Dunque, spentosi l'effetto "goliardico" esaminiamo con più calma la questione. Noi, italiani intendo, siamo tra i cacciatori più "sfegatati del pianeta", ma questa nostra condizione da cosa dipende? Certamente dalla passione, retaggio culturale trasmessoci dalla notte dei tempi ma, io credo, principalmente dal fatto che non abbiamo acqua a sufficienza per dissetarci a volontà. Questa sindrome da privazione scatena la concorrenza, aguzza l'ingegno, fa sembrare lieve anche il sacrificio più pesante. Ma, c'è un ma, esiste un limite, una sottile linea grigia, una barriera invalicabile oltrepassata la quale o sei un bracconiere, figura obsoleta non più giustificata dai tempi, o sei uno sparatore, un carnierista, insomma il più classico cicciaio. E qui io non ci sto più perché non bisogna dimenticare che nel 2013 il nostro deve essere un rito, una cerimonia di comunione con la natura, cruenta per necessità, ma nobilitata dalle intenzioni per le quali il carniere, entro certi limiti, non può e non deve essere l'obiettivo primario, fermo restando che nessuno si alza alle tre etc etc solo per prendere aria buona. Ed allora perché indulgere sulla tecnologia, ma non bastano le girelle, gli stampi motorizzati che muovono le ali o beccano nel prato etc etc. Il colombaccio apprende in fretta e si regola di conseguenza, ne ho avuto la prova, se mai avessi dubitato, in questi due giorni pieni di sole e di colombacci senza essere riuscito a sparare una fucilata! Tuttavia è pur sempre un animale il quale con tutte le difese di cui madre natura lo dota non può minimamente paragonarsi al più grande assassino del pianeta. Ed allora non si può fare a cazzotti con un bambino, bella vittoria sarebbe! Quindi vi esorto a rimanere aldiquà della siepe e cercare di rendere il confronto il più leale possibile altrimenti suggerisco una gita negli Stati Uniti, con l'arco, una bella tenuta da bowhunter scent free, ma cacciando l'orso, non il cervo ed allora si potrebbe capire l'eguaglianza del confronto. Chi vuol esser lieto sia del doman non v'è certezza. Ciao