Pubblicato in Comunicati Stampa da G.Giovanetti
“SEZIONE TOSKANA CENTROSUD”
Via Camaldo, 29 – POGGIBONSI (SI)
A TUTTE LE ASSOCIAZIONI VENATORIE TOSKANE
A TUTTI GLI UFFICI CACCIA DELLE PROVINCE
Oggetto:- Pre – apertura della caccia al colombaccio.
Sulla pre-apertura della caccia al colombaccio, abbiamo organizzato dibattiti, trasmissioni televisive con emittenti locali, abbiamo fatto appelli, sbandierato l’ultimo testo dell’ornitologia italiana che riportava esattamente ciò che da più di sei anni stiamo sostenendo (vedi Vol. 3 Ornitologia Italiana Pierandrea Brichetti – Giancarlo Fracasso ed. Alberto Perdisa 2006 pag. 255- 262), ma niente, ogni anno le motivazioni sono sempre le stesse, mancano studi scientifici che dimostrino realmente il danno alla specie che, come tutti sanno, i primi giorni di settembre porta a termine le cure parentali dei nidiacei. Sparare a un colombaccio nidificante è un danno perchè si condannano a morire di fame i pulcini nel nido. Questa è una storia vecchia, noiosa, il tormentone estivo del calendario venatorio.
Il Club Italiano del Colombaccio e la nostra Associazione di Volontariato hanno come specifici fini statutari quello della conservazione dei valori culturali legati alla caccia tradizionale a questa specie, che è fonte di esperienze meritevoli di essere conservate e tramandate quale patrimonio culturale che nel nostro paese vanta secoli di storia. Da appassionati veri e seri, ci occupiamo, altresì, di tematiche che sono corredo necessario di un “cacciatore” che non sia solo portatore di fucile pronto soltanto a “sparare” comunque e dovunque.
Inoltre insieme al Club Italiano del Colombaccio portiamo avanti una notevole attività di ricerca.
Dal 1997, con la pubblicazione: “Progetto Colombaccio”, vengono elaborati i dati relativi alla migrazione di questa specie. Di fatto per numero di rilevatori interessati, il lavoro di ricognizione risulta essere tra i più consistenti fra le organizzazioni Europee di monitoraggio. Il progetto ha ottenuto nel 2002 il patrocinio del Ministero dell’Ambiente,Tutela del Territorio e del Mare.
Oltre a ciò è stato accertato e documentato anche in pubblicazioni scientifiche, che in questo periodo il colombaccio nella nostra penisola è ancora in fase di allevamento dei piccoli implumi.
E’ accaduto e speriamo non accadrà ancora, l’uccisione di un genitore intento nelle cure parentali dei nidiacei condannati ad una morte atroce.
Fatti come questi sono inaccettabili dal punto di vista etico, inoltre proiettano una immagine sinistra e negativa, di un’attività venatoria che appare, così praticata, insensibile all’etica della caccia ed al rispetto della natura, nella quale viceversa dovrebbe trovare il fondamento e l’ispirazione.
I calendari regionali che prevedono la preapertura alla specie colombaccio ( Columba palumbus) sono in contrasto con la normativa Europea e Nazionale per le seguenti ragioni:
L’articolo 7 della direttiva 409/79 CEE prevede che gli “ Stati membri… provvedano in particolare a che le specie a cui si applica la legislazione della caccia non siano cacciate durante il periodo della nidificazione,ne durante le varie fasi della riproduzione e della dipendenza.Quando si tratta di specie migratrici,essi provvedono in particolare che le specie soggette alla legislazione della caccia,non vengano cacciate durante il periodo della riproduzione e durante il periodo del ritorno al luogo di nidificazione…”.
- La guida interpretativa della Direttiva, recentemente emanata dalla commissione UE ricomprende il documento ORNIS, la quale su base rigorosamente scientifica ha stabilito il diagramma comparativo della fase di riproduzione della specie colombaccio (Columba palumbus) per i paesi aderenti alla UE, compresa l’Italia. Le considerazioni di carattere scientifico del documento citato, fanno emergere con chiarezza, che nel concetto di “riproduzione”, deve essere compreso anche il periodo della preparazione del nido e dell’involo .E’ inoltre dimostrato, secondo un parere dell’INFS (Istituto Nazionale Fauna Selvatica) del 2004, che le specie di uccelli, compresi il colombaccio, che interessano l’areale Italiano risultano deporre le uova fino a settembre (Pazzucconi A. 1997-Uova e Nidi degli uccelli d’Italia); la durata della cova è di 15-17 giorni ( vedi Cramp-Simmons,BWP); l’involo avviene a 33-34 giorni per gli uccelli non disturbati, con una media di 28,7 giorni (Murton in Cramp-Simmons, PC).
- L’articolo 18 della legge 157/92 -comma 2- prevede che la specie colombaccio può essere cacciata solo a partire dalla terza domenica di settembre.
L’anticipazione dei termini di apertura di cui al citato articolo 18-comma 2- legge 157/92, è in netto contrasto con la biologia di questa specie e con le normative di legge in vigore.
Appurato che la specie Columba palumbus dal 1999 nidifica stabilmente nel territorio nazionale con esclusione di gran parte delle zone montane del Nord Italia, il Club Italiano del Colombaccio, la nostra associazione e oggi anche l’attuale bibliografia ornitologica italiana, indicano il periodo di deposizione delle uova tra la fine di marzo e settembre. Consentire la caccia al colombaccio in pre-apertura oltre ad essere discutibile sotto il profilo giuridico, non è eticamente corretto.
Per quanto riguarda la TosKana non ci pare corretto scrivere, A CARATTERI CUBITALI nella delibera n. 377 del 30/3/2015 con cui si approva il calendario venatorio regionale 2015/2016, a proposito del……..
Colombaccio (Columba palumbus)Si intende consentire il prelievo dal 20 settembre 2015 al 31 gennaio 2016, in quanto:
– la normativa vigente (legge 157/92, art. 18), prevede l’arco temporale terza domenica disettembre-31 gennaio;
– la specie è classificata “Least concern” dall’International Union for Conservation of Nature, ovvero la categoria di specie animali a più basso rischio, a cui appartengono le specie abbondanti e diffuse;
-la specie è valutata in incremento come popolazione nidificante in Italia da uno studio recente (Rete Rurale Nazionale & LIPU (2011). Gli andamenti di popolazione degli uccelli comuni in Italia 2000-2010. MIPAAF);– le Linee guida ISPRA per la stesura dei calendari venatori, riportano che la specie è considerata in buono stato di conservazione, che in Italia nidifica ampiamente, a partire dal comparto alpino e quindi lungo tutta la penisola e nelle isole maggiori, per la quale “si è verificata una recente espansione dell’areale ed un incremento della popolazione, più evidente nelle regioni settentrionali e centrali” ed infine “il Colombaccio mostra un’estensione eccezionale del periodo riproduttivo, perciò la guida interpretativa giudica accettabile la sovrapposizione parziale del periodo di caccia con quello riproduttivo, anche in considerazione del buono stato di conservazione di cui la specie gode in Europa, confermata peraltro dai trend recenti osservati anche in Italia. Va inoltre considerato che la migrazione post-riproduttiva di questa specie nel nostro Paese inizia alla fine del mese di settembre e raggiunge il picco durante il mese di ottobre.”;
– la specie in Toscana è stata oggetto di caccia per lunghe serie pluriennali dalla terza domenica di settembre e, in diverse province, in apertura anticipata il 1° settembre e questo non ha pregiudicato la situazione demografica della specie, che dimostra incremento o stabilità delle presenze;
– la data di inizio della migrazione prenuziale indicata nel documento Key concepts coincide con l’inizio della terza decade di febbraio;
– il colombaccio è una specie per la quale può essere richiesto il posticipo della chiusura della caccia al 10 febbraio…………………..
Paese strano la nostra beneamata Italia. Ci viene da esclamare: “fatta la legge gabbato lo Santo” perchè la Giunta Regionale della Toskana nella delibera che emana il calendario 2015/2016 correttamente precisa che……….. Si intende consentire il prelievo dal 20 settembre 2015 al 31 gennaio 2016…… per poi rilasciare l’autorizzazione alla preapertura il 2 settembre a quelle provincie che lo richiederanno…………
Legge 20/2002 Art. 08 – Deroghe
- La Giunta regionale può consentire, sulla base delle scelte effettuate nei piani faunistico-venatori provinciali, su richiesta delle province, nel primo giorno utile di settembre e nella domenica successiva la caccia da appostamento alle seguenti specie: tortora (Streptopelia turtur), colombaccio, merlo, gazza, ghiandaia, cornacchia grigia.
Poggibonsi 13 luglio 2015
Luca Bececco, Mario Peruzzi