ADDESTRAMENTO ZIMBELLI DA PALCO

Addestramento piccioni da zimbello (Umbria: azzicchi, Toscana: cimbelli, Marche: palpe)

rosatoParallelamente all’addestramento dei piccioni volantini si puo’ intraprendere l’addestramento dei piccoli destinati a fare da richiami fissi su stantuffi, rulli o ribaltine.
Si possono usare tutti i vari ceppi di piccioni menzionati negli articoli precedenti: certo, l’indole tranquilla è da preferire visto che il piu’ delle volte gli zimbelli, durante le giornate di caccia, vanno issati in cima alle piante per mezzo di carrucole e ascensori e non si puo’ correre il rischio che svolazzino nelle fasi di salita e discesa con il rischio che il cordino di sicurezza si  attorcigli ai rami a 10/15 metri d’altezza.

DSC_0077Anche qui, come per i volantini, prima si inizia l’addestramento e meglio è salvo avere dei piccioni cosi’ idonei alla mansione che anche già grandi (30/40 giorni) imparano con facilità…. Devo dire che se pur rari certi ceppi di piccione hanno questa caratteristica.

Per abituare i piccoli agli attrezzi (altezza d’uomo) si parte gradualmente da un quarto d’ora, mezz’ora al giorno per aumentare poi fino alla fase di avvenuto svezzamento durante la quale possiamo lasciare le giovani palpe anche per qualche ora sugli strumenti di “lavoro”.

Assicurare i piccioni al piattino dell’attrezzo e’ indispensabile per evitare cadute  quando ancora il piccioncino non puo’ svolazzare. Le calzette doppie con girelle sono le più utilizzate e le più comode per piccioni e colombacci.
Sono pochi i cacciatori che utilizzano le imbracature  tuttavia questo vincolo di sicurezza all’attrezzo, rappresenta una opzione valida e funzionale.

Quando npalpe piccoliniokon ho tempo di tenere d’occhio i giovani allievi sulle racchette, soprattutto quando sono molto piccoli, li posiziono su un piano di rete a poco piu’ di un metro da terra. Credo, ma sono puramente idee personali, che anche questa situazione sia propedeutica al “mestiere” che poi i giovani piccioni andranno a svolgere.

Il tempo di permanenza sull’attrezzo degli apprendisti zimbelli aumenterà gradualmente con il loro sviluppo e, quando saranno ben impiumati, a un mese di vita, si potranno avviare con gradualità i movimento dei singoli attrezzi su cui abbiamo posizionato i nostri futuri richiami.

Il cordino che assicura il piccione allo stantuffo inizialmente potrà  essere tenuto corto..20 cm perchè i piccioncini si limiteranno a studiare quello che vedono sotto e intorno a loro rimanendo accovacciati sul piano,
Si potrà concedere gradualmente piu’ filo mano a mano che il piccione dimostrerà di “reggere” o “prendere” …come si dice in gergo, la nuova misura sollecitando l’attrezzo su cui verrà posizionato.

Diciamo che se dovessimo riassumere in una parola la caratteristica principale che dovrebbe riguardare l’addestramento dei nostri giovani zimbelli, ma questo vale anche per i volantini, la parola potrebbe essere gradualità. Con la fretta e il pressapochismo difficilmente si ottengono bravi piccioni da zimbello.

L’apprendimento dei giovani piccioni è proporzionato al tempo che gli dedichiamo. Se tutti i giorni riusciremo a metterli per qualche ora sugli attrezzi, impareranno prima. Inutile insistere con quei soggetti irrequieti che provano continuamente ad involarsi o a buttarsi giu’ dall’attrezzo.

Parlando di stantuffi sono da preferirsi i piccioni che, sollecitato l’attrezzo,  svolazzano sul posto riposizionandosi sul piattino con calma e perizia. Ogni allevatore/cacciatore avrà un suo metro di giudizio tuttavia possiamo dire, senza essere troppo lontani dalla realtà, che l’addestramento potra’ ritenersi concluso se il piccione su stantuffo, con filo di un metro,

Molto piu’ semplice sarà addestrare i piccione sulle ribaltine e sui rulli perché i soggetti andranno vincolati a questi attrezzi con legature corte: non dovranno svolazzare ma solo muovere le ali quando il movimento dell’attrezzo gli renderà l’equilibrio instabile.

Nelle fasi di addestramento è piu’ produttivo mettere i piccioni sempre sullo stesso attrezzo per non disorientarli ogni volta. Quando sapranno fare bene il loro mestiere, con facilità riusciranno a destreggiarsi in ogni nuova situazione.

Opportuno per piu’ di un motivo mettere a disposizione dei richiami un beverino per l’acqua e uno per i semi. Durante le fasi di caccia, issati sulle cime delle piante, è davvero piacevole vedere i nostri richiami vivere una condizione di squisito benessere all’aria aperta, al sole, con cibo e acqua.
Accuse di maltrattamento da parte di animalisti per piccioni assicurati allo stantuffo (io ne ho ricevute durante le manifestazioni del Club) dimostrano veramente come certi personaggi siano fuori dalla realtà e non conoscano minimamente i nostri volatili che, addestrati a dovere e messi durante il giorno sugli attrezzi, trasmettono tutto il piacere di starsene fuori dalla gabbia, al sole e all’aria, per qualche ora.  sul loro “trespolo”.

Racconto infine un aneddoto per far comprendere come i piccioni addestrati a zimbello siano a loro agio sui piattini di ribaltine e stantuffi. Una mattina all’aba mettendo fuori i piccioni, confusi un piccione da stantuffo, che tenevo posizionato vicino al capanno, e lo liberai insieme ai volantini che andarono a posizionarsi sul graticcio. Questo piccione volò sul suo stantuffo e li rimase senza il cordino di sicurezza per tutti il giorno avendo a disposizione cibo e acqua e, dalla sua posizione privelegiata, un panorama davvero invidiabile.