FORUM Club Italiano del Colombaccio

alessiotroni

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Risposta #27 il: 08/12/2013 - 09:48
Buona domenica a tutti,
più volte ho sentito parlare, da più ed autorevoli voci, di colombacci -Roscioli-  dei quali non ho mai avuto occasione di cattura, ma ne sono sempre rimasto affascinato, i quali dovrebbero segnare la fine del passo di Ottobre, e con caratteristiche diverse dai suoi simili, più piccoli e più rossicci di colore e con probabile provenienza da paesi più remoti.
Quindi in base allo studio della lunghezza dell'ala abbinata al migratore di lunga distanza, mi viene spontanea un ipotesi, la lunghezza dell'ala ha un rapporto con la massa corporea del migratore?
Vorrei abbinare un paragone per capire meglio il motivo della domanda, anche se senza dubbio fuori tema, nel genere umano una lunga e massacrante maratona, la vince nelle maggior parte dei casi un fisico leggero, magari con arti di un certo rapporto, riferito alla sua massa corporea, che invece uno stangone di due metri e con arti magari normali rispetto alla mole del suo fisico.
Non so se ho ben rappresentato quello che è il mio pensiero, ma il -Rosciolo- dovrebbe avere certe caratteristiche  importanti per lo studio sulla migrazione del colombaccio?.
Saluti, Alessio

Enrico Cavina

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Risposta #26 il: 06/12/2013 - 11:26
Cerchiamo anche d'interpretare questo fenomeno .

Perchè la Pressione Atmosferica più alta piace al Colombaccio che deve decidere di partire per un lungo faticoso viaggio ?
E’ quindi questa condizione , quando si instaura repentinamente ( … abbiamo visto per lo più nel pomeriggio prima dell’involo di massa ) che induce il Colombaccio – ovviamente insieme ad altri fattori - a partire per il lungo viaggio , certo che trovando via via questa P.A. più  alta la sua respirazione in volo sarà facilitata ( ricordiamo che la respirazione negli uccelli si completa con 4 atti respiratori di inspirazione/espirazione ) .
A documentazione di questa interpretazione qui di seguito trovate quanto è reperibile dal Web ( qui riferito per i problemi respiratori dell’uomo in altitudine )
http://anthro.palomar.edu/adapt/adapt_3.htm   copia/incolla
“When we breathe in air at sea level, the atmospheric pressure of about 14.7 pounds per square inch (1.04 kg. per cm.2) causes oxygen to easily pass through selectively permeable  lung membranes into the blood.  At high altitudes, the lower air pressure makes it more difficult for oxygen to enter our vascular system”

Quando si respira in aria a livello del mare, la pressione atmosferica di circa  14,7 pounds  per pollice quadrato (1.04 kg. Per cm.2) fa sì che l'ossigeno può  passare facilmente attraverso le membrane polmonari selettivamente permeabili nel sangue. Ad alta quota, la pressione d'aria è PIU' BASSA  e rende più difficile all'ossigeno a passare nel circolo sanguigno e relativo passaggio al metabolismo dei muscoli
Enrico Cavina
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Risposta #25 il: 06/12/2013 - 10:51
Dobbiamo noi tutti ringraziare Luca Bececco per essersi inserito AUTOREVOLMENTE in questi Post , sulla base della sua competenza scientifica e della sua attività "sul campo" che è veramente ai massimi livelli .

Nel resoconto "Punta Ala" (2013)lui scrive (co-Autore F.Fabiano )
"L’ultima considerazione, che può essere fatta solo
da chi ha un osservatorio al confine tra terra e
mare, naturale trampolino di lancio verso i paesi p
iù caldi, riguarda la pressione atmosferica.
Quando questa è alta, superiore a 1015 hPa ( indice
generale di tempo buono) per prima cosa i
colombi non danno retta al gioco dei volantini, ent
rano in mare e li vedi sparire all’orizzonte.
Quando invece questa è bassa (indice generale di br
utto tempo) sono maggiormente attratti dal
gioco dei volantini, entrano in mare e poi li vedi
rientrare verso terra. Con queste condizioni
ovviamente la migrazione dei colombacci è ferma e g
li unici spostamenti sono causati da erratismi
trofici. "

Si può leggere in questa considerazione che " le condizioni di ALTA PRESSIONE
dopo aver innescato lo stimolo all'involo di massa nelle aree di provenienza , mantengono forte questo stimolo durante il percorso migratorio ( involi dai siti stop-over ) ed i Colombacci non sono più propensi a fermarsi ."

Sarebbe estremamente interessante capire meglio questo fenomeno ( ....tra l'altro nessuno ha scoperto l'acqua calda ) , come ho già accennato nei post precdenti sviluppando studi non approssimativi circa i fattori c.d. abiotici
integrando in una formula ( o algoritmo o altro ) più fattori meteo e altri
per arrivare a stabilire un INDICE matematico PREVISIONALE della Migrazione .
Anche solo impostare una Ricerca in tal senso non è certo facile e richiede Specialisti
Questo STUDIO sulla BECCACCIA offre molti spunti in parallelo e forse Luca Bececco è in condizione di suggerire la lettura ed eventuale conseguente ideazione a Ricercatori Italiani  con i quali forse Lui ha contatti . E' solo un suggerimento . Grazie ancora . Enrico ( ... vi prego non Dott, non Prof.)
LINK : https://mail.google.com/mail/u/0/?hl=it&shva=1#inbox/142672fac27fb2d3?projector=1   // Italian Journal of Zoology, 2013, 392–401 // Abiotic factors and autumn migration phenology .. ecc.
Enrico Cavina
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luca64

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Risposta #24 il: 06/12/2013 - 09:52
Rispondo ad Alessio
Un branco di colombacci funziona come un macro-organismo. Le cause sono legate alla difesa dai predatori, ricerca del  cibo e in particolare per effettuare la migrazione(memoria collettiva della strada del cielo che devono percorrere). Credo infatti che i colombacci compiano, anno dopo anno la stessa via migratoria e giungano agli stessi quartieri di svernamento, avanzo anche l'ipotesi che ritornino anche nelle stesse piante. Questa caratteristica è più evidentedurante durante la migrazione post-nuziale e svernamento. Se vuoi approfondire l'argomento ti consiglio la lettura di un bel libro di Rupert Sheldrake: I poteri straordinari degli animali. Dove descrive la teoria della risonanza e dei campi morfici. Saluti Luca Bececco

Enrico Cavina

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Risposta #23 il: 06/12/2013 - 08:17

Pressione Atmosferica e picchi Migratori ( appendice )

Abbiamo  potuto consultare il resoconto di Progetto Migratoria ( Colombaccio - Punta Ala- giugno 2013 ) interamente accessibile on-line :
http://www.federcacciatoscana.it/attachments/article/677/Nove%20anni%20di%20osservazione%20e%20monitoraggio%20del%20passo%20autunnale%20dei%20colombacci.pdf

Il Lavoro risulta pregevolmente svolto e ricco di dati e dettagli .

Abbiamo provato a trasferire la metodologia di analisi retroattiva ( Weather History) sui dati presentati in Progetto Migratoria ( Punta Ala ) relativi a 18 picchi osservati in 9 anni ( 2004-2012 ).
Nei 4 anni confrontabili con Progetto Colombaccio ( 2004-2007) abbiamo rilevato una certa modesta rispondenza e parallelismo di analisi ( dati di variazioni della P.A.) in 3 anni ( 2004-2005-2007), ma dobbiamo dire che nel complesso la metodologia da noi applicata non è risultata molto significativa dal punto di vista documentale , quale invece era stata nelle precedenti analisi.
Considerando esclusivamente la sola analisi dei picchi riscontrati a Punta Ala ,confrontati con le P.A. dei 2 gg. precedenti il picco nelle aree di supposta provenienza ( aree esclusive di stop-over) , questa analisi nel complesso non è stata molto significativa, dovendosi rilevare che solo in 7 su 18 picchi il conteggio superava i 10.000 uccelli e di questi 7 solo in 3 superava i 20.000 ( max.60.000) .
Per quanto riguarda le variazioni di P.A. ( ricerca dello"sbalzo" precedente il picco ) nei territori di supposta provenienza ( 400-1000 km. a Nord o Nord-Est)  - considerando anche le eventuali "direttrici" , una più da Nord ( Foresta Nera )- Nord-ovest ( valle del Rodano ) ed un altra più da Est - Balcani centrali  via Conero  - abbiamo controllato Weather History su 9 città estere su un arco sovra-alpino da Lione a Spalato e su 5 città Italiane su un arco sotto-alpino da Torino ad Ancona .
Le variazioni di P.A. nel senso di uno sbalzo di P.A. , sono state significative - nel parallelismo con i dati Progetto Colombaccio,Svezia,Pirenei,Isole Britanniche ( + Mesola) - in 5 picchi ( su 7) di Punta Ala negli anni 2008-2010-2011-2012 e più particolarmente in Novembre  2008-2011-2012 .
In tutti questi 5 picchi , lo sbalzo di P.A. nei 2gg.  precedenti il picco nelle aree di di supposta provenienza, è stato superiore a 10 hPa ( min.10 max 20) più accentuato al picco del 15 Novembre del 2012 con 55.000 Colombacci.
È certamente auspicabile che si possa realizzare un organico collegamento di analisi ( estesa ad altri parametri meteo - migratori c.d. Fattori abiotici ) per i rilievi sulla costa Tirrenica e quelli sulla costa ed entroterra appenninico Adriatico
Enrico Cavina
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Enrico Cavina

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Risposta #22 il: 04/12/2013 - 20:03
Allo scopo di dare a TUTTI un’idea di come l’impegno di TUTTI nel collaborare con i Responsabili del PROGETTO COLOMBACCIO , può condurre all’iniziazione di vere RICERCHE SCIENTIFICHE che possono avere anche valenze Internazionali di certo prestigio per il Club del Colombaccio , riportiamo la presente NOTA relativa a “ PRESSIONE ATMOSFERICA e MIGRAZIONE “

Materiale e Metodo

Partendo dal prezioso schema riassuntivo prodotto da “Progetto Colombaccio “
( 1998-2007 ) che specifica i PICCHI MASSIMI migratori in OTTOBRE ed in NOVEMBRE ( 10+10) abbiamo voluto controllare la PRESSIONE ATMOSFERICA ( espressa in Pascal e/o milliBar ) nelle AREE di PROVENIENZA  in Centro Europa , Europa Orientale , Nord-ovest Balcani  controllando tutti i grafici ( orari e giornalieri ) offerti dalla consultazione di Weather History (http://italian.wunderground.com/history ) relativi a Cracovia ( Polonia ) Monaco di Baviera ( Germania ) Brno ( Rep.Ceca) Vienna ( Austria ) Budapest ( Ungheria ) Lubjana ( Slovenia ) Zagabria,Karlovic,Kocevje,Gospic,Spalato ( Croazia ) Udine e Trieste ( Italia ) : le variazioni della Pressione atmosferica sono state controllate nei DUE giorni precedenti il giorno del PICCO MIGRATORIO osservato in Italia ( aree specifiche di rilevamento espresse in Progetto Colombaccio – con rilievo di picco prevalente tra ore 7 e 9 del mattino )

NB: le differenze rilevate nei giorni esaminati nelle singole su-citate aree , sono differenze in genere minime ( tra 4-8 mB) e quindi la condizione base della P.A, è quasi sempre abbastanza uniforme sui canali di provenienza sia Centro Europeo sia Orientale Balcanico nei due giorni che precedono l’arrivo in massa sui nostri territori Adriatico-Appenninici e oltre.

Risultati

Su DIECI  Picchi in OTTOBRE per DIECI anni
Su DIECI Picchi in NOVEMBRE per DIECI anni  - TOTALE : 20 Picchi

L’innalzamento della PRESSIONE ATMOSFERICA è stato uguale o SUPERIORE a 20 ( venti ) hPa  ( min.20 hPa-max 33 hPa )

in 5 Picchi (Ottobre) + 5 Picchi ( Novembre)  = 10 Picchi in TOTALE

L’innalzamento della PRESSIONE ATMOSFERICA è stato uguale o SUPERIORE a 10 (dieci ) hPa ( min 10 hPa- max 20 hPa rispetto alla condizione di base : min.983 hPa – max 1005 hPa )

in 3 ( Ottobre ) + 2 ( Novembre )  = 5 Picchi in TOTALE

Le modificazioni di P.A. non sono state significative ( P.A. fondamentalmente stabile alta di base nelle aree di provenienza con valori 1015 – 1029)

in 2 Picchi ( Ottobre ) + 3 ( Novembre = 5 Picchi in TOTALE


Da questi risultati sembra confermato quanto rilevato nelle nostre precedenti segnalazioni relative a Svezia e Pirenei e Isole Britanniche ( e Mesola 2013 ) riportate nei “Post” precedenti ai quali rimandiamo .

Il parametro “ INNALZAMENTO della PRESSIONE ATMOSFERICA “ sembrerebbe quindi uno ( se non il più evidente ) dei fattori determinanti la decisione dell’involo di massa dai territori di origine e/o stop-over interessanti la Migrazione in Italia  nei DUE GIORNI precedenti l’involo .
Come già auspicato l’approfondimento di questa tipologia di studio , obbligatoriamente collegata alla valutazione di altri parametri principalmente meteo ( fattori abiotici ) , potrebbe contribuire in futuro a meglio comprendere la fenomenologia migratoria , tenendo altresì presenti le implicazioni anatomo-funzionali identificate nel Barometro biologico ( Organo Para-Timpanico di Vitali – PTO ) ( vedi LINK  - copia/incolla )
https://plus.google.com/photos/103942035281038458760/albums/5952413426147196337
Enrico Cavina
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Risposta #21 il: 03/12/2013 - 14:58

VIE MIGRATORIE NORD- EUROPEE   ( Scandinavia , Mar Baltico e coste , Isole Britanniche )


E’ in corso una interessante discussione sulle Vie Migratorie che interessano le Isole Britanniche ( includendo Scozia,Inghilterra,Irlanda ) accessibile ( copia/incolla)

http://www.trektellen.org/dagrec.asp?telpostland=1&telpost=-1&soort=233&geslacht=&leeftijd=&kleed=&jaar=&mnd=

e su

http://www.birdforum.net/showthread.php?t=55105

Qui di seguito riporto solo alcuni estratti , ma vorrei   sottolineare il primo, riferito al
6 Novembre 2011  per il transito sulla costa Sud-Ovest del Galles  ( Cardiff e dintorni ).Viene riportata l’osservazione di due enormi “strisce” migratorie  di 10.000 e 9.000 colombacci migranti a Sud , susseguitesi a distanza di 10’ tra le 7,45 e 10,20 del mattino  distesi su tutta la linea dell’orizzonte sul mare . ( ndr – ad attraversare la Manica verso la Francia ) .
N.B. : abbiamo voluto verificare da Weather History  quale era stata la condizione Barometrica
Riguardante il Nord della Scozia , il Mar Baltico , il Sud della Penisola Scandinava nei DUE giorni PRECEDENTI questo passaggio migratorio di massa : in particolare sul Nord della Scozia , ma anche sulla Penisola Scandinava la Pressione Atmosferica era sbalzata da 985 mB a 1005 -1019-10023 (!!) mB .  A conferma che nei territori d’involo di massa lo sbalzo in alto della P.A è uno dei fattori determinanti la decisione d’involo migratorio .

Sunday, 06 November 2011

Peterstone Gout
http://en.wikipedia.org/wiki/Peterstone_Gout

Main Sighting: Wood Pigeon
Timed count between 07:45 and 10:20 produced estimated 98,470+ wood pigeon heading west (and about 500 heading NE!). Movement on a broad front spanning from the foot of the coastal hills to about 2km out to sea. At one point the entire southern horizon was covered by a long string and cluster flock of c 10,000 birds only to be followed 10 min later by another of 9,000. Pretty amazing sight.


Molti altri dati interessanti sugli involi di massa si estraggono ( USARE GOOGLE TRADUTTORE) da

http://www.trektellen.org/dagrec.asp?telpostland=1&telpost=-1&soort=233&geslacht=&leeftijd=&kleed=&jaar=&mnd=

Country: Netherlands
Species: Woodpigeon - Columba palumbus
    Site   Number   Date   
1.   De Hamert   233500   20-10-2012
 
2.   De Hamert   163000   02-11-2008
 
3.   De Hamert   154600   19-10-2013
 
4.   Loozerheide (bij Weert)   144235   19-10-2012
 
5.   Loozerheide (bij Weert)   113300   19-10-2013
 
6.   Strabrechtse Heide   105500   02-11-2008
 
7.   De Groote Peel   102595   19-10-2013
 
8.   De Hamert   102100   17-10-2010
 
9.   Aan de Majoor, Koningsbosch   101565   20-10-2007
 


Ed ecco alcuni ESTRATTI dai Forum
OLANDA
I live in the southeast of the Netherlands, where in autumn easterly winds can bring in 100,000s of migrating Wood Pigeons (last year about 2/3 of the total number of visibly migrating birds!)... This year the numbers were very large, and many flew north/west into the Netherlands looking for fouraging grounds (thus baffling the migration watchers in areas where Wood Pigeons are a less abundant sight). I could imagine *some* Wood Pigeons ending up in Britain last autumn, following the coastline back up north and for that reason being more common in spring (and especially this spring!)

GALLES
Posted 28 September 2013 - 08:36 PM
Hi,I live near to Cardiff and see the migration overhead every year.timing is usually last week of October to first week of November,with 54,000 counted in 2012(local bird forum).usual flocks number from 20 to 1000 with larger flocks so high that they appear as specks(they fly much lower in poor weather,sometimes just overhead)and travel in long strings at first light for only around two and a half hours.they are spread from the coast to approx 4miles inland.did some research and seems they fly from Scandinavia across to and down Britain,crossing over the channel into france and through the Pyrenees were they are hunted as they pass low(footage on you tube).i have asked many local shooters and farmers if they have noticed migration and they are oblivious to it!
I have followed them for last 5years and look forward every year see how patterns change with weather,timing.i don't use this forum much but would be interested to hear if more people have knowledge of why flight stops after few hours and where they feed
Enrico Cavina
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Denis

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Risposta #20 il: 02/12/2013 - 21:34
Rispondendo ad Alessio

Secondo me i branchi aumentano sicuramente durante il loro percorso.
Nel periodo di riproduzione i colombacci vivono diciamo indipendenti tra di loro,ma poi quando incominciano a scattare i vari meccanismi dell'istinto migrante iniziano ad imbrancarsi qualche coppia o singolo individuo e poi scatta la partenza e lungo il percorso continuano ad aumentare raccogliendo altri individui.
Essendo diventati gregari e non più indipendenti quando fanno una sosta  per nutrimento o di  sera per pausa la fanno dove  vedono altri in sosta e conseguentemente la ripartenza  può essere solo di un branco  più numeroso.

Se cosi non fosse la  caccia tradizionale al colombaccio non esisterebbe.

Per quanto riguarda le partenze ( anche  massive) dalle aree di Stop-over devo dire che avvengono normalmente con branchi di centinaia  di individui ma mai a strisce  lunghe e ciò mi porta a pensare che le strisce lunghe  si formino nel cielo lungo il percorso  con l'unione di  più branchi ad  altezza identica.

Aggiungerei che il fare i branchi e ancor di più  quelli numerosi è  per il colombaccio sicuramente un metodo di difesa.
Ciao,Denis

koala

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Risposta #19 il: 02/12/2013 - 13:44
era la risposta che volevo grazie enrico penso che in questo forum dovremmo sapere tutto sulla specei colombaccio, abitudini amori case incubazione inanellamento, etc etc so ceh non siamo framcesi ma in piccolo si possono fare grandi cose.

Enrico Cavina

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Risposta #18 il: 02/12/2013 - 12:01
Io non posso aiutare perchè le ho viste ( piccole piccole ) solo in cartaceo stampate . Bisogna richiederele a chi ha compilato il resoconto Progetto Colombaccio . Ma sono d'accordo , al di là del Forum sarebbe bene fossero messe in bella vista direttamente sulla Home Page . Interessa TUTTI .
Enrico Cavina
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koala

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Risposta #17 il: 02/12/2013 - 11:48
Dott.Cavina Buongiorno non riesco a vendere le vie di migrazione mi può aiutare?

Enrico Cavina

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Risposta #16 il: 30/11/2013 - 07:17
Buongiorno

Per ALDORIN e per TUTTI

Desidero scusarmi perchè la mia proposta ( Misurazione immediata delle Ali ) è stata effettivamente - e coscientemente- arrogante improntata un po' troppo al "non perder tempo ".
Dico subito che se necessario , si fa un passo indietro e non se ne fa niente .
Mi sono domandato se ho attenuanti od aggravanti .
Attenuanti : introducendo il Colombaccio Scientifico ho più volte ripetuto che avrei preferito se questo box  fosse stata introdotto e sviluppato direttamente dai Responsabili Scientifici del Club, e ciò nello spirito di assoluta correttezza. Anche in questa discussione-proposta ho fatto preciso riferimento a : http://www.progettocolombaccioitalia.it/FILE%20VARI/DATI_2011/_7_%20Ali%20di%20Colombaccio.pdf

https://www.ilcolombaccio.it/documenti/GIANNERINI.pdf

Aggravanti : la mia proposta " Misurazione subito sui Colombacci in freezer" non è per niente scientifica , è approssimativa nel metodo e nelle ipotetiche partecipazioni. Sarebbe importante collegare la misurazione all ' età ( il Collare sì/no non ha valore scientifico) e per questo rimane assolutamente valido il metodo (non così facile per tutti) inserito nel Progetto Colombaccio  e credo che questo sarà imperativo farlo in divenire 2014 in un segmento di Ricerca più propriamente scientifica , considerando poi gli Isotopi in futuro .
Altra aggravante : la proposta sopravanza un eventuale Consiglio Direttivo o Commissione scientifica del Club , ma si sa....in Italia alle volte  se non si vuole mandar avanti qualcosa si instaura una "Commissione" ecc.ecc.

Vorrei  dire più garbatamente - ancora scusandomi - che non sarebbe male raccogliere subito alcuni dati numerici ,molto semplici e crudi ( in assenza di una elaborazione statistica vera come quelle giustamente riportate nel Progetto Colombaccio )  e di facile raccolta . Ciò per vedere di coinvolgere TUTTI , anche quelli che solo occasionalmente partecipano al Forum "scientifico" , e cercare così di avere grandi numeri . Non ci vuole molto,io credo : avete visto che io ho già una cruda percentuale su 36 + 1 colombacci , e se ognuno fa lo sforzo di misurare l'ala prima di metterli in pentola si fa presto ad arrivare a qualche centinaia se non di più . Il tentativo è di coinvolgere TUTTI ( magari anche con il "passa parola" al di fuori del Forum e del Club e dei cultori di Internet )  ed evitare che queste discussioni c.d. "scientifiche" o giù di lì rimangano piccoli cori a poche voci .
Insomma in poco tempo potremmo dire che in Italia ( Nord,Centro,Sud) nel 2013 sono passati al 65  % Migratori a lunga distanza , 35 % a media-breve ( percentuali ora di fantasia )  , sulla base della indicazione scientifica di Hobson e coll. ( 2009 aggiornata 2013) relativa alla sola misurazione delle Ali . Non è molto ma come iniziativa del Club coinvolgente TUTTI  è già qualcosa . Magari anche con la voglia di sbatterla sul tavolo della discussione con i Francesi che per ora hanno considerato solo gli svernanti (Hobson) e non la Migrazione pura.
Fatemi sapere . Cordialmente . Enrico.
Enrico Cavina
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giamp50

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Risposta #15 il: 29/11/2013 - 22:18
Bella domanda "alessiotroni", ma credo non sia facile rispondere.
Da come li vedo io, branchi entrati dall'Adriatico con rotta Appennini o Sud, salvo qualche giovane credulone ed insofferente alla gerarchia del branco, mi danno l'impressione che abbiano l'intenzione di volare compatti verso l'arrivo prefissato.
Il dubbio è negli stopover e mi spiego, ad esempio al Conero, tipo mini Mesola, si ammassano decine e decine di branchi di migliaia di soggetti per diversi giorni, poi improvvisamente partono una mattina branco dopo branco, o anche di notte come l'anno scorso, ed allora il dubbio sarebbe, quei branchi in partenza sono della stessa composizione di quando sono arrivati o si sono ristrutturati?
E chi lo può dire?
Saluti.

aldorin

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Risposta #14 il: 29/11/2013 - 19:40
Per Enrico Cavina

noto con piacere che "non perde tempo". O meglio non vorrebbe perdere tempo.
Certo l'invito rivolto a cacciatori che hanno in freezer colombacci è interessante e sensato. Speriamo in una risposta altrettanto tempestiva e concreta.

Secondo me otterremo risultati più incoraggianti inserendo la scheda da lei predisposta nella prossima ricerca Progetto Colombaccio.

Sarà secondo me, sempre secondo me, propositivo ed utile predisporre (unitamente alle schede) dettagliate spiegazioni sul da farsi (anche se il da farsi è semplice).

Non tutti i cacciatori sono "internettiani" e così, ripongo più fiducia nella ottobrata 2014. (mamma mia.... già 2014).

In ogni modo grazie. E chi vorrà collaborare è invitato fin da ora dal Club Italiano a farlo.

Grazie. 

aldorin

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Risposta #13 il: 29/11/2013 - 19:31
Ciao Alessio

non ho esperienza in merito, quindi ti dico una mia sensazione personale.
I voli di colombacci tendono a disgregarsi al rientro ai quartieri di nidificazione; probabilmente succede il contrario al loro arrivo nei quartieri di svernamento.

Sempre a sensazione personale ciò che aumenta in numero dei soggetti componenti i branchi svernanti è la dispobibilità di alimentarsi facilmente ed in buona quantità. Più risorse trovano e più si compattano, meno ne trovano e forse più si frazionano.

Ma stai certo che riceverai risposte più valide della mia. Un caro saluto.