LA CONFRATERNITA DELLA RADIOLINA

download (1)Spesso, nei primi momenti di una giornata di caccia ai colombi, mi vengono a mente ricordi legati ad un ben particolare libro che racconta le gesta degli antichi “partitari”, vale a dire di quegli appassionati che un tempo cacciavano con reti verticali nelle colline prossime Cava dé Tirreni. Ebbene, questi personaggi storici erano soliti iniziare e terminare le loro giornate di caccia augurandosi l’un l’altro buon giorno e buona sera. Una modulata e musicale cantilena percorreva così i declivi dei Monti Lattari fino a smorzarsi nei fondovalle.

Anche noi, attuali “partitari”, siamo soliti scambiarci medesimi messaggi augurali, ma per farlo usiamo potenti radiotrasmittenti. Di più… succede spesso che un certo numero di appostamenti siano in perenne contatto comunicativo proprio attraverso queste radioline e che in alcuni casi il “viva voce” permetta di seguire in diretta emozionanti fasi di caccia. Nello specifico, faccio riferimento ad un gruppo di cinque appostamenti fissi (il mio compreso) che vivono ogni ottobre questa situazione.
DSC_0195 (2)A Cesare ciò che è di Cesare ed allora occorrerà riconoscere al nostro amico Silvano una straordinaria capacità nel descrivere scene di caccia che con animo palpitante vive al suo capanno. Silvano è davvero “magico” e riesce a mandare in fibrillazione gli amici in ascolto. Al grido, masticato a metà tra i denti, di “Enrico molla, Enrico molla” (Enrico è un suo compagno di caccia addetto ai volantini) ecco i cacciatori di due valli iniziare a vivere emozioni sul tipo di “tutto il calcio minuto per minuto”.

La particolarità di queste circostanze sta anche nel fatto che ben tre appostamenti sono più  o meno disposti lungo la stessa vena di passo, così che terminata un’azione di richiamo subito inizia quella del capanno più a monte e di seguito quella dell’ultimo capanno.

Quale dei tre “giochi” avrà successo? Dove andranno i colombi? Da Silvano… da Loris… da Andrea?

Certo un pregio di questa nostra caccia sta per l’appunto nella partecipazione, direi nel “tifo” che conferisce una specie di collegialità al gruppo di “radio-dipendenti”.

rinaldo ok4Di più: a volte capita che un altro appostamento localizzato un poco più a sud dei precedenti tre, quello di Marino, non potendo comunicare direttamente con me, utilizzi Silvano quale ponte radio per farmi sapere di branchi di colombacci che “forse” potranno raggiungere la mia valle. Cosa chiedere di più. Certo questi aspetti della nostra caccia sono qualificanti e ben mettono in evidenza uno spirito di gruppo che depone a nostro favore. L’egoismo lascia posto a nitida amicizia che tanto fa bene ai nostri animi. Infondo, sapere che qualcosa passa, anche se non nel nostro canale, apre la porta ad immaginazioni e speranze che ci aiutano a fare volare la fantasia ed a volte anche a far sera.

Ebbene, durante una giornata di caccia dello scorso ottobre si è deciso che terminata la stagione (c’è chi ha continuato a salire ai capanni fino alla fine novembre… non si fanno nomi: Enrico, Loris, Marino) ci saremmo incontrati (quelli d’là radiulena”) a cena, da qualche parte. Così è stato e ieri sera (3 dicembre) una buona ventina di amici si sono seduti attorno alla stessa tavola al ristorante “l’Amorosa” che col nome che porta è già un programma. Le conversazioni e gli argomenti ve li lascio indovinare…
Sta di fatto che con l’occasione abbiamo fondato “La Confraternita d’là Radiulena”. All’unanimità è stato eletto Silvano quale “gran maestro d’oriente ed occidente”, mentre Andrea (il più giovane della compagnia) ha ben meritato il titolo di tesoriere. Tesoriere senza portafoglio… potremmo dire, ma con una grande responsabilità: quella di dare prospettiva alla comune grande passione.

rinaldo ok)A Silvano è stato riconosciuto potere incondizionato. Addirittura si è provveduto ad incoronare il nostro sommo sacerdote con un regale copricapo costituito da uno stampo a conchiglia di colombaccio. Il colombaccio portava sulla schiena una radiolina ed alla testa una cuffietta ricetrasmittente.

Oltre a questo copricapo, gli amici presenti alla serata hanno conferito al loro gran maestro alcuni oggetti dotati di particolari poteri. Poteri che saranno utili a Silvano nel caso qualche giovane si avvicini alla caccia tradizionale al colombaccio, casomai chiedendo consigli sul da farsi.

Il primo oggetto magico: un flauto, sul tipo di quello di Hamelin (tanto per citarne uno famoso…) in grado di irretire anche i più restii a venire al gioco tra i colombacci.

Il secondo oggetto magico: un mini estintore contenente “olio di Amelia”. Com’è noto il miracoloso olio di Amelia è in grado di raddrizzare le sorti di qualsiasi appostamento facendo diventare re per un giorno anche il più sprovveduto tra i cacciatori.

Il terzo oggetto magico: ecco… nel caso non funzionino né il primo, né il secondo potere… Silvano avrà la discrezione di consigliare drastici soluzioni finali. L’oggetto che pone fine a queste prolungate “agonie venatorie”, infatti, altro non è se non un’affilata accetta, con la quale “dare un taglio” a situazioni improduttive.

rinaldo ok (5)La cena di ieri sera, si è conclusa così, tra risate, sfottò e calorose strette di mano tra i confratelli della neonata compagnia.

Mi piace, a conclusione di questo scritto, dare risalto a queste cene di fine stagione che caratterizzano in modo puntuale e ripetitivo il piacevole stare assieme di amici che vivono la prima parte dell’autunno categoricamente “naso all’insù”… a rimirare cieli a volte privi di vita, a volte punteggiati da loro, dalle nostre mitiche prede.

Ora, siamo ormai prossimi a Natale, si va in “decompressione”. Finita la migrazione, la maggior parte dei cacciatori tradizionali di colombaccio già pensa a domani, a quel domani che è così lontano guardando il calendario, ma che è sempre attuale, presente, vivo ed appassionante nei nostri cuori, nelle nostre menti.

Buone Feste da parte dagli amici della “confraternita d’là radiulena” e che il nuovo anno porti buona salute a tutti. Ottobre 2016, a ben pensare, è già alle porte: occorrerà programmare… inventare… realizzare… infine dei conti sognare ancora una volta una nuova emozionante stagione di caccia.

Rinaldo Bucchi