Che questa malattia non ti passi mai caro Gabriele, è una malattia che ti fa sentire più vivo che mai, ecco questo è il mio augurio, che questa sia, per Te una malattia eterna.
Ma non ti passi mai anche l'idea di rinverdire il tuo capanno con il telo ombreggiante, ameno che vuoi scacciare i colombacci. Va quasi bene il telo mimetico a foglia, ma la frasca del cedro o del pino sarà sempre meglio di qualsiasi altra cosa che non è naturale. Mai la frasca del cipresso.
Poi con tanta pazienza e sapiente potatura pian pianino il tuo capanno sarà completamene mimetizzato. Non accostare i rami e se lo fai solo per il periodo della caccia ma prima di lasciare il capanno ricordati di scioglierli, non legare i rami ai tubi.
Che vuoi che siano trenta Km., alla tua età camminavo più di un ora a piedi per raggiungere il capanno, quindi forza che l'alta montagna è un'altro mondo e i sacrifici sono ripagati, il passo lassù ha un sapore ineguagliabile, tutta un'altra cosa, in alta montagna ho vissuto i momenti più belli della caccia al colombaccio.
Ogni volta che sono tornato a casa senza una penna era tanta la voglia di ripartire e poi l'alba, vivere l'alba in montagna ti paga più di un cospicuo carniere e fa sì che ogni mattina sali lassù sempre con più entusiasmo di prima.
Sarà stata la gioventù che mi stimolava?, anche, ma certamente caro Gabriele era la stessa voglia che ora hai tu, quella di vivere un mondo diverso.
Buon lavoro e se una mattina vorrai invitarmi sarà per me un piacere passare una giornata di caccia con gli amici.
Ciao Gabri, un abbraccio.
vasco