatibilmente alle scelte e strategie contenute nel nuovo Piano Faunistico Regionale e con il pieno coinvolgimento dei Distretti e squadre. Ciò, anche al fine di non avvalorare la falsa aspettativa che ad una possibile riduzione ettariale dell’area vocata, corrisponda matematicamente una diminuzione del cinghiale o un abbassamento dei danni alle produzioni agricole.
  •  Istituzione di una “fascia di rispetto” oltre ai confini dell’area vocata, fino ad un massimo di 500 metri per aumentare la competenza e la responsabilità delle squadre. Una scelta che si rende necessaria quanto indispensabile per evitare il conflitto e la “concorrenza” tra caccia di selezione al cinghiale e distretti dell’area vocata ,prevedendo che gli abilitati alla caccia di selezione al cinghiale in tali fasce sia esercitata dai soli cacciatori di selezione iscritti alle squadre.
  •  Applicazione art.37 come strumento necessario alla limitazione dei danni alle produzioni agricole attivando nel contempo ed in piena responsabilità anche delle squadre e distretti, tutti gli interventi di contenimento e prevenzione sulle aree sensibili.
  •  Massimo snellimento delle procedure autorizzative per assicurare soprattutto negli Istituti Faunistici, interventi mirati ed efficaci con tutte le tecniche di prelievo previste dalla legge e ricorrendo, senza particolari riserve ed orpelli ,all’attivazione della braccata o della girata allargata nelle situazioni territoriali ove si renda necessaria.
  •  Attivazione di punti di alimentazione dissuasiva georeferenziati  e soggetti a massimo controllo, per evitare gli spostamenti della popolazione in particolari momenti dell’anno verso le coltivazioni ad alto rischio. Tale richiesta in provincia di Siena è già stata avanzata da alcuni Comuni e da Consorzi del vino.
  •  Rafforzamento degli strumenti di controllo per evitare possibili furbizie e infrazioni migliorando l’organizzazione della caccia di selezione al cinghiale anche nelle aree non vocate, omogeneizzando i regolamenti interni dei distretti garantendo serietà e massimo rispetto della legge e degli elementi legati alla sicurezza

L’assemblea ha inoltre espresso forte preoccupazione sulla imminente approvazione delle modifiche introdotte in sede Parlamentare alla Legge Nazionale 394 sulle Aree Protette. Le norme introdotte riguardo ai criteri di accesso e di gestione delle aree contigue e inerenti anche il sistema dei siti Natura 200, provocherà in assenza di forti correttivi, giganteschi problemi per l’esercizio venatorio per tutti i cacciatori e per l’applicazione del controllo in art 37.

http://www.confederazionecacciatoritoscani.it/index.php?option=com_content&view=article&id=206:anche-in-provincia-di-siena-la-cct-da-voce-ai-cacciatori-sui-problemi-della-gestione-del-cinghiale&catid=8&Itemid=117

***

COME RICEVIAMO E COSI’ PUBBLICHIAMO

ATTENZIONE: l’articolo qui riportato è frutto di ricerca ed elaborazione di notizie pubblicate sul web e/o pervenute. 
La redazione del sito www.ilcolombaccio.it,non necessariamente avalla il pensiero e la validità di quanto pubblicato. Declinando ogni responsabilità su quanto riportato, invitano il lettore a una verifica, presso le fonti accreditate e/o aventi titolo.