FORUM Club Italiano del Colombaccio

levante

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Risposta #10 il: 06/05/2018 - 16:54
I nostri amati volantini!!!Sempre intrigante argomento. Io credo che  nessuno stia sbagliando qualcosa,  ne' chi usa sulla costa Adriatica un solo piccione,  ne' chi ne fa volare cinquanta sul Tirreno ....ognuno ha fatto o è stato costretto a fare... delle scelte. Quello che potrebbe avvicinarci alla misura, è proprio la misura o meglio,  la distanza. Se avessimo appostamenti distanziati fra loro più di quanto lo siano ora (in diverse province  solo 300 mt),  allora non solo potremmo tutti utilizzare un numero modesto di piccioni, e basterebbero,  ma avremmo la possibilità di vivere  le vere emozioni che cerchiamo in questa caccia...quelle curate stratosferiche dall'alto dei cieli, quei branchi che per andare a prendere vento disegnano nel cielo archi incredibili. In effetti se ci pensiamo bene il problema dei volantini è minimo la dove si è costretti a cacciare quasi di passata per la concorrenza agguerrita che falsa la naturale curata del branco che ha dei tempi e delle modalità ben precise. Recuperare questi spazi vitali potrebbe essere oggetto di altra discussione pur sapendo di affrontare una quasi utopia.   Un saluto Levante

aldorin

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Risposta #9 il: 05/05/2018 - 20:10
Caro Renato

col tuo ultimo intervento (come il solito direi...) hai fatto centro. Una carenza cronica del pianeta caccia è stato, è... e speriamo non continui ad essere l'incapacità di comunicare con l'intera collettività. Ed allora fotografie di carnieri esagerati potrebbero forse andar bene (per chi non può fare a meno di "ostentare") in armeria... ma solo in armeria. Ciò che abbiamo il dovere di comunicare, quantomeno tentare di comunicare alla società, è l'anima della nostra passione. Ne saremo capaci? Se riusciremo in questa impresa meriteremo di continuare a vivere la Natura a modo nostro, diversamente vedo ben poca prospettiva.
Dopo questa lunghissima premessa ti sollecito di nuovo ad entrare nel tema dei tuoi interessanti distinguo sulle condizioni che "ci" fanno usare tanti o pochi volantini.
Credo che questo "arcano" sia di interesse comune e credo che tanti amici possano contribuire alla discussione portando le loro esperienze.
Un caro saluto, Rinaldo.

Rimescolo

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Risposta #8 il: 05/05/2018 - 18:41
Carissimo Rinaldo, questo è il clima che preferisco nel forum.
Grazie a voi che avete in qualche modo stimolato alla crescita, al confronto, allo studio, alle tecniche di caccia, alla trasmissione di esperienze orientate tutte verso un coinvolgimento sano e sincero di una disciplina di caccia nobile. L'obbiettivo futuro spero ci coinvolga nella stessa direzione, la speranza sia quella di avvicinare i giovani, le donne, coloro che sanno incuriosire e attrarre, che sanno ascoltare, che sanno riflettere, che non impongono ma sanno cogliere tra le righe le positività interessanti di cultura e innovazione. Che non cercano la polemica, che mettono a disposizione le proprie esperienze, che guardano al futuro con la ricchezza acquisita nel passato, che non smettono mai di essere incuriositi dal passaggio del tempo, dal quale possono essere di aiuto o di riferimento a qualsiasi soggetto si avvicini al nostro mondo.
Un mondo complicato, nel quale a volte prevale la ostentazione dei risultati ottenuti, il bisogno della visibilità a sostegno delle proprie debolezze, o illusioni di grandezza. La nostra educazione all'esercizio della caccia verteva soprattutto al rispetto e alla concessione riservata di una opportunità passionale da custodire gelosamente, al vecchio Rimescolo non servivano certo gli "strozzini" o le foto che immortalassero le sue prede, serviva bensì un "tascapane" che le potesse contenere e nascondere alla vista di coloro che potevano soffrirne o essere incitati a copiarne i risultati. Le ostentazioni dui social di grandi carnieri sono anche frutto di una mancanza di cultura venatoria e qui la colpa è anche nostra che non denunciamo queste oscenità, rendendoci complici passivi. Ma dove sono sci--volato? Non è questo il post dei volantini?
Alla prossima sperando di restare in tema,
un abbraccio a coloro che trovano spunto per rispondere o trovano argomenti di partecipazione attiva,
Con rispetto,
Rimescolo
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aldorin

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Risposta #7 il: 05/05/2018 - 09:30
Caro Rimescolo ti leggo con rinnovato piacere e precisa attenzione.
Partendo dal presupposto che se "in un posto si fa così" chi fa "così" mica lo fa perché è fesso... mi piacerebbe leggere, punto per punto, le tue riflessioni in merito a tutte le varianti che hai illustrato nella tua prima mail. Si tratta di ben "nove" situazioni, nove distinguo che a parere personale, affrontati uno per uno, singolarmente, potrebbero essere di grande interesse per nuovi e vecchi cacciatori. Più volte, pur cacciando i colombacci da quarant'anni ed entrando in conversazione con neofiti... mi è capitato, ragionando tra me e me... di apprezzare il pensiero di altri cacciatori.
Ho parlato di neofiti. Non è certo il tuo caso, ma a me piacerebbe, e molto, di conoscere il tuo parere sui vari punti, casomai aprendo altrettante discussioni per le singole situazioni che hai prospettato.
Un abbraccio e grazie per l'attenzione.

Rimescolo

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Risposta #6 il: 04/05/2018 - 21:39
Molto bene, si fa per esprimersi, non per convincere e tantomeno per imporre convinzioni che non possono esserci nella caccia al capanno con richiami vivi, su colombacci di migrazione con destinazioni lontane dai nostri siti. Chi mi conosce sa che non do mai niente per scontato, che l'esperienza fatta in una certa situazione avvantaggia sicuramente, ma le varianti esposte sono molteplici e il comportamento dei selvatici non è mai uguale, così come non è mai uguale il loro transito.
L'anno passato abbiamo assistito ad un passo di colombi incredibilmente numeroso, dal primo di ottobre al 16 di novembre, grossi branchi ad altezze proibitive, altri ad altezze medie ma lontani come traiettorie, con direzioni decise verso il mare, incacciabili. Abbiamo alternato modi e metodi di "gioco", complessivamente soddisfatti ma le percentuali di curate rispetto agli avvistamenti sono state decisamente basse. In alternativa alcune giornate con colombacci provenienti da nord-est/est sono risultate le migliori al gioco, con bava di vento o leggeri venti da est. Rinaldo e Vasco comprendo le vostre teorie, anche a me è capitato con volantino da asta e sua compagna, far giocare numerosi colombi, e godere con poco impegno, ma solamente sugli svernanti...Ma è capitato anche che con due ribaltine piazzate a tre quarti di cerro, in condizioni meteo apparentemente identiche, sia successo che la mattina mi si posassero al fianco dei richiami, e in primo pomeriggio galleggiassero per poi posarsi fuori tiro...
Questo per affermare che in certe situazioni, non necessita gran gioco ma nonostante tutto le differenze emergono sul comportamento dei selvatici, e possono sfuggire anche al miglior osservatore.
Non scopro certo l'acqua calda...tornando alle ostentate tese toscane, avrei molto piacere se potessi cacciare con tre quattro amici da palco, con due tre piccioni a testa e ottenere senza impegno gli stessi risultati, perchè di risultati si deve parlare per la caccia da palco con richiami vivi, dove ogni anno immancabilmente si cambiano, si modificano, si ampliano situazioni diverse con la stessa enfasi tipica di un cacciatore da palco, esclusivamente per ottenere una emozione in più che possa giustificare sì tanto impegno. Mi viene da fare un paragone, siamo a passeggio nel corso di una città, ci piace il gelato, si sfila di fronte ad una gelateria artigianale, con gelatiere a pozzetto, quasi invisibili, accanto c'è un'altra con profumi inebrianti e bene in vista numerose varietà di gelato di tutti i gusti anch'esso artigianale, che fareste voi? da chi sareste attratti? Per chiudere che vado troppo oltre, pensate forse che i toscani siano degli illusi stakanovisti, autolesionisti o peggio ancora disattenti alle evoluzioni del colombaccio e ai suoi metodi di cattura? mah, può essere, ma forse sono consapevoli che per partecipare ad un gran premio di formula uno sia necessaria quantomeno una Ferrari o una Mercedes, per competere, dopo vince comunque il più forte.
Tanto per parlare, perchè la qualità delle esposizioni e l'utilizzo delle eccellenze è un altro argomento, che non è matematica.
Un caro saluto a tutti,
Rimescolo 
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aldorin

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Risposta #5 il: 04/05/2018 - 20:20
Un caro saluto agli amici che partecipano a questa discussione.

Renato ha messo sul piatto un sacco di "distinguo" che meritano, uno per uno, un'accurata discrimina.

Personalmente (come Vasco, caccio con un solo colpo a fermo, senza ribattere al volo) sono pienamente convinto delle considerazione da lui espresse. A mio parere, ma mi riservo certamente di rientrare in argomento, con uno stantuffo, una ribaltina ed un volantino (possibilmente "fenomeno") credo sarei in grado di far caccia anche in situazioni "esasperate" come quelle che Rimescolo ci racconta.

Anche gli amici francesi usano battaglioni di colombacci a zimbello (pochi i piccioni che loro chiamano "volanti"), ma un po' per volta stanno tornando indietro perché si accorgono, si stanno accorgendo, che ciò che fanno non ha senso. Troppa carne al fuoco! Ormai il troppo sta storpiando... e per dare due botte diventa utile tornare indietro puntando sul "poco ma buono".

Interessanti davvero interessanti i "distinguo" di Renato...

Dai, tutti assieme, entriamo in tema che è davvero interessante.

Vasco

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Risposta #4 il: 04/05/2018 - 15:31
Caro Rimescolo ormai sei del gatto anche tu e la colombite dentro le vene è una malattia incurabile, capisco che dalle tue parti, forse, si deve far così come dici, ora pecco di presunzione e sparo una cazzata..... ma quanto mi piacerebbe avere la possibilità di dimostrare il contrario, cioè che con un volantino e un solo colombaccio sul ramo giusto si può "volare" ugualmente anzi di più .....

Mi ricorda tanto i primi anni che andavo a pesca, io con un barattolo di lombrichi e un paio d'etti di bigattini per pasturare un pò, non riempivo mai il cestino come facevano i fiorentini che arrivavano con i fustini di DICSAN pieni di bigattini, ma prendevo cinque o sei pesci che pesavano quanto i loro cestini colmi.

E' un paragone un po "fuori", per ricordare che è più importante "come" e non "quanto" si fa vedere sia in aria che sott'acqua, ma siamo quì e tanto pourparler.....

Ciao Grande, ti aspetto a Bastia,il 13  mi raccomando non mancare, saremo certamente in parecchi a tavola....

Rimescolo

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Risposta #3 il: 04/05/2018 - 12:20
Carissimi buon giorno, a una domanda pertinente di Rinaldo, corrispondono decine di risposte, ovviamente dal mio punto di vista.
Le varianti sono innumerevoli, alcune:
- la posizione del capanno
- la distanza tra capanni
- la conformazione e la consistenza del bosco
- i venti o le bave di vento idonei all'impianto
- la provenienza (affilo) dei colombacci
- la relativa vicinanza alle zone di pastura
- la relativa provenienza da zone tranquille o da aree "infestate di capanni"
- la distanza dai luoghi di traversata marina
- le condizioni meteorologiche ecc..ecc..
Nel sito di caccia che attualmente mi "intriga" il gioco espresso è a dir poco esagerato, ma è conseguenziale alla situazione. Quattro capanni a distanza di 350 metri l'uno dall'altro, in competizione verso l'80% dei colombi in transito di migrazione nord/sud.
L'anno passato abbiamo goduto di numerose curate e azioni di caccia, con l'impiego di circa 50 volantini, utilizzati sempre in maniera differenziata, a seconda delle consistenze e delle distanze dei selvatici, ovviamente. Il prossimo anno abbiamo deciso di ridurre a quasi la metà la consistenza del gioco complessivo, 25/30 volantini, 30/40 cimbelli, fra ribaltine, racchette a bilancere e rulli a molla.
Considerate che nei quattro capanni citati, vengono impiegati complessivamente circa quattrocento piccioni da richiami, fra volantini e cimbelli. Come diceva Fantozzi, una "cagata pazzesca"....
E' impensabile presentarsi con un volantino e 5/6 fermi...
La nostra storia quindi è particolare, ma anche sul promontorio di Piombino (Populonia) la realtà degli impianti è molto simile se non addirittura superiore a soggetti utilizzati per il gioco.
Con rispetto e simpatia,
Rimescolo   
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Vasco

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Risposta #2 il: 04/05/2018 - 11:22
Intrigante questa discussione, sicuramente i pareri molto contrastanti, sentiamo come la pensano.
Ho sempre usato un solo volantino, il motivo perchè soltanto uno? la caccia con lo sparo a fermo.
Se non c'è vento e soltanto nel momento di calma...magari meglio nel tardo pomernggio anche tre, soltanto quando ho voglia di farli girare anche più. Soltanto uno perchè meno sono e meno sbagliano, la caccia a fermo non concede possibilità di errore, se il piccione non rientra al momento giusto il branco se ne va,quindi più volantini abbiamo in gioco più errori si possono verificare. È difficile e fortuna avere un volantino bravo, per me sono bravi i volantini che accostano il branco e tornano subito in picchiata sul posatoio, quelli che sbattono e sbattono e sbattono senza mai allargare e allungare non sono buoni a nulla. Il volantino deve essere un gran volatore il suo unico compito è quello di ingaggiare il branco quando è lontano, perchè se il branco è vicino e per vicino intendo piu o meno 200mt. è meglio che il volantino stia fermo al suo posto, i zimbelli (per me solo colombacci) devono completare l'azione.
X la caccia al volo le varianti sono tante e tutte valide, basta farli avvicinare, ma il motivo principale che mi costringe a far volare soltanto un volantino sai qual'è Rinaldo,....difficile averne due di fenomeni.
Saluti

aldorin

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Risposta #1 il: 04/05/2018 - 09:12
Tanto per fare quattro "polemiche" (non chiacchiere... perché sarebbe già più gratificante) tra amici che frequentano il forum del Club Italiano del Colombaccio... la domanda è: voi usate branchi di volantini o un solo volantino? Perché lo fate e quali sono le motivazioni che vi condizionano in questa scelta di caccia?
Ecco... se avete/abbiamo voglia di litigare... il motivo ve l'ho fornito io.
Poi aggiungo le mie esperienze, le mie considerazioni sul tema.