ADDIO GRANDE CACCIATORE

NOTTI IN RIVIERA Andai a vedere come stavano le cose. Era il 1977. Le discoteche proliferavano. Quelle della zona le conoscevo tutte, deejay e personaggi piu significativi compresi, dal “Topkapi” di Argenta alle “Ruote” di Ravenna, dal “Peccato Veniale” di Cesenatico al “Piro Piro” di Imola, dal “New Jimmy” di Riccione al “Paradiso” di Rimini. Avevo visto qualsiasi cosa, non escluse botte e pestaggi per chi rimorchiava la donna sbagliata, avevo visto la “Baia degli Angeli” con il suo carico di sballati condotti fuori a braccia alla chiusura del locale.

Avevo visto playboy e delinquenti scommettere sulle future conquiste, e bagnini che arrivavano di sorpresa requisendo la merce sul piu bello. Ma il “Blowup” non era nessuna di queste cose. Sembrava il set di un film. Stava tra Fellini e “La febbre del sabato sera”. Al “Blow up” potevi aver visto tutto ma non toccavi palla. C’ erano decine di bionde sui divani e in pista.

Maurizio Zanfanti Zanza Maurizio Zanfanti Zanza

Ma stavi a guardare Zanza e i suoi pards, in jeans e stivaletti col tacco, camicie aperte e chiome fluenti, che facevano i giochi. Le svedesi avevano occhi solo per Zanza. Il suo mito era cresciuto col passaparola. La sua reputazione di “collezionista di donne” diventava ogni anno piu solida. Anche in Svezia, dove lui si recava d’ inverno a trovare le amiche, a conoscerne altre, ad organizzare i voli aerei per l’ estate.

Volli conoscerlo la sera stessa spacciandomi per giornalista. Fu cordiale e loquace.

Non se la tirava per niente. Mi raccontò la sua vita, la passione per la caccia – non poteva essere diversamente – e la passione per la Juventus. Era figlio di gente semplice del posto. La mamma Gina, oggi 80enne, ancora adesso ha una pescheria, il padre si occupava del podere dietro casa. Zanza mi disse che aveva gia’ avuto un migliaio di fidanzate. Mi disse il numero esatto. Aveva 21 anni. Lo rividi due inverni dopo in un rifugio a 2000 metri, in Val di Fassa. Era ospite dello staff riminese di “Las Vegas” e “Tana del lupo” che gestiva due locali cruciali in zona, “Le streghe” e “Il gatto nero”. Era arrivato in piena notte. Si presentò alle tre del pomeriggio dietro a un paio di occhiali da divo. Vestiva una giacca a vento prestata da qualcuno di un paio di taglie inferiori alla sua; sotto, camicia aperta, jeans, stivali col tacco. Rischiò di scivolare sul ghiaccio. Si aggrappò a una balaustra.

AMANTI NUMERATE Lo rividi al “Blowup”. Era il 1986 e aveva 30 anni. Gli scattai una foto, lui volle farsi ritrarre abbracciato alle prime straniere a portata di mano.

Maurizio Zanfanti Zanza Maurizio Zanfanti Zanza

Mi disse «sono a quota 4373 donne». Sapeva sempre il numero esatto. Mi spiegò il suo segreto. «Avere donne è facile. Vogliono essere consigliate». Lo salutai. Mi disse che si era sbagliato, le fidanzate erano solo 4372. Aveva contato due volte la stessa. «Di solito – si scusò – non ho mai piu di un rapporto con ognuna.

Tengo le distanze, se no non se ne esce». Del resto anche a loro bastava il souvenir. Anni dopo un conoscente mi riferì che Zanza era sempre piu maniacale, «non si spende piu’, ha amplessi brevissimi, giusto per far numero». Muoveva la classifica. Il “Blowup” invece aveva esaurito il suo ciclo vitale, come i viaggi dalla Scandinavia. I tempi erano passati. I gusti delle europee ora coincidevano con quelli delle sorelle Usa, palestra e culto del fisico.

REFERTO SANITARIO Zanza si arrangiava con altri locali, un pierre nato, alla buona. Sul suo conto si raccontava di tutto. «Ha il parrucchino con la ventosa». Oppure: «Un italiano va a trovare la fidanzata in Svezia e in camera di lei cosa trova? La foto di Zanza incorniciata».

Maurizio Zanfanti Zanza Maurizio Zanfanti Zanza

Barzellette. Nei primi anni Ottanta, in piena sindrome da Aids, il Carlino pubblicò il referto sanitario di Zanza che risultava «totalmente sano». I vicini di casa lo vedevano tutti i giorni al podere, a torso nudo, sbrigare i lavoretti dopo aver rifocillato gli animali, cani, gatti, oche, galline. Lo avevano salutato come tutti i giorni. Invece la sua fine si avvicinava. L’ altra notte Zanza è morto d’ infarto. Era in compagnia di una ragazza di 23 anni. Lui ne aveva 62. Se n’ è andato nel modo che forse sognava. Ad un certo punto avrà perso il conto, si sarà affidato a quell’ ultimo abbraccio di una serie infinita. Non ci sarà mai piu’ un altro Zanza.

http://www.dagospia.com/rubrica-29/cronache/ldquo-avevamo-fatto-rsquo-amore-poi-ha-smesso-respirare-rdquo-183996.htm

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