Sarà l'età? Caro Badger, cari Amici ...
Si ... per me, almeno per me, come l'acqua del fiume leviga, smussa, arrotonda i sassi nel suo alveo, così il tempo che scorre contribuisce a cambiarci dentro.
Per non andare fuori tema (cosa vale la vita di un colombaccio) confido che secondo me la vita di un selvatico deve (dovrebbe) valere il ricordo dell'azione di caccia.
A volte si vedono "lenzuola" di colombacci stesi a terra, allineati e coperti, (come si diceva in ambito militare) per la foto della giornata, ma la vita di un singolo selvatico dovrebbe almeno valerne il ricordo, il singolo ricordo.
Se si spara troppo (quand'è troppo? Troppo a mio parere è il limite concesso dalla legge) difficilmente si riesce a ripassare mentalmente le fasi della singola azione di caccia. M'immagino d'essere cacciatore di beccacce (non lo sono mai stato) e provo a metabolizzare la ricerca del selvatico (l'incontro non è mai garantito), l'azione del cane e solo alla fine, solo alla fine lo sparo. Poi il cane che corre, recupera e riporta. Infine... la beccaccia tra le mani ... il tempo per pettinarla... rimirala... deporla nella "saccona". A mio parere (si badi bene a mio parere) la nostra caccia può avere una tempistica più o meno simile. Certo di colombacci ce ne sono a migliaia, se non milioni, pertanto diviene difficile osare un parallelismo con la beccaccia, ma se pensiamo che i selvatici occorre vederli per tempo, giocarli, attrarli a tiro giusto, colpirli, raccoglierli ed alla fine rimirarli, ricomporli e depositarli nella "moscarola" beh... ci accorgiamo che tutta questa liturgia dovrebbe (ripeto dovrebbe) permettere l'elaborazione mentale di singoli ricordi. Ricordi che poi ci aiuteranno ad affrontare la vita di tutti i giorni avendo arricchito la nostra anima. Ecco perché la morte di un colombo può tramutarsi in "vita" per noi. Oltretutto la morte di un selvatico (qualsiasi selvatico) acquista un enorme valore aggiunto nel momento in cui diventa una squisita pietanza da consumarsi in convivialità, con gli amici più cari.
Esistono tante tecniche di caccia. A me piace posare i colombi e se non riesco in questa non semplice azione di caccia non sparo. C'è una specie di patto tra me e "Loro". Riesco a "batterli" fino a portarli dove voglio io ... bene ho diritto di sparare un colpo, un solo colpo senza ribatterli al volo; non sono stato capace di posarli e "Loro" mi passano in volo ad un metro dalla testa ... è giusto se ne vadano al loro destino.
Tengo a precisare che non sono un cacciatore tradizionale komeinista che si sente professorone perché posa i colombacci e che lancia anatemi nei confronti di chi spara al volo. SIA BEN CHIARO! Ognuno si diverta come vuole, come più lo aggrada. Anche fare una bella coppiola al volo... mica è cosa da poco!!!
A me piace posarli, perché mi sembra di aver alzato l'asticella della difficoltà della mia caccia e perché sparando a fermo... e beh... di feriti ne faccio pochi.
Poi, non so... proprio non so... cosa mi riserverà il futuro (?). Spero di vivere ancora qualche stagione di caccia in salute, questo sì; sta di fatto che quando esco di casa per andare al mio capanno (50km ogni mattina, 50 km ogni sera) spesso mi sincero di avere il fucile con me ... senza il quale non avrebbe senso tutto quanto ancora oggi faccio.
Devo però confidare che se (come in Francia) fosse possibile cacciare col le reti... forse (dico forse) sposerei questa tecnica di caccia perché, sempre a parere personale, ancor più difficile...
Alla fine della tenzone... cosa ho voluto rappresentare con queste mie masturbazioni mentali? Semplicemente che quando ero giovane se non sparavo mi incupivo, insomma non mi divertivo. Ora che sono mezzo cotto ( non proprio vecchio) anche se non sparo un solo colpo mi diverto ugualmente. Il divertimento dipende in particolare dalla persona/persone con le quali divido l'azione di caccia e sparando a fermo questo aspetto della liturgia diventa essenziale. La posa la si vive in grande comunione di animo, la conta pure, ed andare a raccogliere i colombi subito dopo diventa un rito veramente condiviso. Un attimo che resterà per sempre nei miei ricordi. Ecco: questo è il valore che personalmente riservo alla vita di un colombaccio.
Badger! At salut neca mè.... azi, av salut tòt neca mè.