Vedo che l'argomento non appassiona. Se fossi malizioso (e in questo caso lo sono) potrei fare due considerazioni: la prima è che evidentemente nel momento del passo interessa sapere i movimenti dei colombacci, conoscere i report di Denis etc etc per alimentare le proprie speranze, la seconda che, a parte i molti che cacciano il colombaccio solo durante il passo, per scelta o perchè non hanno sul territorio le risorse per alimentare la caccia, non si vuole esporre troppo i propri report territoriali perchè si sa " nella bocca chiusa non entrano mosche". Allora come tradizione badgeriana vuole io dirò la mia. La migrazione è stata, traendo le conclusioni da quanto letto e visto, credo eccezionale e a mio parere lo sarà sempre di più perchè, grazie a Dio o a chi volete voi, quest'uccello è un vincente, adattato e adattabile, astuto quanto basta, onnivoro se serve, volatore potente e se la stagione meteo lo consente, e le risorse alimentari ci sono, anche prolifico. E veniamo al passo, come al solito, come sempre, ha risentito del meteo e soprattutto dello spirare dei venti. Parlerò ovviamente della Toscana, venti prevalenti da scirocco o cmq dai quadranti meridionali, anche sostenuti, non ha spirato un giorno di vento da nord, mai. Questo ha fatto sì che le tese cosiddette "a mare" cioè che si specchiano nel tirreno hanno avuto una delle peggiori stagioni degli ultimi anni. Ne frequento una, tra l'altro in buona posizione, e posso dire che l'unica giornata discreta, ma proprio l'unica è stata il 13 novembre, praticamente alla fine. Invece le tese nell'interno, come la mia, hanno avuto una buona stagione, io stesso nonostante l'infortunio durante l'ora del cretino, cominciando a cacciare il 21 di ottobre e non tutti i giorni perchè la mano me lo impediva, ho avuto, insieme al mio nuovo sodale, che per fortuna è un mago con i colombacci (molto più di me, lo ammetto senza difficoltà) alla fine un discreto risultato. NDR (ovvero per chi ha studiato solo cinese nota della redazione), si va sempre più consolidando la tendenza ad osservare branchi di colombacci sempre più grandi, dai massimo trecento siamo passati a che ne so, diciamo settecento, mille? Tendenza funesta per la caccia anche se nel mio "bozzolo" quando strusciano senza curare, stretti sul vento, e qui i puristi avranno un rigurgito acido lo so, faccio dei bei vuoti nel mezzo del branco. Bene passiamo oltre. So per certo che nel periodo del passo i colombi stra - abbondavano nei boschi della Toscana facendo la felicità di chi non ha un capanno, meditate gente meditate, ti fai un mazzo gigantesco e poi arriva che ne so, Pipino il breve, e con un piccione o due su un asta ti mette al tappeto. Ma andiamo avanti. Purtroppo il mese di novembre e anche Dicembre è stato più adatto all'allevamento dei pesci rossi che alla caccia al colombaccio ma insomma qualcosa, sotto l'ombrello, si rimediava. Tuttavia i risultati sono stati a macchia di leopardo, in alcune zone del senese, buone da sempre per carità, ci sono state concentrazioni davvero notevoli soprattutto, come da tradizione, intorno al Natale. Invece nei comprensori, diciamo così', sud orientali la penuria di colombacci, anche nei divieti più famosi, è stata drammatica. Confesso di essere uscito almeno tre volte a settimana, tempo permettendo, e se faccio la media colombi raccolti/km percorsi mi butto dalla finestra.E veniamo a Gennaio. Un poco meglio, tuttavia la pastura molto abbondante, l'edera matura e veramente tanta, ha permesso ai colombacci di adottare comportamenti erratici al massimo. Ovvero, frequentano una pastura al giorno, e magari solo per poche ore e quando ci ritorni trovi solo il piumino a terra, ma insomma come dicevo un poco meglio anche se insisto nell'affermare che al di qua delle Colline Metallifere anche ora i colombacci latitano. Giovedì chiusura per la gioia di quella piccioncina mostrinata naturale, regalo di un amico che ha piccioni bellissimi, che tutte le mattine mi guarda disperata come a dirmi "ancora tu?". Ciao cari.