Comportamenti e tragitti dei colombacci (capitolo 4)

Comportamento del colombaccio in svernamento nel bosco (come dove quanto quando)

Mentre ogni giorno di ottobre fin dal mattino dalle 6,00/6,30 circa il bosco è caratterizzato su tutto il suo perimetro da una notevole uscita di colombacci con una volata che dura all’incirca un ora o poco più e da una seconda uscita sul fare delle ore 13,00 che dura fino alle 16,00, d’inverno i colombacci fanno invece le loro uscite quando il sole è già alto nel cielo oppure nelle giornate nebbiose quando il sole riesce a penetrare la nebbia dando qualche ora di luce normalmente dalle ore 12/13 fino alle 14/14,30 al massimo.Queste uscite sono eseguite su punti ben precisi e ciò è dovuto alla scarsità delle stoppie di mais e soia rimaste intatte attorno nel raggio di 15/20 km attorno al bosco.

Le uscite dei colombacci in svernamento dal bosco della Mesola
Un uscita viene fatta più o meno lato Nord dai colombacci che utilizzano il bosco della Mesola come dormitorio notturno e che se ne vanno fin dal mattino verso il Veneto subito oltre il Po dove esistono territori con una pressione venatoria meno forte e dove a San Basilio esiste anche una AFV dove trovano tranquillità (finché non decidono di cacciarli anche li’) in un bosco di pini,querce e lecci di circa 30 ettari contornato da pioppeti e residui di colture idonee alla loro permanenza.
Il rientro giornaliero verso il bosco della Mesola per queste popolazioni avviene normalmente a pomeriggio inoltrato ma non sempre rientrano tutti perchè a volte possono rimanere nel bosco della sudetta AFV.
Una seconda uscita viene fatta sul lato Ovest per quei colombacci abituati al nutrimento nelle poche stoppie di mais della valle Giralda compreso il piccolo rifugio del paese di Bosco Mesola dove anche lì qualche stoppia di mais o soia riescono appunto a nutrirli finchè non vengono arate.
Un altra direzione è anche quella verso aree più lontane come il paesino di Monticelli dove esiste lì una AFV con qualche piccolo boschetto e stoppie di mais volutamente tenute in loco per quasi tutto l’inverno.
Sulla traiettoria verso il paese di Monticelli possono in certe annate essere favorevoli le piane coltivate a mais o soia sempre che anche lì le stoppie rimangano tale durante l’inverno.
Altra uscita ci può essere sui lati Est e Nord.Est del bosco nelle varie direzioni per il rodigino che possono in certi anni essere le aree attorno al paesino di “Oca Marina “ ossia le aree proprio della punta sud del Delta oppure le aree più a Nord verso Taglio di Po e Porto Viro finché anche lì le stoppie non vengono arate.
Sul lato Sud-Est un’altra uscita può essere fatta verso quelle stoppie coltivate a mais a ridosso anche della recinzione del bosco e quindi nell’oasi stessa dove evidentemente qualche coltivatore riesca a lasciare in loco i residui delle colture di mais o soia prolungando così leggermente la permanenza in quei luoghi dei colombacci che altrimenti si allontanerebbero verso aree più lontane nel rodigino.
Per questo primo anno di monitoraggio invernale sono stati fondamentalmente 3 i punti di uscita dei colombacci attorno al bosco della Mesola così come riportato nella mappa geografica allegata nel 2°capitolo a pag. 5 dove vengono descritte anche le traiettorie ed i luoghi di nutrimento.
Sicuramente secondo le varie annate potranno esserci altre uscite dal boscone verso Sud, Sud-Ovest, Nord ed anche verso Ovest praticamente verso tutti luoghi dove possono trovare terreni adatti alla loro permanenza.
Nelle loro uscite cercano di utilizzare fin da sopra il bosco traiettorie verso e sopra le aree protette quali oasi o rifugi che esistono attorno al bosco come ad esempio il boschetto e l’oasi di Santa Giustina lato Nord, opppure anche l’oasi del “Gafaro” lato Ovest ed anche a secondo degli anni dalla punta più a sud del bosco sorvolando l’oasi della valle di volano fino poi a ripiegare nei terreni aperti all’attività venatoria se idonei alla pasturazione.
Uscite che possono allungarsi da uno a diverse decine di chilometri tutto attorno al bosco, essendo queste per logica sempre condizionate dalla ricerca dei residui di cereali nei campi.
Altra possibilità di vederli fuori dal bosco, questo molto più in ottobre, é laddove nei fossi esiste l’acqua ed é allora che lì si radunano piano piano tutti attorno lungo un punto dai due lati del fosso ed un po alla volta due o tre alla volta tentano di scendere fino a l’acqua per abbeverarsi.
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Spettacolo danno invece i campi arati di fresco dove i colombacci sono soliti scendere facendo grossi assembramenti, anche questo sopratutto in ottobre, con migliaia e migliaia di unità che calano per riposarsi e cercare anche in minima percentuale qua e là qualche chiocciola (vedi terreni sabbiosi del luogo).Particolarità loro sui campi arati e di stare quasi tutti quanti girati nella stessa direzione petto al vento o al sole se manca il vento come un esercito pronti ad andarsene al minimo sospetto pericolo.
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