FORUM Club Italiano del Colombaccio

Matteob

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Risposta #6 il: 13/03/2014 - 20:37
Io tutti gli anni sono in continua evoluzione, aumentando anche le catture e le curate di anno in anno, ma quest'anno dovrò fare un passo indietro andando a perfezionare quelle cose che ritengo abbiano funzionato e andando a scartarne altre, avendo avuto un calo sia di curate che di abbattimenti nel 2013, ma si sa il bello di questa caccia è anche questo sperimentare sempre è una sfida continua, ma non sempre paga!

Saluti a tutti Matteob!

Ribaltina

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Risposta #5 il: 13/03/2014 - 17:27
E' meglio che non ci pensi alle cose da fare quest'anno!!!

Blues 76

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Risposta #4 il: 13/03/2014 - 13:34
ciao a tutti, caro levante, sai quante cose dovrò cambiare e rivedere nel mio appostamento? ancora ho fatto solo due stagioni quindi ci sara da paesare progettare e anche un po incazzarsi, ma quello ci sta quando fai una cosa che ti appassiona così tanto. io sono dell'idea che si puo arrivare ad un buon livello ma ogni appostamento non potrà mai fare il migior risultato tutte le stagioni, basta pensare ai venti che tirano, per quanto può essere organizzato bene il tutto, l'appostamento viene "accordato" per cacciare con i venti più consoni alla posizione quindi ogni anno si potrà fare bene ma mai come quella staggione con il vento giusto. alevante dimenticavo mi sa che mi faccio le lascie corte da capanno a capanno, ancora devo decidere, se non faccio le lascie devo aumentare la batteria dei volantini.

BADGER

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Risposta #3 il: 13/03/2014 - 12:25
Il fatto è che il teatro della nostra passione, il bosco, è in continuo divenire. E questo incide e non poco sull'attività dell'appostamento. Ogni tanto è necessario rialzare il capanno, un anno poti quello dopo o dopo ancora ti rialzi. Il risultato di queste azioni non è mai scontato. Non solo ma la crescita del bosco anche non nelle immediate vicinanze del capanno incide sulla visibilità, tua e dei colombacci. Io personalmente ero arrivato qualche anno fa a un equilibrio ottimale dimostrato dalla sicura continuità delle curate. Poi....ho dovuto rialzare e poi ho dovuto potare e poi e poi. Attualmente non ho ancora ritrovato quell'equilibrio. Quest'anno poi taglieranno il bosco, ho ottenuto di preservare un'isola intorno al capanno ma tante cose cambieranno. Cosa succederà? Non necessariamente tutto sarà negativo ma certamente ci saranno incognite da svelare al momento. Un'altro aspetto è l'innovazione che necessita di sperimentazione. Ma la sperimentazione si può fare solo al cospetto dei colombacci e ottobre viene ogni 12 mesi. Da qui la necessità di innovazioni contenute e tali da poter essere o avvalorate o rimosse in corso d'opera. Poi alla fine te lo dicono loro se hai indovinato tutte le mosse! Ho deciso di frequentare un corso di uccelologia comparata all'Università di Vattelapesca per poter dialogare con i colombacci e porre domande pertinenti, ma, mi domando...mi risponderanno?

giamp50

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Risposta #2 il: 13/03/2014 - 09:35
Si Levante, ancorché più volte trattati, questi sono argomenti, oltre che interessanti in quanto nelle argomentazioni esposte si leggono le diversità territoriali e di modalità, sempre affascinanti e molto intriganti.

Personalmente non credo, e comunque mi auguro, di non raggiungere mai un punto di assestamento ottimale tale che non siano più opportune nuove sperimentazioni migliorative, ciò mi toglierebbe una parte del fascino!

Sarebbe un pò come tra un cane in crescita di dressaggio ed esperienza sempre fonte di grandi sorprese nel bene e nel male,  ed uno oramai adulto e pienamente consapevole, affidabile e capace di trattare adeguatamente ogni selvatico.

Comunque, lasciando perdere le mie elucubrazioni e tornando all'argomento, credo che, per chi inizia, prima di tutto sia necessario verificare l'affilo, dopodichè posizionare provvisoriamente un palco e per una annata osservare il comportamento dei branchi, sacrificare il carniere ed osservare, osservare, lasciarli spesso andare fino alla posa, e quindi, dopo aver individuato le loro preferenze nelle diverse condizioni meteorologiche, riposizionare adeguatamente i palchi, tenendo presente che, o fermo o volo, se veramente ci si vuole divertire, i branchi debbono essere lasciati sfilare e risfilare anche se passano a poche decine di metri, fintanto che  non arrivano a sfiorare la propria testa ed in posizione centrale rispetto ai palchi, prima di sparare.
Almeno io la intendo così.
Saluti. 

levante

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Risposta #1 il: 13/03/2014 - 07:49
Quando si può dire (ammesso che si possa dire o anche solo pensare) dopo anni di esperimenti, errori, aggiustamenti,  di aver raggiunto nel proprio appostamento di caccia un buon livello di organizzazione a tutti i livelli tale da non richiedere più dei cambiamenti ma solo un lavoro di consolidamento e manutenzione?

E comunque, quali possono essere le indicazioni per chi inizia questa avventura relativamente al luogo e alla sistemazione dei capanni, argomenti già affrontati ma  sempre attuali  che possano dare  a ciascuno di noi la possibilità di raccontare la propria esperienza di caccia.

Un saluto Levante