CARTA D’INTENTI – CLUB ITALIANO DEL COLOMBACCIO

G.G.GIPSON1A volte succede che… E già, a volte succede che alcuni cacciatori s’identifichino a tal punto con le proprie prede sino ad … amarle.

Paradossale? Certo un’affermazione del genere può apparire paradossale ma a ben pensare è realistica poiché numerosi club italiani di caccia,  (pensiamo per esempio a quello della beccaccia o degli anatidi ma anche a tanti altri) nati per volere d’appassionati “monotematici”, danno ampio risalto a questa eclatante contraddizione: amare la selvaggina cui si da la caccia.

Questa passionale incoerenza è alla base della cosiddetta “carta d’intenti” del nostro Club che, nato oltre quindici anni addietro, mantiene piuttosto integri i principi d’approccio con le tanto agognate prede: i colombacci.

IDSC_0116l documento che poniamo alla Vs. cortese attenzione rappresenta, in larga parte, un insieme di principi della gestione del selvatico volti ad un unico scopo: garantire proprio al colombaccio
migliori condizioni di vita. Questo “slogan” potrebbe essere più facilmente accolto se espresso da associazioni protezionistiche?  Forse si, forse no! Lo stato di fatto incontrovertibile è che un certo numero di cacciatori che si reputano tradizionali (usano richiami vivi) hanno da qualche tempo individuato provvedimenti che a loro parere potrebbero garantire futuro alla specie selvatica cacciata. L’aspetto cardine di questa carta d’intenti sta nei suggerimenti che altro non vogliono essere se non suggerimenti. Lontano da noi (soci e dirigenti del Club) la presunzione d’avere la verità in tasca, ancor più distante dal DSC_0023 (2)comune intendimento la volontà di “imporre” al mondo della caccia il pensiero di pochi cacciatori.  Il Club Italiano del Colombaccio non si sente in alcun modo “accademico” al contrario, proprio perché composto di soci che vivono il quotidiano coi piedi per terra, (meglio dire “su di un albero”),  si propone come gruppo di competenti appassionati desiderosi di trasmettere in modo propositivo quanto elaborato dalle comuni esperienze.


DSC_0144 (144) (FILEminimizer)
l Club, stilando la propria carta d’intenti, ha individuato numerosi obiettivi, vari traguardi da raggiungere, a volte mete anche piuttosto ambiziose. In alcuni casi ha fatto “centro”, in altri sta raddrizzando la mira… Certo il Club si è contraddistinto per varie iniziative, esempio ne sono i risultati colti in campo scientifico,  (Progetto Colombaccio Italia può vantare quindici anni di continue indagini mirate in modo principale al passo autunnale e alla nidificazione del selvatico in Italia); numerose sono poi le sagre regionali e nazionali organizzate per dare la possibilità di trasmettere in modo positivo la
DSC_0095grande, immensa passione che contraddistingue soci e simpatizzanti; queste sagre sono state anche tramite per dare corso a numerose iniziative di beneficenza. Il Club ha saggiamente posto basi per allargare il “respiro” dei propri progetti collegandosi con analoghe associazioni d’Oltralpe e ciò in particolare con cacciatori francesi. Le iniziative intraprese traggono origine nei principi cardine della carta d’intenti  volti ad una gestione sempre più responsabile del colombaccio a livello europeo.

Altro non aggiungiamo a questa lettera di presentazione della “filosofia” del club, se non citando il motto che ci contraddistingue, vale a dire: ”Lunga vita al colombaccio e lunga vita ad i cacciatori tradizionali di colombaccio”, avendo bene a cura di evidenziare che DSC_0121solo alla concretezza della prima parte del motto potrà seguire l’augurio espresso a favore dei cacciatori.

Il Direttivo del Club Italiano del Colombaccio

 

Documento     CARTA D’INTENTI   (E’ possibile salvare il documento sul proprio PC o consultarlo direttamente nella home page del Sito)