FORUM Club Italiano del Colombaccio

Sondaggio

SEI FAVOREVOLE ALLA PREAPERTURA AL COMBACCIO?

SI
5 (17.9%)
NO
22 (78.6%)
NON LO SO
1 (3.6%)

Totale votanti: 26

Vasco

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Risposta #39 il: 14/05/2018 - 22:49
 Il voto è assolutamente segreto e non è visibile in nessun modo anche dagli addetti ai lavori, quindi invito tutti a votare SI - NO anche senza postare il proprio parere.

Saluti

Pelo 52

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Risposta #38 il: 05/05/2018 - 22:01
Vero ciò che scrivi Danilo
Vorrei chiederti perché per legge sia stata vietata la posta alla beccaccia e, addirittura nella mia toskana, per legge regionale sia stato posticipato l'inizio della caccia alla beccaccia a un'ora dopo e - udite udite - sia vietato sparare alla scoloPax se ti frulla dai piedi ma sei senza cagnaccio al seguito.
Morale
Se tutti fossero come te non ci sarebbe bisogno di alcuna legge venatoria ma, come per gli automobilisti e i politici qualche legge occorre  divetsamente ognuno fa l'italiano
Cioè  non fa la fila

aldorin

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Risposta #37 il: 02/05/2018 - 18:20
Per Danilo: rinaldo.bucchi@hotmail.it

GRAZIE!

Danilo Picasso

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Risposta #36 il: 02/05/2018 - 16:25
Buona sera Rinaldo, mi giri la tua mail così rispondo alle tue richieste! Grazie per i complimenti per la festa ancora molto da migliorare e da differenziare ancora molto da una classica fiera di paese, voglio riuscire a fare una festa dei colombacciai che parli di quest ultimi e dei piccioni  non dei stendisti che dovrebbero anzi esseresolo  un valore aggiunto! Piano piano ce la farò!

Vasco grazie mille per il benvenuto!

Vasco

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Risposta #35 il: 02/05/2018 - 15:39
Caro Danilo benvenuto nel forum, il tuo post e quello di Carlo è musica per il Club e soprattutto per me che vado ripetendo da anni quanto avete appena  ricordato.

Un abbraccio.
vasco 

Carlos

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Risposta #34 il: 02/05/2018 - 15:19
Personalmente ho le mie idee, come tutti voi del resto. Ma sono sempre attento a considerare quelle degli altri, anche e soprattutto quelle che non condivido, soprattutto quando sono supportate da motivazioni su cui riflettere.
Non c'è dubbio che questo è un argomento su cui le idee divergono e le motivazioni sono le più disparate.
Ma una considerazione, che tiene conto anche di idee espresse su altri argomenti simili, mi vien da fare.
Spesso si sollecitano leggi, disposizioni e calendari che tengano a proteggere questo o quello, tenendo conto di quell'altro e quell'altro ancora. Ora, se innegabilmente le leggi ci vogliono, mi sembra che alla base di tutte queste situazioni ci sia l'esigenza di un etica venatoria che se fosse ben radicata in tutti noi renderebbe inutili molte delle dette discussioni. Quando ero piccolo, un milione di anni fa, mio padre e mio nonno la prima cosa che mi hanno insegnato è proprio l'etica e l'amore per la natura che dobrebbero essere alla base della nosta passione. A me bastano queste per dire che non si spara ad un selvatico che può avere ancora i piccoli nel nido, che la legge lo consenta o no. Per sapere che non si spara con fuciloni e cartuccioni ad animali ampiamente fuori tiro per raccoglierne uno e ferirne dieci e che se imbrocchi la giornata d'oro, cosa ormai assai difficile, divertiti ma non fare inutili stragi, perchè non è dalla quntità delle prede che viene la soddisfazione del cacciatore.
Chi, come me, ha avuto maestri che con tempo e pazienza hanno instillato questi concetti fino a far parte di te come uomo e cacciatore, non ha bisogno  di altro per mostrare rispetto sia per gli animali che di altri cacciatori. Il problema è che chi non ha questo dentro, non c'è legge che possa insegnarlo e, duole ammetterlo, in un mondo dove se ne sente la mancanza anche in tantissimi altri aspetti della vita, di questo anche la caccia ne risente. Questo nel rispetto di tutti e di tutte le forme di caccia perchè non c'è bisogno di essere moralisti per avere senso etico.

aldorin

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Risposta #33 il: 02/05/2018 - 14:38
Buon giorno Danilo
... esco dal tema preapertura e me ne scuso ... innanzi tutto mi complimento con te ed i tuoi amici per la bella manifestazione che avete organizzato, parlo del 1^ incontro tra i Colombacciai Lombardi al quale, a seguito del vostro gentile invito, ho partecipato assieme a Graziano; motivo di questo mio post, se possibile, è di avere da te "nome e cognome, possibilmente mail" di quel ragazzo toscano che esponeva bellissimi ibridi di colombaccio. Vorrei scrivere un articoletto ed aprire una discussione sul forum in merito agli ibridi, nello specifico trattando della persona, della passione ed della competenza che ho potuto verificare parlando con quell'allevatore. Grazie! Rinaldo.

Danilo Picasso

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Risposta #32 il: 02/05/2018 - 07:00
Buongiorno a tutti,
Il problema delle preaperture e’ sempre stato un crocevia di pareri discussioni e malcontenti già solo per questi tre motivi io ritengo che debba essere abolito, non sta nell etica  del cacciatore non è accettabile non e’ giusto concentrare una pre apertura su una due speci  lo abbiamo vissuto con le tortore nel Lazio la prima preapertura migliaia la seconda centinaia la terza decine dopo di che briciole...è sempre peggio, una forte pressione venatoria anche se per due o tre sole giornate concentrate su una/due speci di selvaggina potrebbero pesare pesantemente sugli equilibri delle speci stesse, per non parlare dei danni che si fanno alle “nuove generazioni”.
La caccia che ci hanno tramandato i nostri padri e i nostri nonni era ricca di etica, cacciavano ma nel tempo stesso proteggevano l attività venatoria.
Un bel NO alle preaperture è un bel SI ad un calendario venatorio uguale per tutte le regioni, siamo tutti cacciatori e paghiamo tutti lo stesso importo di tasse sulla caccia!

levante

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Risposta #31 il: 28/04/2018 - 23:17
Vedo che è difficile capirsi pur esprimendo concetti che vanno nella stessa direzione .....comunque ribadisco i concetti espressi certo che tutti coloro che hanno a cuore il bene della specie colombaccio, si ritrovino coesi in una studiata e corretta gestione della specie. Un saluto Levante

Denis

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Risposta #30 il: 28/04/2018 - 14:41
Bene Graziano se preapertura è un discorso fuorviante non si dia l'intera popolazione della specie colombaccio al 1° settembre in pasto ai cacciatori di una intera regione perché in qualche comune od anche qualche provincia di una qualsiasi regione ci possono essere danni alle colture su qualche particella agricola.
Se questo sussiste esistono le Direttive della Comunità Europea per definire che in certe luoghi il colombaccio possa essere dichiarato dannoso.
Chiedano gli agricoltori a Regione ed anche a I.S.P.R.A di volere contenere i GRAVI danni sulle  loro colture utilizzando la possibilità di  sparo sulla specie come fanno anche altri paesi.
Un fucile per 10 ettari di coltura che potrebbe essere gravemente danneggiata e sparo senza utilizzo di richiami in quelle sole particelle agricole a rischio.


Preapertura sulla specie colombaccio in un intera regione per danni in qualche luogo di quella regione è solo ABUSO sulla specie se pure in espansione e non é sicuramente gestione di una specie.
La parola preapertura ha altro significato ed è giustificata solo su Merlo e Tortora selvatica che sono migranti già in agosto e non sarebbero cacciabili alla data di apertura generale della caccia.
Mi sa che devo dare ragione a Mario (pelo52) quando sento:
Gestione della specie è anche la preapertura al colombaccio.
Avete forse cambiato davvero le parole "contrario alla preapertura al colombaccio" con "non favorevole" per rendere apparentemente più soffice un concetto che é fondamentale ed é questo:
Il rispetto del selvatico cacciabile allorché in riproduzione è concetto fondamentale sul quale ha le sue basi la stessa esistenza della caccia alla migratoria.
E non mischiate le acque dicendo bla bla bla che trattasi di colombaccio sedentario e non migrante perché sapete tutti che il migrante può un anno rimanere fermo a nidificare nel luogo di svernamento e l'anno successivo migrare nuovamente (il Suivi satellitare Argos ce lo insegna).
La Caccia tradizionale al colombaccio è nata e può esistere solo sul migrante.
Vediamo dunque di gestire correttamente la specie colombaccio perché appunto può anche alternare la sua migrazione.
La gestione della selvaggina stanziale è tutta altra cosa e cercate di non mischiare le acque.
La preaperttura al colombaccio è VERGOGNOSA e come dice anche Asta:
PREAPERTURA AL COLOMBACCIO = STRAGE.
Mentre aggiungo io :
Distruzione su quelle sole particelle agricole a rischio GRAVI danni = limitazione danni agricoli senza abuso sulla specie.

Mario mi sa che ha ragione al 100% a battervi sempre quel chiodo in testa.
Un saluto a tutti, Denis







levante

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Risposta #29 il: 28/04/2018 - 11:52
Mi pare Denis che Renato abbia fatto un discorso serio e maturo sulla gestione….chi fa selezione su altri animali queste cose le sa. Ti diro’ di piu’ ….quando parliamo di gestione di una specie non dovremmo piu’ tirare in ballo la preapertura perché diventa forviante.
L’amore per il selvatico non ci deve indurre in tentazione anzi; proprio il rispetto per l’intera specie, la valorizzazione del selvatico agli occhi del mondo agricolo e dell’intera collettività ci deve indirizzare, quando e se ce ne fosse bisogno, a fare scelte precise e determinate: da una parte protezione e tutela dove ce ne sarà bisogno, dall’altra selezione e piani di controllo. Per come la vedo io dissuasori e congegni vari per l’avifauna sono spese inutili oltrechè espedienti poco efficaci….. la caccia in selezione e i piani di controllo rappresentano una corretta soluzione la dove si vengano a creare problemi per le colture e per le altre specie. La magnificenza del selvatico e cio’ che venatoriamente e sentimentalmente rappresenta per ognuno di noi…..… (ma pensiamo anche  a un daino per esempio …. a un lupo) …....non  deve fare di noi degli animalisti protezionisti….La ricerca e gli studi ci possono e ci devono guidare ad una corretta e studiata gestione della fauna selvatica: mi trovo d’accordo con te su  eventuali operazioni di contenimento che possono e debbono essere fatte sui territori interessati alla soluzione delle problematiche per il resto mi sento di dire che dovremo essere attenti osservatori dei cambiamenti e delle dinamiche della specie e indicare soluzioni prima che qualcuno dall'alto ce le imponga.    Un saluto Levante

Rimescolo

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Risposta #28 il: 28/04/2018 - 10:14
Buon giorno Denis, sei tenace, la tua espressività a volte arrogante ti fa sembrare come il professorino di italiano che si limita a correggere il tema, solo dal punto di vista della punteggiatura o della grammatica.
Il tuo concetto di protezione/gestione del colombaccio è simile ad un amministratore di condominio...Il concetto di gestione che intendo è ben chiaro, la contraddizione la trovi tu fra le virgole, ma sai benissimo che mille colombacci, o dieci, per vivere devono mangiare. Dormire lo trovano dappertutto, ma l'alimentazione è necessaria al di là dell'uso di dissuasori più o meno efficaci. Prova a moltiplicare dieci grammi di cereali pro capite (dose minima giornaliera) per mille soggetti, per dieci/venti giorni concentrati su un cereale o una coltivazione primaverile/estiva a reddito, specializzata.
Ti viene fuori una cifra importante, sia essa plasmata in ampie distese di territorio coltivato, o peggio ancora in piccoli appezzamenti a colture specializzate. In passato, cioè fino a una ventina di anni addietro, non c'erano gli stanzializzati, e quindi i soggetti di migrazione si cibavano per lo più di ghiande o residui di coltivazioni ormai raccolte. Oggi la situazione è monitorata, e può diventare critica, immaginati stormi di uccelli nei vigneti, girasoli, oliveti ecc..ecc..
La preapertura è un pagliativo, non è certo la risoluzione del problema, non lo chiede nessuno come intervento fine a se stesso, ma se può essere una logica di gestione supportata da ricerca scientifica, ISPRA compresa, dovrà essere affrontata. Il tuo no a prescindere è anacronistico, la caccia è un'altra cosa, il contenimento è cosa ben diversa. Il contenimento di specie ungulate, capriolo in particolare ti impone di selezionare abbattimenti di femmine gravide, primo perchè la femmina copula in luglio/agosto e partorisce a maggio, dopo nove mesi! poi perchè per logica di tutela di popolazione nata e non presunta nata, la femmina non è giustamente prelevabile in estate con piccoli ancora da svezzare.
Il tuo (per informazione ti comunico che sono stato il secondo o terzo iscritto che ha votato no alla preapertura al colombaccio, senza traumi o rischio contraddizione)convincimento che la tutela della terza covata di colombaccio stanzializzato produca danno alla specie non è supportato da studio e ricerca scientifica, semmai il contrario. Qui mi fermo consapevole che non ci siano modi o metodi che ti facciano guardare oltre il condominio, verso il quale ti riconosco un grande merito.
Il concetto Denis, per favore, non le virgole...
Con rispetto,
Rimescolo 
La passera è sempre la passera! Solo la fetta di cocomero fresca ci va vicino.........

Denis

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Risposta #27 il: 27/04/2018 - 22:27
Non capisco perchè si cerchi sempre di dare da intendere che se il colombaccio sarà dannoso (sempre se lo diventerà) lo sarà su tutto il territorio regionale di una qualsiasi regione e che quindi sarà necessario gestire una popolazione in esubero, in tutta una regione decretanto o giustificando quindi che la preapertura è logica sulla specie ( Che sia una cosa seria e ragionevole questa ? : ne ho dei seri dubbi).

PREAPERTURA SUL COLOMBACCIO SIGNIFICHEREBBE QUINDI GESTIONE CONTROLLATA DI SPECIE IN ESUBERO.
Dove sarebbe l’esubero ?
Dove sarebbe tutto questo contrasto con il mondo agricolo/forestale?
Dove sarebbero i gravi danni agricoli prodotti dal colombaccio nelle intere regioni dove viene concessa lo sparo al colombaccio dal 1° settembre ?
Danni sul territorio di una intera regione?
Dove ? nell’intera Umbria?nell’intera Toscana? nella intera regione Marche? ecc….
Ma dove tutto questo??

Intanto lasciamolo diventare dannoso come state supponendo. A me non mi sembra di vedere tutta queste popolazioni di colombacci che danneggiano delle intere regioni!!
Sì, ci sono delle particelle agricole dove viene seminato il girasole, o la colza od anche il favino e il pisello o quant’altro dove i colombacci per logica andranno ad alimentarsi ma torno a ripetere che non tutta una regione è coltivata a solo girasole, favino o colza ecc.
Il colombaccio tra l'altro è specie adattabile ad una immensa varietà di cibo e quindi le popolazioni non andranno mai a premere su poche colture ma bensì su una grande diversità di colture a parte quell'assembramento tipico come esempio il girasole.
Bene a questo punto si prenda in considerazioni che solo in certe particelle agricole il colombaccio potrà essere dichiarato dannoso con le dovute procedure ( vedi anche Direttiva CEE ) e con le dovute procedure si prenderanno i giusti provvedimenti in quei comuni dove ciò sarà dimostrato dopo richiesta risarcimento danni da parte degli agricoltori.

In Francia gli agricoltori fanno una richiesta alla direzione compartimentale del territorio e ambiente che poi dopo verifica se convalidata viene decretato dalla prefettura di quella zona che in quelle sole aree per quel tale periodo si potrà procedere ad interventi per limitare i danni, e come dice sempre la stessa Direttiva Cee  dopo che sia stato verificato che altra metodologia non esiste si procederà con la “distruzione” (senza utilizzo di richiami) ossia lo sparo perché giustamente in tal caso non si puo certamente parlare di caccia ma solo di distruzione.
Tutto questo con il  limite di un solo fucile ogni 10 ettari da proteggere per un certo periodo e senza utilizzo di richiami e dopo 10 giorni dalla fine della distruzione sussiste il dovere dell’agricoltore di un resoconto sulla quantità di colombacci distrutti.
 
 Vorrei sapere anche chi l’ha detto o dove sta scritto che metodologie nuove come disuasori robotici tipo falchi robotici molto innovativi non sono efficcacci.

Se poi vogliamo, accertiamo pure la buona salute del colombaccio dopo gli studi sul medesimo ( fortuna che gli studi li fa il Club Italiano del colombaccio perchè aspetta e muori pure sperando sugli studi fatti da altri !!!!!! che di studi ne trovi una bizzeffa).
Bene: la specie è in ottima salute allora si aumentino le quote giornaliere di prelievo senza andare a fare strage il 1° settembre o lo si vada a cacciare un giorno in più durante l’inverno ma lo si lasci stare quando è in fase di riproduzione.

Dire Rimescolo che coloro che non vogliono la preapertura al colombaccio adducono a motivazioni di vario genere mi sembra proprio sbagliato in quanto caso mai è il contrario.
Torno a ribadire : smettiamola di nascondersi dietro il paravento del colombaccio dannoso per giustificare la preapertura in un intera regione sul medesimo perchè é proprio impensabile dire che avremmo così facendo un equo ed ecologicamente sostenibile prelievo venatorio sulla specie allorchè anche e sopratutto ancora in periodo di riproduzione.

Scrivere che la nostra forza sarà la gestione dei selvatici oggetto di caccia:
Chapeau e Complimenti Rimescolo, ma, se preapertura al colombaccio significa questo per te, vedo nel tuo messaggio un immensa contraddizione.

Aggiungerei solo questo : La buona gestione di una specie cacciabile è altra cosa.
Un saluto a tutti, Denis

Rimescolo

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Risposta #26 il: 26/04/2018 - 22:11
Beh che dire, trovo l'argomento intricato, perverso, avulso da ogni logica gestionale di una specie in esubero. Al di la di ogni legittima posizione, pro o contro pre apertura o interventi di contenimento, il problema semmai ancora non fosse, ma dovesse subentrare in futuro, specie competitive non fra di loro, ma contro la specializzazione di colture agricole di pregio, il nostro preciso dovere richiesto, sarebbe quello di gestire una popolazione in esubero, in maniera seria e razionale. Intendo dire che non mi sembra corretto ne tantomeno efficace, caro Denis e compani, intervenire con schiamazzi o marchingegni acustici, falchi robotici ecc.. semplicemente per spostare di qualche centinaio di metri il problema in altri siti, solo ed esclusivamente sentendosi in pace con il cuore e il sentimento non belligerante, come dice Levante.
Troppo comodo, occhio non vede cuore non duole...così facendo mandiamo al macero anni e anni di studi, di impegni singoli e associati, di monitoraggio, di cultura e tecnica venatoria, di passionalità e amicizie comuni. Non sono daccordo, ogni tipo di selvatico in esubero, considerato competitivo o dannoso per l'agricoltura deve essere oggetto a gestione controllata dai cacciatori con metodi selettivi e in deroghe applicate allo specifico, per contenimento. Non parlo assolutamente di eradicazione di specie selvatiche, come purtroppo auspicato da alcuni verso gli ungulati in particolare. Ma interventi necessari e assunti orgogliosamente per "GESTIRE", da ogni cacciatore della realtà presente e futura.Sono daccordo con Pelo quando scrive che ad ogni ricerca scientifica, ad ogni studio sulla specie colombaccio, deve seguire qualora accertata la salute, la consistenza, il continuo incremento progressivo percentuale, deve seguire dicevo il normale o specifico prelievo venatorio. Non vorremmo certo mantenere a priori una posizione protezionista verso una popolazione forte, adattata ad ogni tipo di alimentazione, in ogni stagione dell'anno, verso ogni cereale, ogni frutto alimentare, ogni germoglio commestibile, oltre l'immaginabile. Molto bene, mi viene da aggiungere, li vogliamo tanti e in salute per poterli insidiare in ogni modo, legale si intende. Che poi si riesca o meno a fare la preapertura, non è un grave problema nè etico nè morale cari amici, diventa sempre più evidente che coloro che non vogliono la preapertura adducono motivazioni di vario genere, ma si contraddicono palesemente quando invocano apertura unica a tutte le specie cacciabili, cinghiale compreso, forse per mantenere egoisticamente la quota in oggetto.
Bella quella caccia che si esercita con passione per scelta, non perchè il calendario la permette, non vuoi la preapertura, non andare, non andiamo, andiamo a corvi o storni, io ci sto, ma domani se ci saranno richiesti interventi di contenimento di specie selvatiche in esubero, partecipiamo con metodo e con merito, non mescoliamioci con i coservatori e i sentimentalisti, o peggio ancora animalari. La nostra forza sarà la gestione dei selvatici oggetto di caccia, inseriti in un contesto ambientale, rurale, dove le densità delle specie non siano in contrasto con il mondo agricolo/forestale. Il colombaccio, stanzializzandosi massicciamente nel sud europa, Italia compresa, può in futuro prossimo essere specie monitorata al pari del piccione torraiolo, con tutte le problematiche inerenti, logica vorrebbe che cominciassimo a considerare questa ipotesi, supportati dai ricercatori dottori, Giannerini e Cavina, per essere pronti... Come sempre senza imporre,
Con rispetto, Rimescolo
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levante

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Risposta #25 il: 26/04/2018 - 14:37
Io Denis escluderei il discorso "disturbo". La dove ci dovessero essere motivate richieste danni lo sparo, a mio avviso, dovrebbe essere  la  soluzione come si fa con altri selvatici. Se li spaventiamo, avendo le ali, vanno a penalizzare altre zone. E siccome siamo cacciatori,  io preferirei fossero proprio i cacciatori a sparare....avremo occasione di parlarne......un saluto Levante