La normativa nazionale concernente gli animali, approfondisce con leggi specifiche la detenzione e l’utilizzo di specie selvatiche e distingue questi in modo chiaro da animali domestici come nella fattispecie i piccioni.
Come già scritto nella mia rubrica, parlando di richiami vivi, gli animali selvatici sono normati dalla legge sulla caccia 157/92 per quanto riguarda la nostra fauna ed integrano anche speciali convenzioni (vedi convenzione di Washington) per la protezione di specie particolari o loro derivati. Insieme a queste leggi non vengono meno anche le norme per il benessere animale ed il loro eventuale maltrattamento.
A livello nazionale solo quest’ultime vanno ad interessare i vari animali domestici, sia che siano detenuti in forma di allevamento amatoriale e per uso proprio, sia per l’allevamento ed il commercio a larga scala. Le maggiori competenze di controllo di questi allevamenti, sono quasi sempre affidate alle varie ASL localmente dislocate.
Anche per i piccioni la situazione viene sanata a livello di veterinaria ed ASL locali, con particolare attenzione a motivi di igiene e profilassi, inoltre, in molti luoghi, in parallelo si addizionano anche norme comunali di vario genere.
Addirittura, parlando di uso caccia, ci sono delle regioni (mi risultano come esempio il Veneto e l’Emilia Romagna), dove alcune province ed alcuni comuni impongono l’uso dei volatili soltanto se sono dotati di anello della F.O.I o similari, aventi al seguito sempre la certificazione dell’ allevamento di provenienza. Anche in Toscana, nelle varie realtà, le norme sono molteplici e diverse e nelle ASL locali viene rilasciato un documento avente un numero di riconoscimento che permette di rintracciare l’allevamento in modo veloce per i casi di effettiva necessità. Questa necessità può essere relativa alla segnalazione di presenze epidemiche, permettendo tempestivamente di effettuare le dovute precauzioni. Oppure usano il documento per rintracciare il detentore ed effettuare controlli su come gli animali vengono detenuti. Anche le sanzioni di omessa regolamentazione variano da comune a comune e comunque non sono mai somme di valore trascurabile. Alla luce di quanto esplicitato, non mi è possibile dare indicazioni certe perché ci sono troppe variabili che cambiano da regione in regione, da provincia in provincia e da comune a comune, ed a volte anche di anno in anno, pertanto il consiglio che mi sento di dare, oltre ad attenersi scrupolosamente alle leggi relative al benessere animale, è quello che ogni detentore si informi nei vari istituti di competenza e luogo per sapere ciò che deve fare e mettersi in piena regola. Altra raccomandazione da non trascurare e sulla base di quanto ho scritto nella disamina, è quella di non spostarsi mai a caccia con i piccioni in luoghi diversi e sconosciuti dai nostri senza prima conoscere le regole del posto dove pensiamo di andare. Da sottolineare anche il fatto che in alcune regioni non è concesso l’uso di questo richiamo.
Mi dispiace se non sono riuscito a dare tutte le risposte in modo esaustivo perché purtroppo, come ho già detto, le condizioni non permettono di farlo e si rischierebbe di dare notizie non veritiere, con le infauste conseguenze che ne potrebbero derivare.
Terfiro