Siena: Lettera aperta del Presidente dell’ATC 18 agli iscritti all’ambitoCari cacciatori in quest’anno, non proprio felice e illuminato per la gestione faunistico venatoria in Provincia di Siena, mi corre l’obbligo di fare un minimo di chiarezza su quanto sta accadendo nel nostro Ambito Territoriale di Caccia. In data 23 luglio 2014, è arrivata alla mia attenzione la più volte annunciata raccomandata con cui la Federcaccia e l’Arcicaccia di Siena (ora unite nella CCT Toscana), hanno ritirato le nomine dei propri rappresentanti (il sottoscritto presidente dell’ATC, Pianigiani Francesco ed il vicepresidente Mariotti Marco), all’interno del Comitato di Gestione degli ATC SI 18, con le seguenti motivazioni:
“La decisione di ritirare i rappresentanti, ad effetto immediato, si rende inevitabile stante l’impossibilità di ricostituire i Comitati di Gestione nella pienezza della loro composizione in conseguenza del perdurante rifiuto delle Organizzazioni degli Agricoltori di nominare i membri di loro spettanza.
Per mesi le scriventi Associazioni hanno profuso totale impegno, con coerenza e linearità, per garantire la massima operatività agli ATC, per mesi, come Lei ben sa, con grande senso di responsabilità hanno sollecitato ed atteso risposte su questioni determinanti per una buona gestione della fauna e della caccia, ma il permanere delle incertezze e la conferma del disimpegno del mondo agricolo rendono oggi la situazione non più sostenibile.”
La revoca delle nostre nomine è andata quindi ad aggiungersi alle dimissioni dei tre rappresentanti delle associazioni degli agricoltori avvenute in data 12/09/2012 (Paolo Gelli in rappresentanza Coldiretti), 01/11/2013 (Baruffaldi Daniele in rappresentanza dell’Unione Agricoltori), 19/02/2014 (Berni Valentino in rappresentanza CIA), di un rappresentante della Provincia (Fignani Michele), in data 05/05/2014, e dell’altro rappresentante della Provincia (Bernazzi Giuliano) che si è dimesso contestualmente alle revoche della FIDC e dell’Arcicaccia. Per quello che mi riguarda, si tratta di revoca della designazione da parte dell’Associazione che mi ha nominato, tra l’altro già minacciata e annunciata anche pubblicamente da mesi dalla FIDC e addirittura da un anno dall’Arcicaccia (vedasi Assemblea ATC18 2013 dichiarazione del presidente dell’Arcicaccia Alessandro Ferretti). Evidentemente nessuno dei rappresentanti rimasti dell’ATC si è sottratto alle proprie responsabilità, anzi, forse abbiamo assunto anche responsabilità non proprio nostre. Di fatto sono attualmente rimasti in carica solo tre membri del Comitato di Gestione dei 10 previsti dalla legge e i 6 previsti affinché il Comitato sia validamente insediato. Sono rimasti i due rappresentanti del WWF (Daniele Rosati e Carlo Tortelli) ed il delegato dalla Libera Caccia (Cresti Marcellino).
Com’è obbligo di legge, ho provveduto tempestivamente (in data 23/07/2014) ad informare il Sig. Presidente della Provincia di Siena, della impossibilità di funzionamento dell’ATC 18 per la mancanza del numero minimo di 6 membri in carica.
Non esistono altri motivi per cui questo ATC ha comunicato l’impossibilità di funzionamento al Sig. Presidente della Provincia di Siena.
Sono pertanto prive di fondamento le voci di chi ritiene che l’ATC18 non abbia i mezzi finanziari per continuare la propria attività. Nonostante nell’anno finanziario 2014, ancora non sia stato versato nemmeno un centesimo da parte della Regione o dalla Provincia, questo ATC, con le proprie risorse sapientemente gestite negli anni passati, è in grado economicamente, di far fronte a tutti gli impegni di propria competenza. Al 30/06/2014 ci sono in cassa circa 215.000 euro ai quali vanno aggiunte le quote dei fuori regione e di coloro che ancora non hanno fatto i versamenti circa altri 50.000 euro, le quote delle presenze alle cacciate del cinghiale, altre 12/13000 euro e il contributo per il piano di sviluppo rurale (unico ATC in Toscana che per la seconda volta riceve il contributo della Comunità Europea) altri 47.000 euro.
E’ priva di ogni fondamento anche ogni allusione di chi associa le dimissioni volontarie o revoca della designazione del Presidente e del Vicepresidente dell’ATC 18, alle indagini della Procura della Repubblica di Siena. Ad oggi, nessun addebito o avviso di indagini ad personam è stato formalizzato nei confronti di questo ATC o di uno dei membri che componevano il Comitato di Gestione dell’ATC 18. Le indagini vengono svolte da diverse Procure della Regione Toscana, oltre che negli altri ATC senesi, anche negli AATTCC di altre province della Toscana.
Rimango purtroppo allibito quando leggo sulla stampa locale articoli di questo tipo: “Ambiti di caccia nel caos messi in crisi dai cinghiali” “Dopo anni di gestione sono scappati”: qui non è scappato nessuno, e i cinghiali non c’entrano un fico secco. E’ bene essere chiari perché, da parte di qualcuno, si è anche smarrito il senso del pudore. Il 17 di luglio, la data dell’assemblea di Monteriggioni in cui l’Assessore Salvadori a detta della ANLC avrebbe denunciato la situazione disastrosa della gestione degli ungulati, è successiva di alcune ore all’annuncio dato verbalmente al Presidente della Provincia, dai presidenti di FIDC e Arci che avrebbero ritirato le proprie designazioni dagli ATC senesi, come avevano già pubblicamente dichiarato un mese prima: (dalla lettera di dimissioni FIDC-ARCI)
“la presente, a seguito dell’incontro di ieri 17 luglio 2014, per confermare – come già anticipatoLe a conclusione dell’incontro medesimo – la decisione delle scriventi Associazioni Venatorie Federcaccia ed Arcicaccia di ritirare le nomine dei propri rappresentati all’interno dei Comitati di Gestione degli ATC SI 17 (Sigg. Neri Mauro e Mori Pierugo), SI 18 (Sigg.Pianigiani Francesco e Mariotti Marco)”. dalla lettera di dimissioni
Ogni mezzo è buono per strappare qualche tessera ma io non mi sono mai occupato di questo, e figuriamoci se mi ci metto ora. Rimango solamente allibito quando leggo un lungo articolo completamente fuori tema ed in fondo mi accorgo che si vuole addossare la colpa di una disfatta di un modello di gestione faunistico venatoria (come era quello di Siena) ai cinghiali e agli agricoltori. Poveri cinghiali, vi danno tutte le colpe, ma non vi preoccupate, quelli che vi additano sono gli stessi che vi proteggono e che si impegnano ogni giorno per trovare nuovi sistemi che, di fatto, impediscono ai cacciatori di abbattervi. Le ultime novità in ordine di tempo, l’art. 37 ridicolizzato dalla partecipazione di un numero strettissimo di persone, 15/20 per ATC e consentito solo il venerdì sera, il sabato e la domenica mattina (il macello se no non è in grado di trattare gli animali abbattuti), per non parlare delle aree problematiche o peggio ancora della caccia di selezione al cinghiale. I caprioli, no: quelli sono buoni, non fanno danni, e come potrebbero del resto ? Non sono mai stati immessi dai cacciatori, non sono governati o allevati, sono stati cacciati sempre e solo con i metodi voluti e calati dall’Alto: meglio ignorare, diamo tutta la colpa ai cinghiali.
Peggio dei cinghiali negli articoli della stampa locale sono forse trattati gli agricoltori: male, malanno e l’uscio addosso direbbero nel Chianti. Per farla breve vorrei far notare che gli agricoltori sono usciti dagli ATC solo a Siena: ora o i cinghiali sono solo a Siena o forse ci sono anche altre ragioni per cui i rappresentanti delle associazioni degli agricoltori non partecipano ai comitati di gestione degli ATC senesi. Riprendendo l’articolo pubblicato sulla stampa locale: “I cinghiali al ristorante gettano scompiglio tra i commensali intenti a mangiare e bere” :” la situazione è diventata talmente grave da non poter essere più tollerata – dichiara Sergio Zingarelli, presidente del consorzio Chianti Classico – con danni ai vigneti e alle produzioni che annualmente superano i 10 milioni di euro. Adesso i cinghiali si avvicinano anche pericolosamente agli uomini. Sono anni che chiediamo alle istituzioni – Province e Regione in primis – di adottare tutti i provvedimenti necessari per risolvere il problema, ma oltre allo stucchevole rimpallo di responsabilità nessuna decisione operativa è mai stata presa”
Sono d’accordo Presidente Zingarelli, soprattutto perché ha pronunciato le parole magiche, Regione e Provincia, io aggiungerei anche la legge 157 datata 1992, che si preoccupa ancora di proteggere i cinghiali e i caprioli, e l’ISPRA, Istituto che per sopravvivere si aggrappa alle virgole della suddetta 157. Vorrei anche evidenziare che da più di dieci anni, ogni giorno un cittadino automobilista rimane coinvolto in un incidente stradale con questi due animali e nessuno paga i danni, perchè negli incroci delle strade c’è un cartello che indica: “pericolo animali vaganti”.
Eppure, se non si riesce a gestire questa situazione, la colpa è dei cinghiali, degli agricoltori, degli ATC e ovviamente dei cacciatori….Parafrasando Antonio de Curtis (il grande Totò): ma mi faccia il piacere!!!!
Ho scritto questa lettera per gli iscritti all’ATC 18 perchè sono sicuro che, come al solito, siete stati poco e male informati di quello che succede. Ho sentito il dovere di fare chiarezza, almeno per alcune questioni, che più spesso vengono esternate come si usa dire “al Bar” .
Un saluto ed un ringraziamento a tutti per la partecipazione e l’impegno che ognuno di voi ha messo nella collaborazione e nella gestione dell’ATC 18 in questi lunghi anni in cui io sono stato il Presidente, e state tranquilli, gli AATTCC non chiudono, a caccia ci andremo lo stesso.
Francesco Pianigiani
http://www.urcasiena.comhttp://www.ilcacciatore.com/2014/07/29/atc-siena-18-lettera-aperta-agli-iscritti/