Lo sappiamo,noi cacciatori se capita l’occasione o le occasioni per premere il grilletto, difficilmente riusciamo a resistere alle tentazioni. Cediamo volentieri alle ghiotte opportunità che la nostra passione, il nostro bosco,di tanto in tanto riesce a farci vivere . Però è la nostra macchia che deve porgere un suo frutto,è la nostra tenacia e fortuna che deve regalarci passioni ed emozioni.No di certo una strampalata “illusoria manna” calata da una strategia Politica Venatoria (decisa nelle stanze alte regionali in nome di quale verità assoluta,abbiamo ancora da capirlo) che autorizza uno scempio faunistico senza precedenti. (Ungulati flagello divino della Regione Toscana…e dopo aver provato ad eliminarli tutti ? ) Ecco che per questo motivo,il sottoscritto, in questo finale di stagione per il prelievo selettivo,ha deciso di rifiutare in maniera categorica la ” Sele-Eradicazione di massa ” . Proveniente da seri corsi di formazione ( e conseguente ma non scontata abilitazione ) degli anni ’90,ove per Selezione veniva inteso un concetto di prelievo conservativo e un diligente rispetto verso gli animali (e non distruttivo quale è ora),mi son imposto di limitare al minimo sindacabile le uscite per il completamento del piano. E in barba alle direttive Regionali (forse anche gestionali,ma è tutto da appurare ) ho anche deciso di lasciare tranquilli caprioli e daini femmine certamente gravide,rivolgendo moderata attenzione ai soli daini maschi adulti e piccoli.Logicamente facente parte del mio piano e non certo “ad alzo zero” come vorrebbero.. !
A torto o ragione non me ne frega nulla, l’impatto con l’etica e la coscienza personale deve essere il più possibile consona al mio modo di interpretare il prelievo Selettivo.Questa è la sintesi.
Alchè venerdì scorso decido di programmare un‘uscita mattutina tranquilla per il giorno seguente e cioè per il sabato 11.Non riuscendo a nascondere i preparativi serali, mio figlio maggiore si prenota come un fulmine per farmi compagnia nei Fossi di Filicaia,con la speranza di prendere un bel esemplare di daino
Programmare un ”uscita tranquilla”,significa uscire senza aspettative ne speranze particolari……solo l’immenso gusto di immergersi in natura con accanto il figlio.
Lui..mio figlio Ettore..non chiude occhio tutta la notte.Lo sento ruzzolare di continuo agitandosi nel letto freneticamente ..più volte si alza per bere.Tanta è la smania e la voglia di venire a caccia e forse il timore di non svegliarsi al mattino seguente !
Di riflesso anche io dormo poco.Siamo nella stessa camera…occhi pallati certamente all’alba !
Suona la sveglia e dopo essersi vestiti,ben sazi di una bella colazione,saliamo sull’auto pronta in garage con le attrezzature necessarie all’azione di caccia.Destinazione i Fosso di Filicaia,dove quell’altanina certosinamente costruita nella mia officina e trasportata sul sito di caccia con il pick up L200,ci accoglierà in maniera comoda e confortevole.Trasporto,imprese,peripezie ed avventure che danno un gusto particolare alla nostra magica passione…
Alle 5,50 siamo già sopra la postazione,sistemo lo zaino al suo appendino naturale dopo aver tolto il sacchetto di sabbia,binocolo,lungo e telemetro. Estraggo due colpi per la 270w dalla cibernetta posta nella cinghia dei pantaloni e una volta inseriti nel caricatore,mando avanti l’otturatore perchè inserisca il colpo in canna, pronto allo sparo.Compio tutto con la solita meticolosa parsimonia attenzione,conscio del pericolo e che si può sempre sbagliare manovra.Ma non basta e in effetti di seguito,la Dea Suspence Sorpresa,arriverà puntuale………
E’ sempre buio pesto…
L’alba ci regala suoni e colori inimitabili..la mattinata sia avvia ad essere tersa e sferzata da una leggera tramontanina che già sbatte la nostra parte sinistra in maniera non del tutto cortese. Sbinocoliamo a destra e manca, io e mio figlio, ma le tenebre ancora ci negano i primi istanti del risveglio rurale…Osservo gli occhi del mio piccolo ..spruzzano gioia ignari della fatica e del sacrificio che comporta alzarsi alle 4 del mattino.Sono fiero ed orgoglioso della sua felicità…che poi in fondo è la mia.
Iniziamo a vedere quasi ad occhio nudo..i minuti che passano scandiscono le intensità delle luci che si accendono in modo naturale.Sulla sinistra,da dove soffia la tramontana,distinguiamo in un fondovalle,due macchie scure. Inconfondibili…”ecco due daini ” sussurro a mio figlio pungolandolo al fianco con l’indice.
”Babbo son due femmine”…prontamente dice lui.
Telemetrare per il gusto del calcolo matematico è d’obbligo,oltre che indispensabile in certe situazioni…..sono in fondovalle a circa 450 metri dalla nostra postazione.
Non faccio a tempo ad elaborare altri pensieri che alla mia destra,nel campo che circonda la nostra macchia, percepisco in maniera netta l’inconfondibile trottìo che i magnifici pascolatori emettano quando di buona lena,percorrono i loro percorsi naturali. Come fulmini giriamo entrambi gli sguardi ammutoliti da incredulità e stupore.Ci sfiorano di corsa a 50 metri,generando un’emozione del tutto impossibile da descrivere.
Ettore Ettore il branco..gli sussurro.
uno,cinque,undici tredici animali o forse più…i nostri respiri diventano affannosi e le pulsazioni del cuore assomigliano a tamburi Masai…
Con il mio binocolo 7×42 riesco distintamente ad intravedere il palco di uno o più daini appartenenti alla classe Balestrone se non oltre. Uno ha la stanga rotta. Assieme a loro sfrecciano femmine e piccoli con due maschi fusoni nel bel mezzo.Ammetto di aver smarrito la bussola della conta…
(Sapevo già bene ove sarebbe caduta la mia scelta…nell’eventualità la fortuna mi avesse assistito..)
“Accipicchia che botta di c**o ci ritroviamo stamani “ penso tra me e me…
Sfila tutto il branco lambendo la nostra postazione andando però a scomparire in un avvallamento del terreno,ove la nostra visuale è presso che nulla.
” Vai ….adesso entrano tutti nel bosco e arrivederci sonatori… ! ” …sussurro a mio figlio in stretto vernacolo toscano.
Ed invece superato l’avvallamento,rivedo qualche animale nel versante opposto ……Dea Fortuna è con noi stamani..
Sono tre : il capobranco col fusone accanto ed una femmina a far loro da mascotte. Si fermano in prossimità dello scolmo rivolgendo lo sguardo verso di noi. Come avessero percepito i nostri pensieri si dispongono nel miglior modo possibile,rispettando fortunatamente anche le norme basilari per un tiro in sicurezza. L’arma è già alla spalla appoggiata al sacchetto e pronta per tuonare ….l’occhio dentro il 6×42
Maestoso King Daino con lo sguardo sempre verso noi porgendo il suntuoso corpo ai 90 gradi della linea teorica dello sparo.Ci siamo..180 metri più o meno…
Quando il reticolo è ben saldo puntato sulla spalla dell’animale,armo lo stecher della mia Voere …
..trattengo il respiro e sgancio il colpo..
Un metallico clik,sinistro,echeggia in garitta.. la cartuccia non è espolsa…….mannaggia !
Ha fatto cilecca…
No no..Dea Fortuna dove sei finita ?
Lucidamente capisco subito cosa sia successo : al buio dopo aver inserito i due colpi nel caricatore non mi sono accorto che l’otturatore in chiusura non aveva agganciato il proietto e quindi la camera di scoppio vuota,certo non poteva emettere il boato delle 130 grani . Riapro l’otturatore per l’intera corsa rimandandolo lentamente in avanti e questa volta distinguo sonoramente l’immettersi del colpo in camera .
Lui è sempre lì….King Dama Dama….
Ettore trema e bisbiglia frasi che non riesco a decifrare…
Io son di nuovo pronto col respiro e con la mente…
..Il boato echeggia alle 6,15 nell’intera valle dell’Alta Vetrialla. Il primo sparo della giornata in zona che rompe i canori risvegli dei piccoli uccelletti di rogo ..L’animale accenna una leggera flessione in avanti che solo l’occhio giovane di mio figlio,riesce a distinguere nettamente. Dopo di che lui e l’intero branco, si butta di corsa a perdi fiato verso il basso alla riconquista del folto bosco di macchia mediterranea ..scomparendo dalla nostra visuale
“Che padella ho fatto Tettè (diminutivo di Ettore) “
“No no Babbo..l’animale è andato giù in avanti “replica speranzoso e sicuro di sè
Attendiamo 10 minuti, il tempo di risistemare l’attrezzatura e dare il tempo eventualmente alla nobile bestia di avviarsi beatamente nelle verdi praterie.
Le 6,25 siamo con i piedi in fondo alla scala dell’altana.
Spero di notarlo esamine nel prato una volta affacciatomi di là dal dosso..
Ed invece…
Ci avviamo verso il punto dell’anshuss, ovvero il punto ove l’animale era in mira e il proietto avrebbe dovuto abbattere sul posto. Ma il campo tradisce, punti di riferimento non ce ne sono, le pulsazioni del cuore fan perdere la calma anche ad un 50 enne temprato come me.
Non troviamo goccia di sangue…
Abbastanza sconsolato e con mio figlio dietro ai miei passi,ci avviamo ai bordi della macchia ove ritenevo che il daino fosse entrato.Solo pura ed unica supposizione, visto che era al di fuori della mia visuale
Gli occhi si tingon di rosso. Un chiaro riflesso purpureo all’immettersi del trattoio velano i nostri sguardi intenti alla ricerca..
“Tettè ..allora l’ho beccato ! ”
“Speriamo non abbia ciccato il punto andando a colpire la gamba anteriore “ è la prima osservazione da bicchiere mezzo vuoto …
Ma il sangue è cospicuo…è tanto ..strisciata importante continua
Mi addentro nella macchia dal sottobosco pulito ..
Pochi metri..
In un avvallamento somigliante ad una vasca naturale,scorgo esamine il melanico corpo della nobile bestia…
Il suo importante palco adagiato al gambo di un nocione infangato dallo strofinio di qualche irsuto suide,accende la gioia per la preda appena individuata da recuperare.
Il cuore pulsa emozioni che sfogano con un sonoro cinque seguito da un abbraccio amoroso col mio prode e temerario bambino..
Compagno di sangue in questa inaspettata ed emozionante scena di caccia.
A noi basta poco per essere felici,non ci occorre fare le stragi per essere soddisfatti della giornata venatoria.
Quelle,le stragi, le lasciamo autorizzare ai nostri miopi governanti.
E se un giorno i miei figli avranno imparato ad apprezzare queste piccole sfaccettature che rendano felice il babbo, significherà che sono riuscito a trasmettere loro basi e valori per una vita semplice e serena.Non basata sulla quantità ma sulla qualità….
E allora sarò un babbo orgoglioso.
Ps: Maschio Balestrone di 65 kg.previsto dal nostro piano di abbattimento.
Distanza di tiro 180 metri.
Arma usata : Voere Kufstein 2165 in calibro 270 w
Ottica Swarovski Habicht 6×42
Cartuccia ricaricata dal sottoscritto con Palla Sierra spitzer da 130 grani.
Massimiliano Piersimoni