E’ venuto a mancare, causa covid, Raoul Casadei, musicista e cacciatore, romagnolo doc. Con il suo entusiasmo, la sua grinta, la sua voglia di vivere ha lanciato nel mondo la musica folkloristica della nostra Romagna creandone un genere a se, il “liscio” . E’ significativa la considerazione che Francesco Guccini ha rilasciato in una intervista al Corriere della sera : «Raoul, e prima ancora suo zio Secondo, hanno saputo intercettare l’ansia di spensieratezza che c’era nell’Italia del Dopoguerra, una voglia di ballare che “faceva luce”». In effetti è così, la musica folkloristica romagnola, grazia al forte impulso della famiglia Casadei, è riuscita farsi strada nonostante lo sviluppo dei balli americani degli anni 50/60 . La musica Romagnola, grazie soprattutto a Raoul , è stata esportata fuori dalla Romagna con grande successo anche dalle tante orchestre che sono nate e cresciute sulla scia dell’orchestra di Raoul Casadei. ” Romagna mia” è diventata così un inno internazionale conosciuta e cantata in tutto il mondo. Oltre ad aver suonato i suoi brani in diverse circostanze e con diversi gruppi musicali, ho tre ricordi ben distinti del maestro Raoul definito giustamente ” il re del liscio” che ha voluto, fra le altre cose, edificare, già molti anni fa, un grande locale …La Ca’ del liscio – ora Ca’ del Ballo (Ravenna) dove si sono esibite centinaia di orchestre e hanno ballato diverse generazioni di appassionati. Il primo ricordo appartiene agli anni 60 quando una sera …forse di fine estate, vidi Secondo e Raoul Casadei difronte casa dei miei nonni; dietro casa loro infatti era stato aperto un dancing. Ricordo la loro Mercedes bianca con una piccola roulotte al traino…. credo utilizzata per amplificazione e strumenti. La seconda occasione fu l’incontro casuale con Raoul Casadei nel 1985 in un aurogrill sull’ autostrada A14 a Riccione. Stava andando a caccia in Puglia alle allodole e li scambiammo qualche battuta sulla caccia. Persona gentile, molto alla mano, sorridente e positivo….. L’ ultima volta l’ ho visto pochi anni fa in un paesino a pochi chilometri da Cattolica durante una serata musicali del figlio Mirko e della sua orchestra. Era seduto a bordo pista con la sua immancabile pipa e alla fine della serata si è alzato e con gentilezza e cordialità ha salutato tutti i presenti. Mancherà sicuramente alla sua famiglia ma anche a tutti coloro che lo hanno conosciuto e apprezzato. Una bella persona che con la sua musica ha trasmesso gioia, leggerezza…. voglia di vivere e di stare insieme. Condoglianze alla famiglia da tutto il Club Italiano del Colombaccio. (G. Giovanetti – immagini Sky)