FORUM Club Italiano del Colombaccio

giamp50

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Risposta #18 il: 07/02/2014 - 18:32
parte superiore dell'entrata del torrino, da notare la fattezza dell'architrave e la feritoia per lo sparo,
all'interno del torrino vi era scala a chiocciola in mattoni e muratura fino in cima.

giamp50

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Risposta #17 il: 07/02/2014 - 18:22
quel che rimane del ballatoio del torrino

Ribaltina

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Risposta #16 il: 07/02/2014 - 16:46
Questa è storia,un Paese normale cercherebbe di rivalutare queste cose. Ma da noi,figuriamoci!!!! Fanno cadere a pezzi per fino Pompei!!!!

giamp50

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Risposta #15 il: 07/02/2014 - 15:06
Se Ti ricordi Vasco ad Urbino, riferii quanto dettomi da un vecchio cacciatore che da ragazzo visse la Caccia al servizio del nobile proprietario, il conte aveva fatto scavare, a fianco della villa-fortezza, un profondo pozzo che veniva parzialmente riempito con neve e paglia, quello era la cella frigo per le Palombe, penso probabilmente più per quelle di marzo, al ripasso, per dire dell'importanza d'allora della Caccia.
E' pur vero che i nobili erano pochi ed i poveracci tanti, per cui ...

Vasco

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Risposta #14 il: 07/02/2014 - 14:33
In umbria esiste ancora qualche torre rimasta in piedi ma purtroppo alcune  sono fatiscenti. E' ancora possibile rilevare dalle carte del Catasto  il punto,"LA CACCIA", di tante altre sono rimaste soltanto alcune pietre in terra. La caccia alle palombe in umbria anticamente, per qualcuno era non solo una passione ma anche un mestiere.

Il libro di Vladimiro Palmieri "La CACCIA alle PALOMBE in UMBRIA" un opera molto ben fatta, memoria e cultura di una tradizione, quella dello sparo a fermo, ormai quasi estinta.

Per chi lo ha acquistato ricordo che la pagina 275 raffigura il mio capanno.

Dai documenti reperiti da Vladimiro è evidente quanto fu determinate lo spostamento del flusso migratorio più a nord, si legge che la media delle catture tratta da cinque appostamenti situati tra Perugia e Terni    passò dalle 500 unità del 1941 alle 100 del 1952 e quasi niente nel 1953.

Dalla fine degli anni cinquanta moltissimi cacciatori umbri migrarono in terra toscana, :-X, tramandarono così un antica pratica di caccia che ancora oggi entusiasma tanti cacciatori.

Un abbraccio.
vasco
 
 

   
« Ultima modifica: 07/02/2014 - 14:35 da Vasco »

giamp50

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Risposta #13 il: 07/02/2014 - 13:45
ingresso torrino

giamp50

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Risposta #12 il: 07/02/2014 - 13:40
torrino

giamp50

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Risposta #11 il: 07/02/2014 - 13:34
altra torre con parte terminale in diroccamento

giamp50

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Risposta #10 il: 07/02/2014 - 12:54
interno torre in sfacelo

giamp50

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Risposta #9 il: 07/02/2014 - 12:48
ingresso ad altra torre

aldorin

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Risposta #8 il: 07/02/2014 - 12:16
L'avessero i Francesi!!!

Un pò come tutto il patrimonio culturale italiano...

giamp50

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Risposta #7 il: 07/02/2014 - 12:09
ingresso ad una delle torri

giamp50

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Risposta #6 il: 07/02/2014 - 11:56
in primo piano tetto e feritoie delle torri per lo sparo a fermo

Denis

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Risposta #5 il: 07/02/2014 - 11:29
Da noi manca la rivalutazione di quello che fu la storia della caccia, di quello che fu la caccia nel contesto rurale,di quello che doveva essere parte del patrimonio di ogni regione ma anche da valorizzare a livello nazionale come hanno fatti i Francesi con la caccia tradizionale alla palomba nei Pirenei dove un intera regione(il sud/ovest) ha vissuto da secoli per e con quella caccia e questo tuttora ancora.
Ciao,Denis

giamp50

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Risposta #4 il: 07/02/2014 - 11:16
una delle 4 torri gemelle poste a nord\est della casa di caccia