Laura Boldrini adotta due agnellini e li porta a Montecitorio: “Li ho salvati dalla macellazione”

Accoccolate sul tappeto dell’anticamera della presidenza della Camera, guardate da commessi in divisa e guanti bianchi, le due pecorelle – forse i primi animali vivi a entrare ufficialmente nella sede parlamentare – non si trasferiranno a casa della Boldrini, che spiega: “Non ho un giardino e il mio gatto, Gigi, potrebbe risentirsi”. Resteranno invece nella fattoria didattica dove sono nate e vivono attualmente. “Secondo me si candideranno in Parlamento”, scherza Carla Rocchi mentre presenta le pecorelle “che si sono già adeguate al Palazzo” alla Boldrini, felice perché “sono state salvate dalla macellazione“. E la presidentessa di Montecitorio promette: “Io mi occuperò di quello che servirà loro, e andrò a trovarle”, aggiungendo che “adottare un agnellino significa salvargli la vita”. Soprattutto in prossimità della Pasqua, festa che da sempre coincide con una “strage” di ovini per la delizia delle tavole imbandite a festa.
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