FORUM Club Italiano del Colombaccio

Danilo Picasso

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Risposta #25 il: 08/05/2018 - 06:26
Buona sera a tutti,
Discussione molto interessante e argomento su cui sto studiando da qualche anno, allora parto dalla regola base che il volantino o i volanti servono a far scoprire il gioco e vengono lanciati quando i colombacci sono ancora lontani, vero che il nostro amato uccello blu ha una gran vista ma se tutto viene fatto alla regola non vedrà mai l ala barrata del piccione ternano o pecche di vario genere... ma vedranno semplicemte un piccione o più piccioni volare... quindi già qui nasce un piccolo suggerimento che l amico “Levante” ha evidenziato, il rientro dei volantini in zona un po’ nascosta... primo perché i Colombacciai una volta avvistati i volantini e direzionatosi verso di essi li vedranno sparire e scenderanno in scena gli azzichi ribaltine e rulli che renderanno ancor più invitante la buttata e poi non avendo il posatoio fronte palco come di consueto eviteremo di far passare fucilate sopra la testa dei nostri ausiliari!!!
Chiari o scuri? Certo un po’ chiari contro un bosco scuro....Io ho cacciato anche con un piccione completamente bianco messo tra tre volantini rosati ma il grado di adescamento non e’ cambiato di moltissimo, su tanti volantini o uno solo penso che tre come da sempre sia il numero perfetto...ho visto scendere branchi immensi con un solo cimbello posto su un asta ebli ho visti passare indifferenti al volo Di tredici quattordici volantini...! Come sempre dipende tanto da loro!

Denis

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Risposta #24 il: 07/05/2018 - 23:22
Oh Rinaldo e se facessimo davvero i raggi ai volantini anzi alle mostrine dei volantini?
Te, lo so che lo sai quello che so che dicono: Poi ci torniamo……

Allora
Quantità volantini ? 
Secondo la mia esperienza pochi ma buoni anche se c’é concorrenza da battere nelle vicinanze o anche se i colombacci non sono vergini.
Neanche nella caccia al campo ho mai utilizzato più di 3 volantini.Ora che mi dedico da 4 anni alla caccia nei boschi in ottobre idem con patate anzi 2 volantini al massimo e non più 3 e quest’anno proverò anche con uno solo ed il discorso vale anche essendo a 50 km dal mare come lo ero anno scorso ( su colombacci assolutamente non vergini )
Quello che conta con il volantino normalmente è forzare lo sguardo dei colombacci verso di noi dove ci troviamo poi dopo deve incomminciare la sinfonia e lì oltre che un buon maestro d’orchestra ci vogliono anche gli strumenti giusti e nella caccia al campo se moltitudine ( stampi e zimbelli) poteva funzionare per aria nei boschi è moooolto più difficile e quindi  li meglio pochi, buoni e ben posizionati.

Volantino chiaro o volantino scuro?
Secondo la livrea del colombaccio che non ha per niente le ali chiari sarebbe da dire volantino scuro ma di mattina alla volata se in ombra un volantino leggermente più chiaro forse non guasta dicono alcuni ma io non se sono convinto.
Mostrine naturali, mostrine artificiali?
poi ci torniamo………

Volendo aggiungere anche io un pò di condimenti alla discussione chiedo :
Proprio tassativo un giro solo ?
Giro lungo o giro corto ?
Secondo voi da quale distanza un colombaccio riesce a vedere un volantino e di conseguenza alla vostra risposta quando gli date il via ?
Preferibili maschi o femmine ?
Proprio necessario legare la femmina al posatoio utilizzando i maschi ?
Rispetto all’ingresso e alla traiettoria dei colombacci il posatoio orientato verso dove ?
Rispetto all’ingresso e alla traiettoria dei colombacci quale giro? ossia orario o antiorario ?


levante

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Risposta #23 il: 07/05/2018 - 21:32
Notavo Carlos che li tieni ben nascosti i tuoi volantini almeno sul lato verso i monti ....è una scelta?
In merito al piccione chiaro o scuro non saprei dire Aldorin....la mostrinatura naturale invece mi piace molto e sono convinto che piaccia anche al colombaccio....non saranno le sue "lune" ma quel bianco sulle ali contro il verde talvolta scuro della macchia,  penso possa essere un segno distintivo di parentela.....un messaggio ancestrale nel sui geni?...Forse puo' essere un'idea folcloristica come dice simpaticamente Enrico quando esprimiamo pensieri un po' distanzi dalla scienza.... ma mi piace pensarlo. Un saluto a tutti Levante

aldorin

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Risposta #22 il: 07/05/2018 - 19:53
Aggiungo a questa discussione un ulteriore motivo di riflessione, vale a dire: volantini piuttosto chiari o volantini piuttosto scuri? Volantini ben macchiati naturalmente, o volantini con falci bianche artefatte? A voi la parola...

Argomento per argomento... vediamo di fare i raggi x ai nostri richiami.

aldorin

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Risposta #21 il: 07/05/2018 - 19:50
Bellissimo e significativo il commento del mitico "Carletto".

Ne ricordo un altro sempre umbro, che un amico anni addietro mi segnalò: "alla messa vacce alla caccia stacce" ... a indicare che questa caccia si fa da buio a buio.

Questa discussione, (volantini tanti o pochi) questo argomento comincia ad essere interessante. Diamoci/dateci sotto che abbiamo tutti da imparare qualcosa... (io per primo).

Carlos

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Risposta #20 il: 07/05/2018 - 15:32
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Carlos

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Risposta #19 il: 07/05/2018 - 15:31
Condivido quello che avete scritto.
Purtroppo, spesso, bisogna arrivare a dei compromessi. Sotto di me ci sono delle piante così alte che ci vorrebbe la torre di Pisa per arrivare ad una altezza decente. Inoltre il terreno è in fortissima inclinazione.
Comunque, nella mia esperienza,  l'osservazione è assolutamente vera: far volare i volantini sopra i colombacci è controproducente, sempre. Allego un paio di foto del capanno.
I colombi, in condizione di vento forte, arrivano da destra e stanno molto bassi.
Anche se li vediamo per tempo non facciamo nulla. Aspettiamo che scompaiano alla vista dietro le piante che abbiamo sulla destra, direzione dalla quale arrivano e azioniamo un paio di volte uno zimbello posizionato molto basso davanti al capanno e che mettiamo solo in queste particolari condizioni. Se han voglia ce li ritroviamo davanti sulla destra dopo che ci hanno superato e rimontato il vento, altrimenti li vediamo sffilare vers i monti e li salutiamo. La Vallata è in posizione NE-O, al mattino abbiamo il sole davanti e questo ci crea qualche problema. In condizioni normali passano alti a centro vallata, tra noi e il bosco di fronte e, in queste condizioni, è tutto più facile.

Vasco

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Risposta #18 il: 07/05/2018 - 14:01
È così, difficile tirar su un branco,non impossibile se si ha un azzico di ritorno più in basso del capanno e se si lanciano dietro i volantini un pò in ritardo...
Più facile, molto più facile farli scendere da altezze impensabili, attenti al cuore si ferma per un pò, quando si impostava una caccia e si chiamava Carletto, i suoi consigli erano legge:..."ARCORDETE CHE A TIRALLE GIÙ NNE DIFFICILE MA PER TIRALLE SU CE VOLE NA BELLA SORCA" aveva ragione. La caccia alle palombe(....) va posizionata più in basso dell'affilo altrimenti si spara solo al volo e i giochi se ne fanno pochi con i capanni aperti.

aldorin

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Risposta #17 il: 07/05/2018 - 12:22
Certo. Certo, ognuno di noi riflette le proprie esperienze. Esperienze che sono condizionate da diversi, peculiari, parametri. E' di grande interesse leggere le esperienze altrui. In merito agli appunti di Carlos, cacciando in una valle appenninica dove i colombacci entrano a varie quote mi consento un appunto relativo a colombacci "bassi" rispetto al posatoio del mio capanno. Secondo me, ma solo secondo me, ai colombacci (come ai piccioni del resto) mica piace tanto avere qualcosa che gli vola sopra... Questa sensazione è conseguente il fatto che parlando di colombacci parliamo di "bistecche" che tutti vogliono mangiare... (si fa per dire). Siano falchi o cacciatori tutti vorrebbero... Ed allora i nostri colombacci identificano come potenziale pericolo un soggetto in volo che si manifesta, casomai in modo fulmineo ...) sopra le loro quote di volo. Se sono lontanissimi, tutto va bene, anche voli di richiamo più alti delle loro quote di transito, mentre se non sono lontani i colombacci posso interpretare il volo di un volantino (specialmente se si tratta di un soggetto snello, con coda lunga che rientra in picchiata a posatoio) come un potenziale pericolo. L'ho imparato anni addietro, quando lanciavo volantino/i su colombacci non lontani e bassi. A volte sembrava come se lanciassi sopra di loro una "paletta" sul tipo Pirenei. Ho smesso di farlo da un bel pò di tempo... Non avendo maestri umbri... e volendo cacciare con la posa ho fatto esperienza sbagliando. Purtroppo gli "ottobri" sono radi, piuttosto radi e l'esperienza l'ho maturata cacciando solo 40 gg l'anno. Ora sono vecchio ed ho ancora tanto da imparare. Per questo mi diverto a leggere le esperienze degli altri. Aggiungo allo scritto di Carlos che (almeno nel mio caso, ma credo si possa generalizzare) scendere dal più alto dei cieli ai colombacci costa zero energie, mentre salire da un canale profondo per raggiungere un posto attraente ma parecchio in "alto" costa energie. In ogni modo a volte mi capita, specialmente nel centro del giorno, di "tirare sù" branchi dal fondo del fosso. Per raggiungermi, a volte, fanno due/tre giri e prendono quota poco per volta fino ad entrare al gioco. In questi casi uso l'unico zimbello a pompa che ho davanti a me a sbalzo e visibile anche dal basso.
Non ci sono "professori" sul tema, a mio parere ognuno di noi si comporta come più gli conviene. Certo tra attrarre o spaventare un colombaccio a volte il confine è piuttosto labile.
Alla prossima. 

Rimescolo

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Risposta #16 il: 07/05/2018 - 12:08
Posizione del capanno-distanza tra capanni-affilo dei colombacci di migrazione (nord/sud)

La posizione del capanno è fondamentale quando si intende esercitare questa disciplina di caccia. Ad oggi è molto difficile la scelta per nuovi appostamenti, alcune province sono sature, i migliori sono già stati posizionati, e quindi in questo caso si tratta solamente di gestire situazioni presenti. Ma a noi interessa principalmente esprimersi per invogliare i neofiti, cercando di trasmettergli le basi, che successivamente andranno a elaborare sul posto, con verifiche prettamente soggettive, di tutto quello che è necessario per ottenere una situazione oggettivamente soddisfacente. Ma cerchiamo di sintetizzare, il capanno che gioca i colombacci a solativo, rivolto verso l'alba, con affilo trasversale/orizzontale nord/sud, con buona conformazione del territorio, con buon appoggio, buona variazione boscata di piante da frutto(lecci, querce, cerri, sughere, corbezzoli) è avvantaggiato verso altri capanni, per visibilità di espressione del gioco, per "competitività", per attrazione naturale. Da noi, litorale toscano, non sono considerate essenziali, le piante di buttata, ma ove fossero presenti in situazioni di normale tranquillità di gestione, io credo convintamente che fanno o possono fare la differenza, con tese adeguate. Un consiglio per nuovi appostamenti, non attrezzarli in vicinanze di disturbi naturali, cave, strade di transito, abitazioni, fabbriche ecc..ecc..perchè oltre al disturbo che potresti provocare a coloro che vi vedono, non godresti della magia della riservatezza e della immersione stessa nel territorio isolato e gelosamente custodito, lontano da qualsiasi rumore o osservazione astrusa, non richiesta.La distanza per nuovi impianti in Toscana è fissata a 700 metri, giustamente aggiungo, ma se per scelta si può allungare, meglio ancora. Gli impianti disposti in canaloni di risalita, per selvatici in migrazione nord/sud, o rivolti verso sud/ovest, per insidiare colombacci di rimonto/ritorno, dal mare verso l'interno, possono essere avvantaggiati verso altri impianti, ma sono comunque dipendenti da situazioni meteo indispensabili, con venti da sud o da nord per il rimonto/ritorno. In questi casi l'utilizzo dei volantini potrebbe essere non richiesto, oppure in misura molto ridotta a pochi esemplari, perchè la direzione scelta per la migrazione è condizionata forzatamente da venti, che orientano selvatici in direzioni quasi obbligate.
Buona lettura, aspetto osservazioni.
Con rispetto,
Rimescolo
La passera è sempre la passera! Solo la fetta di cocomero fresca ci va vicino.........

Vasco

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Risposta #15 il: 07/05/2018 - 12:00
Caro Rimescolo tutto vero ciò che sostieni, ma io quando sparo se caccio a fermo e i capanni sono ogni trecento metri? quindi stiamo forse perdendo la tradizione di questa magnifica caccia, quella che gli Umbri hanno tramandato da secoli? Accettiamo per carità l'esigenza dell'oggi ma non dimentichiamo la Caccia di "ieri".

Saluti

Rimescolo

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Risposta #14 il: 07/05/2018 - 11:11
Rinaldo ce l'abbiamo quasi fatta...nel senso che le opinioni e gli interessi suscitati, coinvolgono altri esercenti la disciplina di caccia, e da come si esprimono si nota la loro esperienza e la loro disponibilità al confronto. Fra le altre cose, Rinaldo afferma che venendo meno le spettative e le motivazioni che ci inducono a frequentare attivamente la caccia da appostamento fisso ai colombacci con richiami vivi, meglio sarebbe starsene a casa o andar per funghi. Verissimo caro Rinaldo, la tua considerazione la condivido appieno, però, però...te sai come altri, in Toscana normalmente la caccia da palco è condivisione di azioni di caccia e di convivio, ogni capanno utilizza i trampolini di ribattuta, due, i componenti alla gestione sono normalmente quattro o più di quattro, si spara a volo, a mezzogiorno si mangia con le gambe sotto il tavolo, eccellenze, prelibatezze tipiche del territorio, in compagnia.
Se venissero meno queste componenti necessarie, anch'io, che faccio per altro quando vado alla cerca di svernanti, cercherei posti isolati, meno frequentati sia da colombacci sia da avventurieri per godere in armonia e in simbiosi con la natura, tutte le afumature che insieme concorrono a farci avvolgere da si tanta meravigliosa emozione.
Se andate a rileggere il post che ho aperto di ottobre, "selezione naturale del colombaccio", troverete qualcosa di positivo, magari da non condividere, situazioni di capanni vicini che nonostante tutto giustificano grossi impegni di gestione. Senza rodersi l'animo, accettiamo la quotidianità che premia o castiga i comportamenti delle comitive appartenenti ad ogni singolo capanno. E' prassi consolidata che si spari a pochi soggetti del branco, i più stanchi, i più creduloni, i più giovani, i più affamati ecc...magari mentre gli altri colombacci prendono il vento per giocare al capanno vicino e viceversa.
Difficile da accettare, difficile da proporre a coloro che sono abituati a cacciare in solitudine, difficile da scegliere o da paragonare ad altre situazioni, ma da Livorno a Populonia, con tese esclusive a colombacci di migrazione, direzione nord/sud, la realtà è questa.
Ho letto ogni espressione di Giamp, Levante, Carlos, Rinaldo, tutte (secondo me corrette e ben dettagliate) non ci sarebbe niente da aggiungere, ma vediamo di analizzare una per una le varianti che intrigano Rinaldo, e possono essere di interesse altrui.
Un caro saluto,
Rimescolo
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Carlos

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Risposta #13 il: 07/05/2018 - 10:19
Condivido le differenze che si incontrano tra un giorno e l'altro e la loro relazione ai punti menzionati da Rmescolo.
Quando ero giovane e cacciavo sulle colline livornesi uno stantuffo e un volantino andavano più che bene. Me li portavo in motorino, a tracolla nei contenitori verdi di carta e tornavano a casa con me , e funzionavano benissimo in tutte le situazioni.
Adesso molte cose sono cambiate.
Il mio capanno è in una valle laterale al flusso migratorio principale e punta direttamente sulle montagne, più in particolare su un valico secondario.
Quando entrano lì è per due motivi: o è dovuto ai venti, direzione e forza, oppure devono mangiare e riposarsi.
Non avendo altri capanni davanti per Km, se entrano, in condizioni normali, sono assai propensi al gioco.
In questo caso preferisco usare pochi volantini, ma mai meno di due, e lavorare di stantuffi.
Devo ammettere che anche a me piace veder volare una bella schiera di volantini, ma ho constatato che in queste condizioni è deleterio.
Diverso è quando si presentano condizioni particolari.
Ad esempio: con vento forte dalla montagna verso il mare sfilano molto bassi nel canalone sotto il capanno, a circa 200 metri di distanza.
In questo caso ho visto che è deleterio anche l'uso di un solo volantino.
Molto meglio un colombaccio imbalsamato in vista su pianta di buttata e uno sullo stantuffo a rifinire. Se vogliono venire fan tutto loro. I volantini con quel vento sono costretti a volare e rientrare in modo anomalo e finiscono per spaventarli.
Se invece entrano molto alti dal mare e puntano dritto in alto sulle montagne allora con poco movimento non riesco a fare niente e mi servono più volantini.
C'è poi una condizione che si verifica più volte nel periodo ed è quando fiancheggiano le montagne con direzione S-NO. In questo caso passano alti e defilati verso i monti di circa un Km. ed allora butto fuori tutto quello che ho, 12-16 volantini,  per avere la possibilità di farmi vedere e farli  discendere a ritroso nella vallata , e qualche volta funziona.
Riassumendo, per la mia esperienza, bisogna adattarsi alle varie situazioni con allestimenti adeguati, o almeno riteniti tali.

giamp50

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Risposta #12 il: 06/05/2018 - 21:48
Personalmente ritengo anch'io che in linea di massima se in una zona si utilizza un volantino ed in un'altra trenta dei motivi ci saranno e probabilmente dettati da esperienze pluri decennali, però ciò non significa che non si possa ed a volte debba sperimentare anche altre configurazioni.

Se noi consideriamo quel branco che partito in mattinata dalla costa balcanica senza aver subito in precedenza assolutamente alcun tentativo di richiamo a fine di prelievo, dopo alcune ore di traversata adriatica, stanco, affamato, assetato, ovvio che alle undici/tredici creda a qualsiasi pur minimo accenno di "posto" sicuro per riposarsi e rifocillarsi.
Da qui si capisce perché gli impianti che pescano direttamente dal mare utilizzano solo un volantino ed un solo zimbello, ma forse potrebbero utilizzare anche un'anatra bianca!

Personalmente mi piace utilizzarne un gruppetto, naturalmente se disponibili come dovuto, ma non perché necessari ma semplicemente perché mi piace vederli volare.

Ciò che molti fanno, femmina legata al posatoio, io, pur averlo in lontani tempi fatto, lo ritengo non consono alla bellezza della CACCIA.

aldorin

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Risposta #11 il: 06/05/2018 - 20:38
Condivido il tuo pensiero Levante.

Io ho, al momento, la fortuna di avere i primi capanni (davanti a me per ingresso di colombacci) che saranno a circa un chilometro a valle. Ne ho tanti altri tra me e la pianura, ma a distanze ancor maggiori. Il mio filo di passo non è straordinario per intensità, ma chi si accontenta gode. Preferisco veder pochi colombi, ma cacciare quelli che vedo nel modo giusto. Il modo giusto? Quello di illudermi d'essere solo o quasi a farlo non vedendo altri giochi a portata di fucile... (scherzo!).
In tutta sincerità e senza la minima spocchia ... mi sento di dire che se dovessi cacciare con un altro capanno con volantini e zimbelli a 300/350 metri di distanza avrei smesso di fare questa caccia da un bel po'di tempo. Mi sarei dedicato alla raccolta funghi... o a qualcosa d'altro...