Cari amici, concordo con le vostre osservazioni, per carattere vedo il bicchiere sempre mezzo pieno, ma tendo a diffidare verso coloro che vogliono "raccattare" ognuno da ogni dove...La nostra categoria ha perso gran parte delle prerogative di aggregazione e di contatto con il mondo rurale, a volte mi chiedo se abbiamo ancora il diritto di esercitare le nostre passioni, seppure con esose limitazioni di vario genere.
Non è più sufficiente a parer mio munirsi di permessi, di licenza, di autorizzazioni, occorrerebbe un grande e convinto consenso sociale, un convincimento da altri settori ostili della società, una legittimazione naturale oltrechè scientifica all'esercizio e allo svolgimento della nostra passione etica e morale. Sforziamoci di pretendere e offrire Gestione del territorio e della selvaggina che lo popola, non in contrasto con coloro che dal territorio rurale ne percepiscono utili e reddito, ma in collaborazione attiva, facendoci carico dei loro problemi, contribuendo in modo razionale a risolverli, riacquistando credibilità, tolleranza, complicità. Destiniamo risorse umane ed economiche al recupero di terreni incolti, miglioriamo ambienti abbandonati, costruiamo siti di interesse scolastico-culturale per le nuove generazioni, proponiamo il nostro bagaglio di esperienze ai ragazzi nelle scuole, facciamoci conoscere come cacciatori che amano il territorio, i cani come ausiliari compagni di vita e di caccia, i selvatici, la natura in generale. Presentiamoci e proponiamoci per quello che siamo, non orchi, non distruttori, non criminali, ma passionali gestori di ambiente e selvaggina.
Con rispetto,
Rimescolo