FORUM Club Italiano del Colombaccio

aldorin

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Risposta #19 il: 30/01/2014 - 10:13
Eeeehhh vai.

Pelo 52

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Risposta #18 il: 30/01/2014 - 08:24
Grazie Rinaldo.
Ora ricominciano le danze.
Sono più motivato di prima carissimo amico mio.
Le accuse di aver offeso quando mai l'ho fatto e le diffide a scrivere mail, non offese ma risposte ai post postati nel forum, mi hanno impipinito assai.
E dire che mi ero ripromesso di non rientrare   perché mi considero......DIROMPENTE ASSAI  e poco propenso a mediare. io amo dire cle il pane è pane e il vino è vino.
Questo però non è stato accettato, la mail personale in risposta a   post, se non da Denis che cordialmente saluto.
La prima. Voglia il direttivo del club del colombaccio inserire fra gli scopi condivisi quello di richiedere alle competenti autorità deputate a legiferare in materia, il divieto assoluto di utilizzo di un calibro inferiore al 20 nella caccia al colombaccio sotto qualsiasi forma.
Tempo fa, quando mi ero dato alla macchia (non cignalaia eh), ne ho lette di cotte e di crude.
Orrore. Anzi orribile oserei dire.
Ma come. C'è ancora qualcuno che considera sport la caccia?
Tremendo. Vadano, anzi vadino come diceva il "fracchia" in fossa o in sporting. Solo quello con lo schioppo è sport.
Il resto,fatto con lo schioppo si per   passione. Io sono fiero di aver ancora passione, dopo 54 anni di caccia cacciata, per la caccia.
Baci abbracci & colombacci

aldorin

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Risposta #17 il: 29/01/2014 - 17:26
Bentornato pelone 104

Pelo 52

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Risposta #16 il: 29/01/2014 - 16:41
Non penso proprio che il club italiano del colombaccio debba diventare una sorta di movimento 5 stelle.
Mi chiedo perché si  dovrebbe...............  prendere in considerazione l'eventualita' di costituire una Associazione on-line, che si aggiunga alle sette gia' esistenti, e dove i soci, singoli cacciatori, possano esplicare i loro diritti/doveri direttamente on-line...............
Ha ragione Luca. Ma Luca è troppo buono. Forse è più semplice costituire una nuova associazione che, se in regola con il dettato statutario del club italiano del colombaccio, potrebbe essere chiamata a far parte del club. E' forse un problema?
Tutto qui.
Il problema è un altro. Non lo scopro ora visto che è tanto tempo che chiedevo la pubblicazione dello statuto affinché tutti potessero conoscerlo.
Non ci voleva molto a capire, leggendo lo statuto, che l' iscrizione on-line non aveva validità se al nuovo iscritto non veniva chiesto a quale associazione federata volesse appartenere. A meno che non si volesse puntare a far cassa.
Sono soci del club le associazioni federate.....più o meno recita così lo statuto. Il socio persona fisica se non aderirà a nessuna associazione federata,che sono le sette citate dal diffidatore, non ha alcun diritto di partecipazione attiva e passiva alle riunioni del club se non in regola con....................

Art. 6 - Possono essere chiamati a far parte della  Federazione, senza però assumere la qualità di soci – persone fisiche, istituti, enti ed organismi che possano contribuire al raggiungimento degli scopi sociali e/o che abbiano acquisito particolari meriti per la tutela della caccia tradizionale o comunque tipica  del colombaccio.
Sulla richiesta di ammissione decide il Consiglio Nazionale.

Scrisse tempo fa il diffidatore, quello che io  ora amo chiamare il "pispoli" di turno, a proposito del Consiglio Direttivo del club italiano del colombaccio............

Per quel poco che ne so o che presumo, il Direttivo del Club Italiano del Colombaccio si riunisce due volte l'anno, tradizionalmente a febbraio e settembre.
Formato da una quindicina/ventina di persone sparse in lungo e largo per l'Italia.
Si vedranno verso le dieci di mattina, iniziano qualche discussione con interventi vari senza indirizzi programmatici, intanto si arriva alle tredici, si pranza, continuando qualche discussione tra una forchettata e l'altra, si arriva alle sedici/diciassette, quando inizia la fregola del rientro a casa, senza il più delle volte aver combinato nulla o quasi.
Se si riesce a completare qualche documento sarà il più delle volte vago ed inconcludente a fronte di compromessi frettolosi su visioni diverse.

Poi chiuse con............

.......Naturalmente l'avete già capito, non voglio essere irrispettoso, ma certamente duro e sincero.

Alla faccia del duro e sincero. Dire irrispettoso è un eufemismo.
Ancora non mi ero riiscritto altrimenti il maripensiero era stato immediatamente postato come ora. Ma tempo al tempo i nodi tornano tutti al pettine.
Sa il "pispoli" di turno perché è nato il club e perché lo stesso è composto da soci che semplicemente  non sono persone fisiche ma associazioni di cacciatori tradizionali di colombacci?
Semplicemente per avere peso nelle realtà regionali e provinciali con le associazioni, e in campo nazionale con il peso del club stesso.
Naturalmente se il problema riguarda l'amministrazione provinciale di Arezzo è Arezzo con il suo delegato, che ai tempi eroici era il sottoscritto, che interviene. Cosa che ho fatto, ancorché senza incarichi dal club ma perché interpellato dall'amministrazione provinciale di Arezzo in tema di appostamenti fissi ai colombacci.
Mi sembra elementare lineare logico avere questa struttura associativa che fa eccome se fa almeno in toskana.
Purtroppo il "pispoli" di turno non conosce la realtà toskana e per quano posso leggere, poco anche quella marchigiana. Un minimo sforzo per chiedere a Silvestro Picchi e Sauro Giannerini la situazione fiorentina; a Luca Bececco la situazione grossetana; a Fernando Brogioni la situazione senese e perché no al sottoscritto la situazione aretina.

..............Si vedranno verso le dieci di mattina, iniziano qualche discussione con interventi vari senza indirizzi programmatici, intanto si arriva alle tredici, si pranza, continuando qualche discussione tra una forchettata e l'altra, si arriva alle sedici/diciassette, quando inizia la fregola del rientro a casa, senza il più delle volte aver combinato nulla o quasi............

Patetico e disinformato.
Cosa ha fatto ancora il club italiano del colombaccio per la toskana?
Semplicemente grazie a Luca e Massimiliano (tra l'altro fondatori del club alla fine degli anni 90), con agganci politici venatori ha messo al riparo da contestazioni penali i titolari di appostamenti fissi di caccia toskani già dal 15 novembre 2013.

Cosa hanno fatto i "Pispoli" di turno?
Niente se non costringere i toskani frequentatori del forum a toccarsi a destra e manca contro le iatture di simili soggetti. (Danno, calamità, sciagura. Definizione e significato del termine iattura).
Pensassero a casa loro perché il club è nato principalmente per casa propria.
Baci abbracci & colombacci
Scusate, dimenticavo (sa tutto lui - dimmi, ci penso io. Definizione e significato del termine pispoli)

luca64

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Risposta #15 il: 29/01/2014 - 14:02
Non ho sollevato questioni sulla sede, ho solo ricordato dove è la sede. Nello Statuto non leggo che viene vietata l'iscrizione on-line basta solo modificare la scheda d'iscrizione e indicare a quale associazione federata vuol far parte il nuovo socio. Non capisco perchè bisogna creare un'altra associaizone o meglio, se qualcuno vuole costituire altre associazioni può farlo, eleggerà un suo presidente, il consiglio ecc. Quando ciò sarà  avvenuto il Direttivo del nostro Club ne prendera atto, leggerà atto costitutivo, statuto ecc. e poi  deciderà se la neo associazione potrà federarsi con il Club Italiano del Colombaccio. Questa ovviamente è la mia idea, ne parleremo più approfonditamente durante la prossima riunione. Saluti

giamp50

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Risposta #14 il: 28/01/2014 - 21:44
L'attuale situazione federativa del Club Italiano del Colombaccio "Federazione Italiana Cacciatori Tradizionali di Colombacci” si compone di n.7 Associazioni federate (salvo ingressi successivi al 19/09/2001):
1-Associazione Club del Colombaccio onlus- Poggibonsi;
2-Cleb de Colombaz - Forlì;
3-Club del Piccionaccio - Amelia;
4-Club del Palombaccio - Civitavecchia;
5-Club Colombaccio Ligure - Genova;
6-Associazione Marchigiana Liberi Cacciatori di Palombe - Pesaro;
7-Club del colombaccio del Veneto - Valdagno.

Lo Statuto prevede che i soci della Federazione, ossia del Club Italiano del Colombaccio, siano le Associazioni federate, quindi allo stato attuale il Club Italiano del Colombaccio ha sette soci, e precisamente le su elencate Associazioni.

La Federazione, ossia il Club Italiano del Colombaccio, non puo' pertanto iscrivere singoli cacciatori.

I cacciatori di colombacci in forma tradizionale o tipica possono iscriversi alle singole Associazioni gia' esistenti o costituirne altre che poi chiedano l'ingresso nella Federazione.

Questo e' l'impianto di base previsto statutariamente.
Per cui l'iscrizione on-line di singoli cacciatori non puo' essere fatta direttamente da organi della Federazione ne' i singoli cacciatori possono essere iscritti direttamente alla Federazione, ovverossia al Club Italiano del Colombaccio.

Le iscrizioni on-line si potrebbero continuare a fare, ma ad effettuarle dovrebbero essere le singole Associazioni,all'interno delle quali poi il socio eserciterebbe i suoi diritti/doveri.
Naturalmente gli Statuti delle singole Associazioni dovrebbero prevedere l'iscrizione on-line dei soci, o comunque almeno non vietarle. Ovviamente l'intestazione della tessera rilasciata dovrebbe essere della singola Associazione.

Tutto questo semplicemente per riepilogare il quadro di base.

Ora, sia perche'negli ultimi tempi sono state effettuate iscrizioni di singoli cacciatori un po' da tutta Italia ove non ci sono Associazioni federate, sia perche'le attuali Associazioni federate non coprono direttamente tutto il territorio della Regione ove insistono, credo che forse sarebbe opportuno prendere in considerazione l'eventualita' di costituire una Associazione on-line, che si aggiunga alle sette gia' esistenti, e dove i soci, singoli cacciatori, possano esplicare i loro diritti/doveri direttamente on-line.
Che poi questa Associazione on-line che si aggiungerebbe alle gia' sette territoriali esistenti nella Federazione la si volesse chiamare Associazione Nazionale Colombacciai o Associazione Colombacciai on-line o in qualsiasi altro modo non credo faccia differenza.

E comunque una riorganizzazione delle Associazioni territoriali, se si mantiene questo assetto, su base regionale e provinciale credo che sia auspicabile ed utile alla crescita del Club ed alla sua gestione patecipativa e democratica.

Sono stato un po' lungo ma ho voluto particolareggiare e precisare perche' mi sembra che a volte venga frainteso, naturalmente per mia cattiva esposizione.
Poi la questione sollevata, completamente fuori luogo, della sede della Federazione a Poggibonsi non vedo proprio cosa ci possa entrare nelle mie precedenti riflessioni, non avendola mai ne' menzionata ne' messa in dubbio.
Saluti.



BADGER

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Risposta #13 il: 27/01/2014 - 19:04
Si, per quello che vale, sono d'accordo, più snello, di più facile lettura, ed anche, se proprio si vuole, di più facile osservanza. Ciao

luca64

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Risposta #12 il: 27/01/2014 - 19:01
Copio/incollo Giamp.
"Pero', nel caso in cui il Consiglio Nazionale decida di mantenere l'attuale assetto associativo, dovra' assolutamente provvedere a sanare l'iscrizione on-line.
L'unico modo per regolarizzare statutariamente questo tipo di iscrizione credo sia la costituzione di una Associazione Nazionale Colombacciai che si federi con il Club Italiano del Colombaccio e dove lo Statuto di questa associazione contempli le modalita' on-line con le quali esercitare i propri diritti/doveri di soci".

Non credo ci siano problemi alla iscrizione On - Line, basta che il nuovo iscritto dichiari di associarsi ai Club esistenti all'interno dello Statuto. Non sono d'accordo sul creare una nuova Associazione Nazionale Colombacciai federata al Club. La sede Nazionale del Club Italiano del Colombaccio è Poggibonsi, perchè è lì che si sono incontrate le singole realtà di cacciatori tradizionali di colombaccio. Sono d'accordo sul rendere più snello il nostro Statuto. Saluti

levante

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Risposta #11 il: 27/01/2014 - 18:48
Osservazioni e  indicazioni qui sul forum sono da tempo preziose per gli  incontri del Direttivo anche se probabilmente in questo momento ci sono cose un po' più urgenti su cui confrontarsi.
Tuttavia la semplificazione degli atti e non solo, la dove possibile, è sempre da perseguire.
Saluto Chiocco che da tempo non leggevo e che ci laascia con una frase un po' sibillina ......vedremo di fare del nostro meglio per arrivare in porto...qualche tempesta, un po' di bonaccia, , venti non sempre favorevoli ma la "nave".... va.

Un caro saluto a te a Badger e Giamp ....Levante

BADGER

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Risposta #10 il: 27/01/2014 - 09:10
Si, tutto giusto, ma io credo che sia necessaria una revisione completa dello Statuto e per fare questo, una volta che il Direttivo sia d'accordo, c'è bisogno di tempo per metterci le mani una tantum. Sempre che venga ritenuto necessario perchè è chiaro che trattandosi di "un associazione di volontariato, apolitica e senza scopo di lucro" senza personalità giuridica non vi è rispettare alcun vincolo di carattere normativo o legale, quindi si tratta solo di rendere lo Statuto più semplice, leggibile. Credo che sempre che ve ne sia la volontà sarebbe meglio discuterne prima e poi addivenire ad una nuova release. Ciao

giamp50

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Risposta #9 il: 26/01/2014 - 21:58
Si puo' continuare nella disamina dello Statuto, ma per poter eventualmente prospettare degli aggiornamenti e' necessario che il Consiglio Nazionale sciolga i due nodi fondamentali gia' evidenziati in precedenza, e cioe':
-se rimanere una federazione, se su basi attuali o su basi provinciali e regionali, oppure se passare da Federazione ad Associazione;
-se si intenda rappresentare e tutelare solo la caccia tradizionale al colombaccio esercitata da appostamento fisso od anche le caccie tipiche da appostamento temporaneo che si sono affermate in questi ultimi decenni un po' in tutta Italia.

Pero', nel caso in cui il Consiglio Nazionale decida di mantenere l'attuale assetto associativo, dovra' assolutamente provvedere a sanare l'iscrizione on-line.
L'unico modo per regolarizzare statutariamente questo tipo di iscrizione credo sia la costituzione di una Associazione Nazionale Colombacciai che si federi con il Club Italiano del Colombaccio e dove lo Statuto di questa associazione contempli le modalita' on-line con le quali esercitare i propri diritti/doveri di soci.

Ora, almeno su questo punto di notevole importanza, credo che sarebbe opportuno che la Dirigenza del Club Italiano del Colombaccio si consulti subito e decida, cosi' che, chi di dovere, possa predisporre per la riunione di febbraio del Consiglio Nazionale quanto necessario per regolarizzare il tutto.
Saluti. 

Chiocco

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Risposta #8 il: 19/01/2014 - 23:50
caro giamp 50 vedo che sei l'unico o quasi che cerca di darsi da fare x dare una svegliata a una situazione a dir poco molto dormiente..come fai notare la situazione è parecchio ingarbugliata,piene di tutto e di niente,chi vuole rappresentare non sà chi rappresenta e chi è rappresentato non riesce a capire chi e cosa lo rappresenta.
gran parte della bufera estiva
era incentrata sulla promisquità,sulla poca chiarezza di chi e cosa si intendeva rappresentare,sulle carte scritte che dovevano essere aggiornate x togliere una volta x tutte dubbi e permettere a chi lo desiderava di scegliere o no se aderire al club.
attualmente la situazione resta ingarbugliata anzi forse lo è di piu visto che da una parte è scritta una cosa e da un'altra ne è scritta un'altra.cmq sia hai ragione a ricordare che ancora non è nè carne nè pesce.
all'indomani del 7 settembre io scrissi che non ero affatto soddisfatto delle risposte del direttivo,soprattutto xke dicevano tutto e niente,e che l'impressione era che fosse finito tutto a tarallucci e vino,quasi ad essersi tolti un sassolino dalla scarpa senza però riparare il buco dal quale era entrato.
ad oggi la penso ancora così visto che come anche te fai notare quelle belle parole sono rimaste nella lavagna delle case da fare.
come vedi non è che le risposte alla tua discussione si accavallino..soprattutto da parte da chi risposte dovrebbe dare,io sinceramente non capisco un gran che questo immobilismo e probabilmente si cerca di navigare a zig zag in mare aperto cercando di non perdere di vista nessuna isola ma senza saper scegliere su quale approdare.forse i capitani pensano di sentirsi piu al sicuro così..


NON SICURAR LA NAVE FINCHE' NON ETRA IN PORTO
CHE HO VISTO LEGNI ATTRAVERSAR OCEANI E NAUFRAGAR ALLA FOCE



 






































BADGER

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Risposta #7 il: 19/01/2014 - 16:17
Allora poichè può essere propedeutico alla discussione, se ci sarà discussione in occasione del Direttivo, cominciamo a dire che lo Statuto, nella sua forma attuale, è eccessivamente ridondante, tanto per capirsi sono pochi gli statuti di cui  mi sono occupato, riferiti  a società quotate, che siano così articolati e strapieni di organi direttivi e consultivi. Tra altro qualcuno mi deve venire a dire se il dettato statutario è mai stato osservato, penso di no. Quindi andrebbe ripensato interamente e certamente semplificato. Allo stato attuale, se proprio non si vuole rifare il tutto bisogna comunque inserire alcune modifiche sintetiche ma necessarie. Art2. " viene inoltre prevista l'iscrizione tramite tesseramento diretto di  singoli non già appartenenti ad una Federazione costituita che acquisiscono ugualmente la qualifica di iscritti al Club".
Aggiungere un comma all'art.29 " Delle attività intraprese dal Club viene dato conto agli iscritti, per il tramite del Forum, per iniziativa del Portavoce, il quale viene individuato dal Comitato di Presidenza nel novero dei soggetti già ricoprenti cariche in seno agli organi direttivi del Club. Tale soggetto ha altresì l'onere di pubblicare resoconti, documenti e quant'altro il club ritiene di dover comunicare agli iscritti" Per adesso è sufficiente.
Poi, ritengo che il disciplinare del 2012 non abbia alcun senso, primo perchè in gran parte ricalca quanto previsto dalle varie normative e secondo perchè se ne discosta, in alcune parti, e seguirlo vorrebbe dire infrangere la legge.
E' invece della Carta d'Intenti che dovremo parlare e più che parlare leggerla una buona  volta!!!
 



giamp50

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Risposta #6 il: 19/01/2014 - 14:43
Richiamo con un copia/incolla il Disciplinare licenziato dal Consiglio Nazionale nel 2012, sul quale sarebbero opportune riflessioni.

 DISCIPLINARE PER LA COSTRUZIONE DEGLI APPOSTAMENTI FISSI DI CACCIA AI COLOMBACCI E L'USO DI RICHIAMI VIVI.
PREMESSA
Il Club Italiano del Colombaccio si occupa della gestione e salvaguardia della caccia al colombaccio esercitata in forma tradizionale. Tale Disciplinare definisce la regolamentazione relativa agli aspetti della costruzione degli appostamenti fissi e l'uso di richiami vivi per l'esercizio di questa antica pratica venatoria.
Art. 1 
Definizione di appostamento fisso di caccia ai colombacci con l'utilizzo di richiami vivi.
L'appostamento fisso di caccia per colombacci con l'utilizzo di richiami vivi è costituito da un capanno principale di solito collocato a terra o su alberi o traliccio artificiale ed ha capanni complementari compresi in un raggio di norma non inferiore ai cinquanta metri dal principale. L'altezza dei capanni non dovrà? eccedere il limite frondoso degli alberi.

L'appostamento, nel rispetto delle tradizioni locali, dovrà? avere distanze adeguate da altri appostamenti.
Art. 2
Gli appostamenti fissi sono soggetti ad autorizzazione da parte degli Enti preposti.
Art. 3

L'autorizzazione per gli appostamenti fissi è personale ed valida fino a rinuncia del titolare.
Art. 4
Nelle immediate vicinanze degli appostamenti fissi, durante il periodo della loro utizilizzazione, non può essere praticata la caccia in forma vagante e alla migratoria.

Il divieto di cui al comma 1 è operante in presenza di tabelle poste dal titolare dell'appostamento.

I titolari di autorizzazione di appostamento fisso e i cacciatori da lui autorizzati all'uso dello stesso, possono procedere al recupero degli animali feriti con l'uso del fucile e del cane nelle vicinanze dei capanni.
Art. 5
Uso dei richiami negli appostamenti.
Negli appostamenti fissi di caccia al colombaccio con richiami vivi possono essere usati piccioni domestici e colombacci (Columba Palumbus).

I richiami vivi vengono utilizzati anche con sistemi e attrezzature tradizionali.

Gli uccelli di allevamento possono rimanere nelle voliere di mantenimento, eventualmente presenti all'interno dell'impianto anche in ore notturne.
Art. 6
Costruzione dell'impianto per la caccia al colombaccio con richiami vivi
Fa altresì parte integrante dell'appostamento una capanna a terra utilizzata per il ricovero di attrezzie per vivere la convivialità?. L'impianto destinato alla caccia al colombaccio con richiami vivi è costituito secondo quanto previsto dall'Art. 1 del presente Disciplinare.

Il titolare, nella costruzione dell'impianto e dei capanni può effettuare potature idonee alle branche degli alberi.   
Redatto in Arezzo, l'8 settembre 2012, sulla sintesi degli atti, delle pubblicazioni e dei manoscritti esistenti a partire dal 1800 fino ai giorni nostri.
            IL DIRETTIVO NAZIONALE DEL CLUB ITALIANO DEL COLOMBACCIO

giamp50

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Risposta #5 il: 17/01/2014 - 23:57
Proseguiamo nella disamina dello Statuto.
Sempre per capire che cosa sia il Club, chi e che cosa si proponga di supportare e tutelare, passiamo all'art.2, il quale recita:

" ... essa riunisce le realtà associative ... tra cacciatori di colombacci che esercitano questa attività venatoria in forma tradizionale o comunque tipica intendendo tale tutte le forme di caccia da appostamento con richiami vivi."

L'espressione utilizzata comprende evidentemente tutte le forme di caccia specialistica attualmente esercitate in Italia.

1)-La classica e tradizionale caccia da palco e da terra esercitata durante la migrazione autunnale sia da appostamento fisso che temporaneo;
2)-La oramai tipica caccia di apertura agli stanzializzati sia da appostamento fisso che temporaneo, sia in campo che al bosco;
3)-L'altrettanta oramai tipica caccia agli svernanti sia da appostamento fisso che temporaneo, e sia in campo che al bosco.

Unica discriminante è l'uso dei richiami vivi, che naturalmente possono essere, non specificando, sia piccioni o colombacci allevati.

Ora questa condizione essenziale dei richiami vivi esclude evidentemente la caccia al passo o passetto o altro, intendendo quelle cacce in cui il cacciatore si apposta semplicemente in un punto, senza richiami e attrezzature varie, attendendo che qualche penna gli passi a tiro.

Ed a mio avviso questa esclusione di rappresentanza è opportuno che rimanga in quanto questa modalità di caccia non richiede alcuna specializzazione, preparazione e conoscenze specifiche, ma è solo un mero esercizio di tiro.

Pertanto dal punto di vista statutario non vi sono ostacoli di rappresentanza e tutela verso i cacciatori che esercitano le oramai tipiche cacce da appostamento temporaneo con richiami vivi al campo ed in bosco in diverse regioni italiane, ed in primis in Toscana.

Senonché il Consiglio Nazionale approvò il 09/09/2.006 ad Arezzo la CARTA DEL PRELIEVO VENATORIO COMPATIBILE DEL COLOMBACCIO AI FINI DELLA GESTIONE DELLA SPECIE nella quale si afferma:

"A tale scopo il Consiglio Nazionale del Club Italiano del Colombaccio, soggetto riconosciuto dalla legge, in rappresentanza dei cacciatori tradizionali italiani di colombaccio, intendendo per tali coloro i quali utilizzano richiami vivi (volantini e zimbelli) in strutture stabili autorizzate per la caccia (appostamenti fissi di caccia), condivide ed approva la presente “carta” composta dagli articoli che fanno seguito e la cui attuazione è finalizzata a:"

con la quale affermazione praticamente si autorestringeva la propria rappresentitività, anche in contrasto con la norma Statutaria.

A ciò fecero seguito le giuste rimostranze del gruppo cacciatori livornese che inoltrò apposito documento preso in esame dal Consiglio Naz.Club Col. il 07/09/2013, ed al quale il Consiglio rispondeva, a mio modo di vedere, in modo non del tutto soddisfacente affermando:

"Premesso che il Club Italiano del Colombaccio è sorto per la tutela della caccia tradizionale al colombaccio, che resta il suo obiettivo, si è osservato tuttavia che, da cacciatori, in quanto tali, debba essere riconosciuto il valore di altre forme di caccia a quel selvatico, osservandosi come i cacciatori di colombaccio da appostamento temporaneo abbiano analoghe problematiche di tutela delle loro specifiche forme di caccia."

Evidentemente dichiarare di riconoscere il valore di altre forme di caccia non significa dichiarare di assumersi la rappresentanza e la tutela di queste altre forme di caccia.

Pertanto in conclusione, l'art.2 dello Statuto potrebbe benissimo rimanere invariato, ma la CARTA 2.006 avrebbe bisogno di una profonda revisione, ma soprattutto il Consiglio Nazionale dovrebbe chiarirsi le idee al Suo interno, ed in modo chiaro e trasparente dire se rappresenta e tutela tutti i cacciatori di colombacci che esercitano con richiami vivi sia da appostamento fisso che temporaneo, oppure, anacronisticamente, solo quelli che esercitano da appostamento fisso.

Questo il mio modo di vedere le cose dopo approfondita analisi documentale, non per riaccendere polemiche ma esclusivamente per chiarezza e nel tentativo di dare un contributo al Consiglio Nazionale affinchè prenda in reale considerazione l'effettiva situazione venatoria del colombaccio in Italia.
Saluti.