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Post - colombaiosenese

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Archivio 2007-2014 / Re:Punture di zanzare...
« il: 02/08/2014 - 09:33 »
Ravenna: ok per i capanni da pesca e da caccia

Ravenna – Capanni, fumata bianca: approvato il nuovo regolamento.

 Matteucci: “Salvaguardiamo l’ambiente”

“I capanni – ha esordito il sindaco Fabrizio Matteucci – fanno parte della storia, del paesaggio e della cultura di Ravenna. I capanni fanno parte della vita quotidiana di migliaia di famiglie ravennati. Per me è una presenza irrinunciabile“.

Il consiglio comunale di Ravenna ha approvato il regolamento dei capanni da pesca e da caccia (favorevoli Pd, Pri, Fed sinistra, Idv; astenuti Lista per Ravenna e Lega nord Romagna). “I capanni – ha esordito il sindaco Fabrizio Matteucci – fanno parte della storia, del paesaggio e della cultura di Ravenna. I capanni fanno parte della vita quotidiana di migliaia di famiglie ravennati. Per me è una presenza irrinunciabile”.

“In genere i politici di fronte a materie sensibili e complicatissime da regolare come questa, se possono, stanno con le mani in mano – ha aggiunto -. Noi potevamo, ma abbiamo deciso la strada della responsabilità. Il regolamento non era ulteriormente rinviabile. Le nostre valli, i nostri ambienti naturali sono di una bellezza straordinaria. Il regolamento approvato ha l’obiettivo di una sempre maggiore compatibilità fra ambiente e presenza dell’uomo. Compatibilità misurata con il metro del 2014 e degli anni a venire. Ha l’obbiettivo di ripulire le nostre valli e i nostri fiumi da tutti i materiali non “compatibili”. Ha l’obbiettivo di dare ai “capannisti” certezze sulla regolarità dei loro capanni e sulle concessioni, per poi poter procedere agli interventi necessari per la riqualificazione”.

“Il regolamento – chiosa il primo cittadino -. mantiene in essere tutti i capanni che in qualche modo dimostrano di avere un “titolo” legittimante la loro esistenza. Con il regolamento abbiamo individuato la soluzione per consentire di mantenere in essere anche quei capanni in grado di dimostrare la loro presenza prima dei vincoli edilizi o paesaggistici, messi in atto dalle leggi sull’edilizia. Il nostro obbiettivo non sono le demolizioni dei capanni ma la salvaguardia del numero maggiore possibile e la loro qualificazione. Con il nuovo regolamento rendiamo protagonisti della difesa, della valorizzazione e della riqualificazione di questi ambienti di una bellezza inestimabile, insieme al Comune, i capannisti e tutti i cittadini che frequentano, rispettano, amano e vogliono migliorare questi nostri tesori naturali. Il prossimo impegno su questo tema riguarda il regolamento delle concessioni.”

Terminata la votazione delle 168 controdeduzioni alle osservazioni sul regolamento sono stati approvati tre ordini del giorno. Il primo, approvato all’unanimità, presentato da Alvaro Ancisi (Lista per Ravenna) e sottoscritto durante la seduta da Silvia Savorelli (Pd) “demanda alla Giunta comunale e alle commissioni consiliari Assetto del Territorio e Ambiente, in sede di predisposizione della proposta di un nuovo regolamento comunale per la concessione d’uso dei terreni demaniali su cui insistono capanni da pesca e da caccia, di verificare, sul piano legale, possibilità, limiti e modalità di estensione della facoltà di riqualificazione a capanni esistenti su aree finora non assegnate in concessione”.

Il presentato anch’esso da Alvaro Ancisi (Lista per Ravenna) e sottoscritto in corso di seduta da Silvia Savorelli (Pd), ha ottenuto il voto favorevole di tutti i gruppi e l’astensione di Lega nord, ed “esprime alla Giunta comunale e alle commissioni consiliari Affari Istituzionali e Patrimonio l’indirizzo di operare affinché, in sede di predisposizione della proposta di un nuovo regolamento comunale per la concessione d’uso dei terreni demaniali su cui insistono capanni da pesca e da caccia, siano perseguite le seguenti indicazioni: durata ordinaria delle concessioni di almeno 8 anni; all’atto della scadenza della prima concessione, prevederne un’estensione automatica, per un pari periodo, solo ai soggetti che hanno portato a termine i rispettivi Piani di Recupero; in via subordinata, qualora quanto sopra non risultasse giuridicamente praticabile, inserire nella procedura di assegnazione delle concessioni immediatamente successive alla prima il diritto di prelazione per i soggetti che hanno portato a termine i rispettivi Piani di Recupero”.

Il terzo odg, presentato dal Paolo Guerra di lega nord, è stato approvato all’unanimità e “impegna il Sindaco e gli Assessorati competenti a redigere ed approvare il nuovo Regolamento delle Concessioni entro e non oltre la primavera del 2015; a valutare la possibilità che il nuovo Regolamento delle Concessioni preveda il raddoppio dei tempi di concessione limitatamente al primo rilascio, per stimolare l’esecuzione degli interventi di riqualificazione richiesti dal Regolamento edilizio dei Capanni compensandone i costi in un tempo congruo”.

“Dopo dodici commissioni – commenta il capogruppo del Pd, Matteo Cavicchioli – siamo arrivati finalmente alla fine del percorso. I commissari hanno svolto un lavoro importantissimo, e va reso merito in particolare ai consiglieri e alle consigliere Silvia Savorelli, Patrizia Strocchi, Antonio Zampiga, e al presidente di Commissione Andrea Tarroni. Nel dibattito si sono susseguite opinioni a volte divergenti sui vari punti del regolamento e così si è dato il tempo alle forze politiche di approfondire i temi in maniera puntuale. Vanno ringraziati tutti coloro che hanno partecipato alla redazione del regolamento, dai tecnici all’assessore e, in certa parte, anche i gruppi di opposizione, che hanno dato un contributo costruttivo e preciso, anche se non sempre da noi condiviso.
È però vero come l’apporto della maggioranza, e del gruppo Pd in particolare, sia stato determinante e decisivo nel merito e nel metodo per la riuscita del lavoro, nell’interesse dei cittadini coinvolti (migliaia) e del patrimonio pubblico, che è dato dall’incredibile e importantissimo habitat di cui la comunità ravennate è orgogliosamente custode e su cui i capanni sorgono”.

“Anche in questo caso abbiamo fatto la nostra parte fino in fondo. Senza la nostra chiara presa di posizione sul regolamento – aggiunge il consigliere Gianandrea Baroncini, segretario comunale del Pd – e senza il senso di responsabilità della maggioranza e del Pd in particolare, questo importante strumento non esisterebbe. Nonostante l’opposizione abbia fatto la scelta di astenersi, va dato loro atto della presenza e dell’impegno. Il risultato a cui si è arrivati è merito del Pd e della maggioranza. La cittadinanza deve tenere presente che prendersi le proprie responsabilità per ottenere risultati ha sempre un valore.”

http://www.ravennatoday.it
http://www.ilcacciatore.com/2014/08/01/ravenna-ok-per-i-capanni-da-pesca-e-da-caccia/

*-*-*-*-*-*-*-*-*-*-*-*-*-*-*-*-*--*-*
Carissimo Rinaldo,sò bene che nulla c'entra tuttociò con i tuoi fatidici "intercettori aleati pungiglionati F 104" ronzeanti dalle tu parti (a cui io ho posto rimedio,ho cercato,mettendo le zanzariere a led viola che arrostiscano tutto quel vola e si avvicina alla luce,accese tutte le 24 ore del giorno)ma pur sempre quello sopra,trattasi di argomentazioni riguardanti la "bassa padana".
O comunque giù di lì...........
Un caro saluto ...........

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Grosseto: calendario venatorio 2014 2015

Calendario venatorio: apertura fissata al 21 settembre

GROSSETO – Il presidente della Provincia di Grosseto Leonardo Marras ha approvato il calendario venatorio 2014-2015. L’impianto generale rimane quello già approvato per l’annata venatoria precedente dal Consiglio provinciale. L’apertura della stagione venatoria 2014-2015 è fissata per domenica 21 settembre per le specie indicate nel calendario regionale e la chiusura è il 31 gennaio 2015.

Ecco nel dettaglio i contenuti del calendario venatorio 2014 -2015:

L’apertura della caccia è fissata per domenica 21 settembre 2014 per le specie indicate nel calendario regionale e la chiusura è il 31 gennaio 2015. L’1 settembre è fissata la preapertura per le seguenti specie: tortora, gazza, ghiandaia e cornacchia.

La caccia alla beccaccia si può effettuare dall’1 ottobre al 19 gennaio esclusivamente in forma vagante con l’ausilio del cane da cerca o da ferma. Tale specie nel mese di gennaio si può cacciare esclusivamente nelle zone boscate.

E’ vietato l’utilizzo di munizionamento a pallini di piombo all’interno di tutte le zone umide, quali laghi naturali e artificiali, stagni, paludi, acquitrini permanenti, lanche e lagune di acqua dolce, salata e salmastra.

La Regione Toscana ha inoltre definito carnieri stagionali prudenziali che riguardano le seguenti specie: allodola 100 capi per cacciatore; codone, quaglia, tortora e pavoncella 25 capi per cacciatore; beccaccia e moretta 20 capi per cacciatore; combattente e pernice rossa 10 capi per cacciatore; starna 5 capi per cacciatore;

La caccia alla selvaggina migratoria sia in forma vagante sia da appostamento è consentita nel periodo 1 – 31 gennaio 2015 anche con l’uso del cane. Dal 1 al 31 gennaio 2015 i palmipedi, i rallidi e i trampolieri sono cacciabili, in forma vagante, anche con l’uso del cane, soltanto nelle zone palustri e lungo i corsi d’acqua nelle aree comprese fra la ferrovia e il mare, nei comuni di Castiglione della Pescaia, Grosseto, Orbetello e Capalbio, al Lago dell’Accesa, nel comune di Massa Marittima, e nella zona palustre in località Voltina; a Istia d’Ombrone, nel comune di Grosseto.

La caccia alla tortora è consentita dal 15 settembre al 29 dicembre 2014; alla gazza, alla cornacchia grigia e alla ghiandaia dal 15 settembre al 29 gennaio 2015.

La caccia alla starna e alla pernice rossa è permessa dall’1 ottobre al 15 novembre.

La caccia alla volpe in battuta e alla tana, può essere effettuata nel mese di gennaio 2015, con un massimo di 10 partecipanti e cani idonei (ad esempio, non da ferma). I cacciatori, singoli o in gruppo, che intendono effettuare battute di caccia nel mese di gennaio devono comunicarlo al Comando di Polizia provinciale telefonando al numero 0564/484901, o utilizzando la teleprenotazione, se stabilito unitamente allo stesso Comando. Devono indicare il Comune, la località e se l’attività verrà svolta al mattino o al pomeriggio. Entro il 20 marzo 2014 devono essere comunicati gli esiti delle cacciate.

La caccia alla lepre è consentita dal 21 settembre fino all’8 dicembre 2014 mentre la caccia al fagiano dal 21 settembre al 31 dicembre 2014.

La caccia al cinghiale è consentita dall’1 novembre 2014 al 31 gennaio 2015. Nelle aree vocate si svolge esclusivamente nella forma della battuta, mentre la caccia nelle aree non vocate sarà definita da uno specifico programma che dovrà essere approvato nei prossimi mesi dalla Provincia.

La caccia di selezione, a daini, caprioli, e mufloni nei mesi di novembre, dicembre e gennaio, ad eccezione del territorio dell’Isola del Giglio, è consentita solo il lunedì e il giovedì. Per quanto riguarda il capriolo è consentita la caccia dei maschi giovani e adulti dal 16 agosto al 29 settembre. Per le femmine giovani e adulte e per i piccoli di capriolo la caccia è consentita dall’1 gennaio al 15 marzo.

Riguardo al daino, la caccia è aperta dall’1 al 29 settembre e dal 1 novembre al 15 marzo per il maschio giovane; e solo dall’1 novembre al 15 marzo per il maschio adulto. Le femmine di daino ed i piccoli sono cacciabili dall’1 gennaio al 15 marzo.

La caccia al muflone è aperta per i maschi dall’1 agosto al 29 settembre e dal 1 novembre al 31 gennaio. Per le femmine e i piccoli solo dall’1 novembre al 31 gennaio.

L’esercizio venatorio nelle aree contigue alle Riserve naturali si svolge nella forma della caccia controllata, il cacciatore ha l‘obbligo di segnare la giornata di caccia sul tesserino regionale. In queste aree il cacciatore non può abbattere più di 15 capi al giorno di selvaggina migratoria, in particolare, al massimo 7 tortore, 2 beccacce, 3 palmipedi, 5 trampolieri e rallidi. Le giornate di caccia nelle aree contigue, escluse le battute di caccia al cinghiale, non possono essere più di 30. Non sono assoggettati a quest’ultima limitazione i cacciatori che hanno porzioni di territorio ricadente nell’area contigua. Queste disposizioni non valgono per quella parte di area contigua che ricade nell’area a particolare gestione di Caccia denominata “Laguna di Orbetello”.

Nelle Zone di Protezione Speciale (ZPS) individuate dalla Regione l’attività venatoria è consentita nel rispetto della normativa regionale. Nel mese di gennaio l’attività venatoria nelle ZPS è consentita, fatta eccezione per la caccia agli ungulati, nei soli giorni di domenica e giovedì.

http://www.ilgiunco.net
http://www.ilcacciatore.com/2014/08/01/grosseto-calendario-venatorio-2014-2015/
 


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Archivio 2007-2014 / Re:ATC senesi - SITUAZIONE DIFFICILE
« il: 01/08/2014 - 11:31 »
Tutto quello che stà accadendo non dovrebbe comportare assolutamente nulla sul sistema di mobilità in uso fino ad adesso.
Il condizionale è d'obbligo solo per la cautela d'informazione.

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Archivio 2007-2014 / Re:ATC senesi - SITUAZIONE DIFFICILE
« il: 31/07/2014 - 16:43 »
La ANLC (LIBERA CACCIA) è quello che chiede fortemente.
Insieme all'ENALCACCIA e/o ad altre entità venatorie riconosciute.
A stretto contatto e in ottimi rapporti col presidente provinciale ANLC,parlando della questione,ho auspicato l'inizio di un percorso collaborativo provinciale tra TUTTE le associazioni venatorie in campo.
E per TUTTE intendo il vero senso parola..
Un vero senso di responsabilità collettivo per cercar di ridare lustro ad una ECCELLENZA ITALIANA.
Per il bene di tutti indistinatamente dall'appartenenza associativa...

Ma la vedo dura............specie perchè sembra palesemente in panne,l'amministrazione provinciale stessa.

Purtroppo ....

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Archivio 2007-2014 / Re:ATC senesi - SITUAZIONE DIFFICILE
« il: 31/07/2014 - 14:08 »
Siena divampa la polemica: Procinghiale critica Fidc e arcicaccia

VERGOGNA!!!!!!!!!!!!!!!!!

I maggiori azionisti delle Associazioni Venatorie senesi, ARCI CACCIA E FIDC (ora più che mai unite nella CCT Toscana), hanno ritirato dai comitati di gestione degli Atc della Provincia di Siena i propri rappresentanti perché, a detta del Presidente della FIDC di Siena:
1) Le Associazioni Agricole hanno abbandonato gli stessi comitati
2) I cinghiali sono troppi
E’ la buffonata più grossa che potevano inventare!!!!
Con questa bella alzata d’ingegno, non solo si contribuisce alla pessima gestione degli enti preposti, ma cosa ancora più grave, come sempre, si lasciano i cacciatori in balia di se stessi ……
ARCI CACCIA e FIDC si nascondono dietro ai cinghiali!!!
E’ vero….gli ungulati sono troppi e questa gestione non funziona. Ma i cinghiali sono troppi nelle zone dove non operano le squadre. Su questo non c’è ombra di dubbio!!!
Dove erano le grandi Associazioni quando la Provincia di Siena dettava le regole del gioco sulla gestione Ungulati?
Erano, come negli ultimi dieci anni, al tavolo di concertazione a spalleggiare Assessore e Dirigente approvando tutto ciò che la Provincia ha messo in campo…. dalle squadrette, ai gruppi organizzati, al PFVP 2012-2015, non ultimo la selezione al cinghiale e cane limiere compreso.
Hanno accettato passivamente l’abolizione dell’art. 37 con il quale venivano abbattuti 5/6000 cinghiali all’anno in provincia di Siena (unica provincia in Toscana ad aver rinunciato a questo strumento di controllo).
Hanno organizzato i corsi per la selezione del cinghiale in modo frettoloso (l’unica cosa seria i 100 euro richiesti per partecipare al corso), scordandosi tutti quanti che la legge impone di fare i corsi per la selezione anche a cervidi e bovidi una volta all’anno. Tanto le leggi non le conosce nessuno….”che importa se chi ha fatto domanda per la selezione a cervidi e bovidi nel 2013 non fa il corso, non caccia quest’anno e tutto si rimanda al 2015!!!!!”
Le suddette Associazioni non sono capaci nemmeno di ribellarsi al fatto che la Provincia di Siena abbia cercato di sostituire gli abbattimenti con la caccia. Mandano a caccia la gente su chiamata degli agricoltori facendoli essere anche responsabili di eventuali ulteriori danni, infatti si può cacciare il cinghiale in selezione solo se l’agricoltore fa richiesta danni…..Ma di cosa stiamo parlando?
Da quando in qua si va a caccia su comando o richiesta degli agricoltori?..
Questo è il nuovo modello di caccia sociale e popolare, istituito dalla CCT (Confederazione Cacciatori Toscani) ?
Non esiste più nemmeno il diritto di andare a caccia, senza il consenso degli agricoltori?
Il calendario venatorio non esiste più?
…Siamo alla follia!!!!!
Ma chi pensate di prendere in giro?
Siamo stufi delle solite patetiche scuse e scusanti, l’unica cosa che sembrerebbe interessare è tutelare la parte peggiore del mondo politico, quella incompetente e che non vuole cambiare. Coloro che fino ad oggi hanno sostenuto il sistema associativo con il loro tesseramento, non vengono presi minimamente in considerazione.
Da anni che le squadre del cinghiale sostengono che così non può funzionare e contestano questa gestione politica / venatoria, ma è stato come parlare nel deserto!!!
Bene, è stato giocato fino ad ora e ora come i bambini quando perdono….si dice “spiga rotta!!!”…e s’interrompe il gioco…..
Non va più bene perché i cinghiali sono troppi?
Non va più bene perché gli agricoltori sono usciti dai Comitati degli AATTCC?
Bene… allora fuori tutti, ma le responsabilità di una pessima gestione portata avanti in concertazione con la Provincia, rimangono, e saranno ricordate a tutti ogni giorno a venire.
Le responsabilità sono tutto uno scarica barile, la Provincia incolpa la Regione, la Regione la Provincia e l’Ispra, le Associazioni la Provincia, ma alla fine si finisce sempre a tarallucci e vino, facendo delibere dove ancora una volta le responsabilità sono sul groppone dei cacciatori. Noi eravamo a protestare contro l’Ispra a Bologna…i Dirigenti di Associazioni e Amministrazione Provinciale dove erano?
Gli agricoltori hanno risolto qualche problema ad uscire dagli ATC?
Nelle altre Province perché non sono usciti? Non hanno gli stessi problemi di cinghiali?
O forse il problema a Siena è di chi ha amministrato la caccia insieme alle Associazioni Venatorie?
Cari agricoltori, sappiate che per eliminare i cinghiali bisogna cacciarli e sparargli…. ci hanno tolto lo strumento e noi non siamo in grado di fare niente!!!
Sapete meglio di noi, che dove c’è concertazione tra cacciatori e agricoltori, senza l’intrusione di questi falsi profeti, le cose funzionano meglio.
NOI NON SIAMO RESPONSABILI DI UNA MALAGESTIONE IMPOSTA DA ALTRI!!!
Mandiamoli tutti a casa, che tanto peggio di così……………….
solo se rimangono al loro posto, al peggio non ci sarà mai fine…………………….
Noi abbiamo la coscienza pulita!!!!
Dateci la possibilità di intervenire con i dovuti metodi, senza tanti giri, rigiri pareri e parerini…. E vedrete se i cinghiali diminuiranno!!!!

Siena 29 Luglio 2014

Pro-Cinghiale Siena
(CST – Confavi)


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Archivio 2007-2014 / Re:pre apertura 2014
« il: 30/07/2014 - 12:30 »
scusami avevo inteso male il tuo post !

In passato come ti dicevo stamani,l'argomento ha generato non poche diatribe e che in taluni casi,son degenerate anche con "paroloni".
Evidentemente tanti preferiscono non esprimere il proprio dissenso (o il proprio favore )proprio per non riaprire ferite e scontri.

Una sorta di comportamento ligio e diligente ....

Ma non per questo di consenso bulgaro all'"appuntamneto venatorio" in questione....

ciao
 

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Archivio 2007-2014 / Re:pre apertura 2014
« il: 30/07/2014 - 07:34 »
bè....895 visite e 57 risposte mica poi poi è così poca attenzione ?!!!
L'argometo " Pre-apertura si-no-forse " è trito e ritrito e nel corso del tempo ha dato adito anche a forti posizioni contrapposte.

Il Club del Colombaccio ha la sua linea consolidata da anni e il resto è libero pensiero di liberissimi naviganti.
 
Buonagiornata

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Archivio 2007-2014 / Re:ATC senesi - SITUAZIONE DIFFICILE
« il: 29/07/2014 - 18:52 »
Siena: Lettera aperta del Presidente dell’ATC 18 agli iscritti all’ambito

Cari cacciatori in quest’anno, non proprio felice e illuminato per la gestione faunistico venatoria in Provincia di Siena, mi corre l’obbligo di fare un minimo di chiarezza su quanto sta accadendo nel nostro Ambito Territoriale di Caccia. In data 23 luglio 2014, è arrivata alla mia attenzione la più volte annunciata raccomandata con cui la Federcaccia e l’Arcicaccia di Siena (ora unite nella CCT Toscana), hanno ritirato le nomine dei propri rappresentanti (il sottoscritto presidente dell’ATC, Pianigiani Francesco ed il vicepresidente Mariotti Marco), all’interno del Comitato di Gestione degli ATC SI 18, con le seguenti motivazioni:

“La decisione di ritirare i rappresentanti, ad effetto immediato, si rende inevitabile stante l’impossibilità di ricostituire i Comitati di Gestione nella pienezza della loro composizione in conseguenza del perdurante rifiuto delle Organizzazioni degli Agricoltori di nominare i membri di loro spettanza.

Per mesi le scriventi Associazioni hanno profuso totale impegno, con coerenza e linearità, per garantire la massima operatività agli ATC, per mesi, come Lei ben sa, con grande senso di responsabilità hanno sollecitato ed atteso risposte su questioni determinanti per una buona gestione della fauna e della caccia, ma il permanere delle incertezze e la conferma del disimpegno del mondo agricolo rendono oggi la situazione non più sostenibile.”

La revoca delle nostre nomine è andata quindi ad aggiungersi alle dimissioni dei tre rappresentanti delle associazioni degli agricoltori avvenute in data 12/09/2012 (Paolo Gelli in rappresentanza Coldiretti), 01/11/2013 (Baruffaldi Daniele in rappresentanza dell’Unione Agricoltori), 19/02/2014 (Berni Valentino in rappresentanza CIA), di un rappresentante della Provincia (Fignani Michele), in data 05/05/2014, e dell’altro rappresentante della Provincia (Bernazzi Giuliano) che si è dimesso contestualmente alle revoche della FIDC e dell’Arcicaccia. Per quello che mi riguarda, si tratta di revoca della designazione da parte dell’Associazione che mi ha nominato, tra l’altro già minacciata e annunciata anche pubblicamente da mesi dalla FIDC e addirittura da un anno dall’Arcicaccia (vedasi Assemblea ATC18 2013 dichiarazione del presidente dell’Arcicaccia Alessandro Ferretti). Evidentemente nessuno dei rappresentanti rimasti dell’ATC si è sottratto alle proprie responsabilità, anzi, forse abbiamo assunto anche responsabilità non proprio nostre. Di fatto sono attualmente rimasti in carica solo tre membri del Comitato di Gestione dei 10 previsti dalla legge e i 6 previsti affinché il Comitato sia validamente insediato. Sono rimasti i due rappresentanti del WWF (Daniele Rosati e Carlo Tortelli) ed il delegato dalla Libera Caccia (Cresti Marcellino).

Com’è obbligo di legge, ho provveduto tempestivamente (in data 23/07/2014) ad informare il Sig. Presidente della Provincia di Siena, della impossibilità di funzionamento dell’ATC 18 per la mancanza del numero minimo di 6 membri in carica.

Non esistono altri motivi per cui questo ATC ha comunicato l’impossibilità di funzionamento al Sig. Presidente della Provincia di Siena.

Sono pertanto prive di fondamento le voci di chi ritiene che l’ATC18 non abbia i mezzi finanziari per continuare la propria attività. Nonostante nell’anno finanziario 2014, ancora non sia stato versato nemmeno un centesimo da parte della Regione o dalla Provincia, questo ATC, con le proprie risorse sapientemente gestite negli anni passati, è in grado economicamente, di far fronte a tutti gli impegni di propria competenza. Al 30/06/2014 ci sono in cassa circa 215.000 euro ai quali vanno aggiunte le quote dei fuori regione e di coloro che ancora non hanno fatto i versamenti circa altri 50.000 euro, le quote delle presenze alle cacciate del cinghiale, altre 12/13000 euro e il contributo per il piano di sviluppo rurale (unico ATC in Toscana che per la seconda volta riceve il contributo della Comunità Europea) altri 47.000 euro.

E’ priva di ogni fondamento anche ogni allusione di chi associa le dimissioni volontarie o revoca della designazione del Presidente e del Vicepresidente dell’ATC 18, alle indagini della Procura della Repubblica di Siena. Ad oggi, nessun addebito o avviso di indagini ad personam è stato formalizzato nei confronti di questo ATC o di uno dei membri che componevano il Comitato di Gestione dell’ATC 18. Le indagini vengono svolte da diverse Procure della Regione Toscana, oltre che negli altri ATC senesi, anche negli AATTCC di altre province della Toscana.

Rimango purtroppo allibito quando leggo sulla stampa locale articoli di questo tipo: “Ambiti di caccia nel caos messi in crisi dai cinghiali” “Dopo anni di gestione sono scappati”: qui non è scappato nessuno, e i cinghiali non c’entrano un fico secco. E’ bene essere chiari perché, da parte di qualcuno, si è anche smarrito il senso del pudore. Il 17 di luglio, la data dell’assemblea di Monteriggioni in cui l’Assessore Salvadori a detta della ANLC avrebbe denunciato la situazione disastrosa della gestione degli ungulati, è successiva di alcune ore all’annuncio dato verbalmente al Presidente della Provincia, dai presidenti di FIDC e Arci che avrebbero ritirato le proprie designazioni dagli ATC senesi, come avevano già pubblicamente dichiarato un mese prima: (dalla lettera di dimissioni FIDC-ARCI)

“la presente, a seguito dell’incontro di ieri 17 luglio 2014, per confermare – come già anticipatoLe a conclusione dell’incontro medesimo – la decisione delle scriventi Associazioni Venatorie Federcaccia ed Arcicaccia di ritirare le nomine dei propri rappresentati all’interno dei Comitati di Gestione degli ATC SI 17 (Sigg. Neri Mauro e Mori Pierugo), SI 18 (Sigg.Pianigiani Francesco e Mariotti Marco)”. dalla lettera di dimissioni

Ogni mezzo è buono per strappare qualche tessera ma io non mi sono mai occupato di questo, e figuriamoci se mi ci metto ora. Rimango solamente allibito quando leggo un lungo articolo completamente fuori tema ed in fondo mi accorgo che si vuole addossare la colpa di una disfatta di un modello di gestione faunistico venatoria (come era quello di Siena) ai cinghiali e agli agricoltori. Poveri cinghiali, vi danno tutte le colpe, ma non vi preoccupate, quelli che vi additano sono gli stessi che vi proteggono e che si impegnano ogni giorno per trovare nuovi sistemi che, di fatto, impediscono ai cacciatori di abbattervi. Le ultime novità in ordine di tempo, l’art. 37 ridicolizzato dalla partecipazione di un numero strettissimo di persone, 15/20 per ATC e consentito solo il venerdì sera, il sabato e la domenica mattina (il macello se no non è in grado di trattare gli animali abbattuti), per non parlare delle aree problematiche o peggio ancora della caccia di selezione al cinghiale. I caprioli, no: quelli sono buoni, non fanno danni, e come potrebbero del resto ? Non sono mai stati immessi dai cacciatori, non sono governati o allevati, sono stati cacciati sempre e solo con i metodi voluti e calati dall’Alto: meglio ignorare, diamo tutta la colpa ai cinghiali.

Peggio dei cinghiali negli articoli della stampa locale sono forse trattati gli agricoltori: male, malanno e l’uscio addosso direbbero nel Chianti. Per farla breve vorrei far notare che gli agricoltori sono usciti dagli ATC solo a Siena: ora o i cinghiali sono solo a Siena o forse ci sono anche altre ragioni per cui i rappresentanti delle associazioni degli agricoltori non partecipano ai comitati di gestione degli ATC senesi. Riprendendo l’articolo pubblicato sulla stampa locale: “I cinghiali al ristorante gettano scompiglio tra i commensali intenti a mangiare e bere” :” la situazione è diventata talmente grave da non poter essere più tollerata – dichiara Sergio Zingarelli, presidente del consorzio Chianti Classico – con danni ai vigneti e alle produzioni che annualmente superano i 10 milioni di euro. Adesso i cinghiali si avvicinano anche pericolosamente agli uomini. Sono anni che chiediamo alle istituzioni – Province e Regione in primis – di adottare tutti i provvedimenti necessari per risolvere il problema, ma oltre allo stucchevole rimpallo di responsabilità nessuna decisione operativa è mai stata presa”

Sono d’accordo Presidente Zingarelli, soprattutto perché ha pronunciato le parole magiche, Regione e Provincia, io aggiungerei anche la legge 157 datata 1992, che si preoccupa ancora di proteggere i cinghiali e i caprioli, e l’ISPRA, Istituto che per sopravvivere si aggrappa alle virgole della suddetta 157. Vorrei anche evidenziare che da più di dieci anni, ogni giorno un cittadino automobilista rimane coinvolto in un incidente stradale con questi due animali e nessuno paga i danni, perchè negli incroci delle strade c’è un cartello che indica: “pericolo animali vaganti”.

Eppure, se non si riesce a gestire questa situazione, la colpa è dei cinghiali, degli agricoltori, degli ATC e ovviamente dei cacciatori….Parafrasando Antonio de Curtis (il grande Totò): ma mi faccia il piacere!!!!

Ho scritto questa lettera per gli iscritti all’ATC 18 perchè sono sicuro che, come al solito, siete stati poco e male informati di quello che succede. Ho sentito il dovere di fare chiarezza, almeno per alcune questioni, che più spesso vengono esternate come si usa dire “al Bar” .

Un saluto ed un ringraziamento a tutti per la partecipazione e l’impegno che ognuno di voi ha messo nella collaborazione e nella gestione dell’ATC 18 in questi lunghi anni in cui io sono stato il Presidente, e state tranquilli, gli AATTCC non chiudono, a caccia ci andremo lo stesso.

Francesco Pianigiani

http://www.urcasiena.com
http://www.ilcacciatore.com/2014/07/29/atc-siena-18-lettera-aperta-agli-iscritti/


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LA NEO DEPUTATA EUROPEA BRIANO SCRIVE A SOSTEGNO DELLE MODIFICHE ALLA 157/92

Al Presidente del Consiglio dei Ministri Matteo Renzi

Al Capogruppo Pd Senato Luigi Zanda

Al Capogruppo PD Camera dei Deputati Roberto Speranza

Alla Responsabile Ambiente del PD Chiara Braga

Carissimi,

Vi scrivo queste poche righe per sostenere le scelte fatte in Senato nel DL Competitività per modificare la L 157/92, legge che tutela l’avifauna selvatica nel nostro Paese, sulle tre questioni oggetto di gravissime strumentalizzazioni da parte di alcune associazioni animaliste: i richiami vivi, le nutrie e la caccia di selezione agli ungulati nel periodo invernale.

Ho sempre pensato che, ad ogni livello amministrativo, ognuno di noi debba affrontare la gestione faunistica e il prelievo venatorio scevro da ogni ideologia di parte. Dobbiamo valutare la materia con grande equilibrio, basandoci su conoscenze scientifiche approfondite. Così è stato nel lavoro svolto fin qui!

Il testo approvato in Senato va in questa direzione perché trova soluzioni in linea con la normativa europea, rispettose della fauna ma anche della tradizione venatoria del nostro paese (richiami vivi). Inoltre si affrontano finalmente due questioni importanti di gestione di due specie la cui presenza sul territorio (se non gestita) genera problemi ambientali e sociali (nutria e cinghiali).

Mi occupo di caccia fin dagli anni dell’Università e poi in Provincia di Genova e quindi in Regione Liguria e so come la caccia sia un tema “eticamente sensibile” che genera spesso contrapposizioni forti e frettolose sentenze emotive. È bene invece evitare derive demagogiche perché non tengono mai conto della complessità dei problemi e perché anche la fauna selvatica così come tutto il territorio va gestita.

Io do la mia disponibilità, fin da ora, a seguire in Europa tali problematiche in stretta collaborazione con voi.

Buon lavoro!

Renata Briano

Parlamentare europea PD, vicepresidente commissione Pesca, membro sostituto commissione ENVI

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Archivio 2007-2014 / Re:ATC senesi - SITUAZIONE DIFFICILE
« il: 26/07/2014 - 10:31 »
LA NAZIONE Siena Cronaca

Caccia: è 'guerra' tra le doppiette

Ambiti territoriali di caccia nel caos, messi in crisi dai cinghiali. Si sono dimessi i rappresanti di Federcaccia e Arcicaccia. Intanto è stato approvato il CALENDARIO VENATORIO per la stagione 2014/2015

Cacciatori pronti all'apertura della stagione
            
 - Ambiti territoriali di caccia (Atc) senesi nel caos. I tre enti che ‘gestiscono’ per conto della Regione, in ambito provinciale, insieme alla Provincia, la pratica della caccia risultano ad oggi decapitati e in sostanza bloccati: a fermare l’Atc 19 è stata di recente un’indagine giudiziaria che vede coinvolto il suo presidente. Gli altri due (17 e 18) si sono bloccati la settimana scorsa da soli, con le dimissioni di buona parte dei loro membri.

Gli Ambiti territoriali di caccia, appunto, sono costituiti da rappresentanti delle associazioni venatorie (Federcaccia, Arci caccia, Libera caccia e Enalcaccia), membri in rappresentanza della Provincia, rappresentanti delle associazioni degli agricoltori e ambientalisti. Ebbene sabato scorso gli Atc 17 e 18 (di cui parliamo) hanno visto 4 dei loro membri rassegnare le dimissioni, compresi quelli che ricoprivano le cariche di presidente e vicepresidente. E sono i membri eletti da Federcaccia e Arcicaccia.
E si scopre che sono i cinghiali ad aver ‘sterminato’ la caccia senese. Ovvero sull’emergenza ungulati e i danni all’agricoltura provocati si sono fermate le larghe intese di un tempo. «Non esiste caccia senza l’agricoltura» dice Mauro Neri, presidente provinciale Federcaccia Siena ad introdurre l’empasse creatasi all’interno degli ambiti. Il tutto ha inizio nel 2013 quando gli agricoltori, Coldiretti prima, Cia e Unione agricoltori poi, escono dal Comitato di gestione degli Atc, lamentando a quanto pare una gestione sbagliata o non efficente di parte della fauna locale. Precisamente, racconta il presidente di Federcaccia Neri, «abbiamo chiesto, in accordo con gli agricoltori, alla Regione un piano straordinario di programmazione della caccia che consentisse un abbattimento diverso di caprioli e cinghiali in alcune zone dove la contemporanea coltivazione delle terre risultava a rischio».

Il tutto vale a dire che con gli anni i cinghiali sono diventati troppi e si sono avvicinati troppo alle zone abitate e coltivate: la scena senese vede invasioni quotidiane e conseguenti danni, alle terre agricole del Chianti, ad esempio, ma anche di Montalcino e Montepulciano dove a rischio sono appunto le viti; come la Valdimerse e le sue coltivazioni di granoturco. Non ultimo e non così raro l’episodio verificatosi qualche gioorno fa nel comune di Castellina, in cui una famiglia di cinghiali ha avvicinato un gruppo di turisti che mangiavano all’aperto ad un ristorante. Insomma, gli agricoltori da tempo si vanno lamentando della scarsa tutela della terra da parte della Regione e di conseguenza della Provincia che ha in deroga la gestione della caccia. «Per questo, di fronte al mancato accoglimento di alcune proposte condivise — continua Neri — gli agricoltori sono usciti dal tavolo degli Atc». «Non potevamo continuare a prenderci la responsabilità di decisioni — conclude Neri — che valevano per tutti. Responsabilità che peraltro ci siamo sempre assunti e che riprenderemmo volentieri, ma solo una volta ricostituiti i tavoli».

di Paola Tomassoni

http://www.lanazione.it/siena/caccia-%C3%A8-guerra-tra-le-doppiette-1.76946

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Archivio 2007-2014 / Re:ATC senesi - SITUAZIONE DIFFICILE
« il: 26/07/2014 - 10:08 »
RISPOSTA AL PRESIDENTE LIBERA CACCIA.

ARCI CACCIA E FEDERCACCIA NON SCAPPANO

Il Presidente di Libera Caccia, scrivendo di cose che non conosce o fa finta di
non conoscere, parla degli ATC della Provincia e straparla di Federcaccia e Arci
Caccia lanciando accuse e insinuazioni.
Risponderemo al momento e nei modi più opportuni ed efficaci alle accuse e
insinuazioni, a tutela del buon nome e della onorabilità delle due associazioni anche
ascoltando i nostri legali.
Intanto però, la Libera Caccia si metta d’accordo con se stessa:
Prima dice che Arci Caccia e Federcaccia hanno “congestionato” da sempre la
gestione venatoria, poi propone se stessa come soluzione perché Siena torni “ad
essere quella Provincia che un tempo era considerata il fiore all’occhiello della
Regione Toscana”.
E’ vero, Siena era il fiore all’occhiello, e lo era proprio grazie all’opera di
governo degli ATC svolta, con le altre componenti, prima di tutto dai rappresentanti
di Arci Caccia e Federcaccia.
Siamo usciti dai Comitati perché non c’erano più le condizioni per continuare
una gestione positiva, per via delle incertezze e contraddizioni della Provincia e per
il disimpegno delle organizzazioni Agricole: non potevamo più tollerare l’equivoco
di comitati in carica senza però alcuna effettiva possibilità di gestione.
Questa la verità, semplice e chiara, così come altrettanto chiaro sembra che
l’interesse della Libera Caccia sia soltanto quello di occupare qualche poltrona che
fino a ieri aveva semplicemente disprezzato.

Siena, 25 Luglio 2014
Arci Caccia Siena Federcaccia Siena

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Provincia di Siena, approvato il calendario venatorio 2014-2015

L’apertura generale domenica 21 settembre. Tutte le informazioni su tempi e carnieri

La Giunta provinciale di Siena ha approvato le norme sul Calendario Venatorio 2014/2015. L’impianto generale rimane sostanzialmente invariato rispetto allo scorsa stagione venatoria.

Ecco cosa prevede il calendario venatorio 2014 -2015 per la provincia di Siena:

Dal 21 settembre all’8 dicembre 2014 è consentita la caccia alla specie lepre comune;
Dal 21 settembre al 30 ottobre 2014 è consentita la caccia alla specie combattente con un limite di carniere stagionale di 10 capi per cacciatore;
Dal 1 ottobre al 31 dicembre 2014 la caccia è consentita alla specie allodola, con un limite di carniere stagionale di 100 capi per cacciatore;
Dal 1 ottobre 2014 al 19 gennaio 2015 la caccia è consentita alla specie beccaccia con un limite di carniere stagionale di 20 capi per cacciatore;
Dal 1 ottobre 2014 al 31 gennaio 2015 la caccia è consentita alle seguenti specie: cesena e tordo sassello;
Dal 1 novembre 2014 al 31 gennaio 2015 la caccia è consentita alla specie moretta con un limite di carniere stagionale di 20 capi per cacciatore;
Dal 21 settembre 2014 al 31 gennaio 2015 la caccia è consentita alle seguenti specie: tordo bottaccio, alzavola, beccaccino, canapiglia, codone, colombaccio, cornacchia grigia, fischione, folaga, frullino, gallinella d’acqua, gazza, germano reale, ghiandaia, marzaiola, mestolone, moriglione, pavoncella, porciglione. Per codone e pavoncella il limite di carniere stagionale è di 25 capi per specie e per cacciatore.
Dal 21 settembre 2014 al 31 dicembre 2014 la caccia è consentita alle specie: coniglio selvatico, quaglia, merlo, tortora. Per quaglia e tortora il limite di carniere stagionale è di 25 capi per specie e per cacciatore.
La caccia al FAGIANO nel territorio a caccia programmata è consentita dal 21 settembre 2014 al 31 dicembre 2014; nelle AFV ed AAV è consentita fino al 31 gennaio 2015 secondo gli specifici piani di prelievo;
La caccia alla PERNICE ROSSA e alla STARNA è vietata su tutto il territorio provinciale a caccia programmata e nelle AFV;

Caccia vagante e uso del cane. Nel periodo dal 1 al 31 gennaio 2015 è consentita la caccia su tutto il territorio provinciale esclusivamente da appostamento fisso o temporaneo, al quale si dovrà accedere con il fucile scarico, smontato o in custodia. Nello stesso periodo la caccia vagante con l’uso del cane è consentita, solo alla VOLPE, secondo le specifiche sotto riportate. Nel periodo dal 1 al 19 gennaio 2015 è consentita la caccia vagante alla BECCACCIA, con l’uso del cane esclusivamente da ferma e da cerca, all’interno delle superfici boscate (così come definite dall’art. 3 della L.R. 39/2000) ricadenti all’interno dell’area vocata per il cinghiale con esclusione delle aree ricadenti all’interno delle ZPS. Ai fini della sicurezza, in tale periodo coloro che esercitano la caccia alla beccaccia dovranno indossare un indumento ad alta visibilità.

Nei periodi in cui è consentita la caccia da appostamento, ai fini del recupero della selvaggina, è consentito l’uso del cane avente particolari attitudini al riporto, sotto il diretto controllo del proprietario o del conduttore, entro un raggio di 150 metri dall’appostamento stesso, ma con l’obbligo di rimanere sempre ad una distanza non inferiore a metri 50 da altri appostamenti dai quali è contemporaneamente esercitata l’attività venatoria;

La caccia alla volpe nel territorio a caccia programmata è consentita dal 21 settembre 2014 al 31 dicembre 2014 anche con l’uso del cane da seguita. Nel periodo dal 1 al 31 gennaio 2015 su tutto il territorio provinciale a caccia programmata la caccia alla VOLPE è consentita solo nella tradizionale forma in battuta con l’uso del cane, con un minimo di 8 partecipanti, previa comunicazione alla Provincia dell’avvenuta costituzione della squadra e della designazione del Responsabile della medesima e nel rispetto delle indicazioni emanate allo scopo dagli ATC.
Nelle AFV la caccia alla volpe è consentita dal 21 settembre 2014 al 31 gennaio 2015.

Caccia al cinghiale. Rimangono sostanzialmente invariate le decisioni assunte per la scorsa stagione venatoria. Per quanto riguarda la zona vocata, il prelievo è consentito esclusivamente nella forma della braccata alle squadre assegnate ai Distretti di gestione dal 1 novembre 2014 al 31 gennaio 2015.
Nella zona non vocata il prelievo del cinghiale è consentito in forma singola, anche con l’uso del cane, dal 1 ottobre 2014 al 30 novembre 2014.
Nello stesso periodo – dal 1 ottobre 2014 al 30 novembre 2014 – e dal 1 gennaio 2015 al 31 gennaio 2015, nella zona non vocata sono consentiti anche interventi collettivi di prelievo venatorio, che verranno disciplinati dagli ATC.
Si ricorda inoltre che nelle zone non vocate è attiva la caccia di selezione al cinghiale, per tutte le classi di età e sesso, fino al 31 gennaio 2015. nelle aree agricole ricadenti in area vocata termina invece il 31 ottobre 2014.

Caccia di selezione. Si ricorda che per il capriolo i piccoli sono cacciabili dal 1 gennaio al 15 marzo 2015, i maschi giovani e adulti dal 15 giugno al 14 luglio e dal 16 agosto al 29 settembre; le femmine giovani e adulte sono cacciabili dal 1 gennaio al 15 marzo 2015.
Per quanto riguarda il daino, la caccia è aperta dal 1 gennaio al 15 marzo per le femmine ed i piccoli; dal 1 al 29 settembre e dal 1 novembre al 15 marzo per il fusone; dal 1 novembre al 15 marzo per il balestrone e palancone.
La caccia al cervo è aperta dal 1 ottobre al 15 febbraio per il maschio M3 e M4, dal 1 ottobre al 15 marzo per il maschio M2, dal 2 agosto al 31 agosto e dal 1 ottobre al 15 marzo per il maschio fusone; dal 1 gennaio al 15 marzo 2015 per tutte le femmine e i piccoli.

La Provincia di Siena ha richiesto alla Regione Toscana l’applicazione della deroga per la caccia allo storno e al piccione, per limitare i danni alle colture agricole causati da questa specie.

Chiederà inoltre la preapertura alle specie: TORTORA, COLOMBACCIO, MERLO, GAZZA, GHIANDAIA, CORNACCHIA GRIGIA, PICCIONE e STORNO. Si ricorda che, qualora la Regione Toscana autorizzasse la preapertura, la caccia alle specie in oggetto dovrà terminare un giorno prima rispetto ai tempi indicati.

Si ricorda che su disposizione della Regione Toscana è vietato l’utilizzo di munizionamento a pallini di piombo all’interno di tutte le zone umide del territorio regionale, quali laghi naturali e artificiali, stagni, paludi, acquitrini permanenti, lanche e lagune d’acqua dolce, salata e salmastra.

http://www.sienafree.it

http://www.ilcacciatore.com/2014/07/24/siena-calendario-venatorio-2014-2015/

 


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https://www.facebook.com/Contro.Caccia.Biodiversita?fref=ts

andate a leggervi un pò di commenti dell'altra sponda.....

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