Scusami Alex ma le cose non stanno proprio così. La Regione non ha deliberato proprio niente ma si è limitata, obtorto collo, a prendere atto della sospensiva concessa dal Consiglio di Stato e, a tutela dei cacciatori, ha indicato le nuove date di chiusura per specie. Se Vi interessa Vi spiegherò, ammesso che non sappiate già, come stanno le cose. In settembre il TAR toscano ha rigettato la richiesta animalista di concedere la stessa sospensiva su una serie di quesiti, avverso parti del Calendario Venatorio, proposti da frange animaliste, sui quali si è riservato di rispondere NEL MERITO. Uno di questi quesiti riguardava il disposto dell'art. 18 della L. 157/92 "specie cacciabili e periodi di attività venatoria". In sostanza rifacendosi ad un parere ISPRA del 2010, si interpreta il disposto del suddetto art. commi 1 e 2 nel senso che il concedere giornate anticipate di caccia ad alcune specie, rispetto alle indicazioni della legge, determinerebbe una compensazione di giornate non già per quelle effettivamente concesse ma per tutto il periodo intercorrente tra la giornata concessa e quanto invece previsto dalla legge, in sostanza dal primo settembre alla data di effettiva apertura alla specie, ovvero quest'anno 16 settembre. Ora anche un cieco si rende conto leggendo che si tratta di in interpretazione al limite del funambolismo legale spinto ma così stanno le cose. Per cui il Consiglio concede la sospensiva e rimanda al Tar per il parere di merito. In base alla mia esperienza di diritto amministrativo io non sono molto fiducioso che la questione si possa risolvere con una prognosi fausta infatti non può certo bastare riscrivere la delibera perchè si tratta di un evento già trascorso, poi può darsi che gli uffici della Regione possano trovare un escamotage tecnico legale al quale i nostri avversari non possano trovare riparo in tempo utile ma non so immaginare quale, poi sapete, in Italia il diritto è come la trippa e quindi.....Ciao