Quando i piccioncini allievi volantini inizieranno a mangiare da soli, potremo tenerli sul posatoio del nostro capanno di addestramento anche per qualche ora provvedendo a far trovare loro tutto il massimo comfort; cibo, acqua, grit… io spesso metto anche la vaschetta per il bagno. Tutto questo perché comprendano che un posto migliore del loro posatoio non esiste, né per terra nel campo, ne’ sulle piante circostanti con quei bei rami stesi, ne’ sui tetti delle case vicine.
Ecco, dobbiamo fare di tutto affinchè nei loro primi voli incerti non prendano il vizio di buttarsi altrove. Certo bisogna avere pazienza. Prima di tutto non dobbiamo forzarli a volare ma capire quando sono pronti. Il loro bisogno di scaricare adrenalina li porterà a fare piccoli svolazzi sul posto….quello sarà il momento di spronarli al volo utilizzando una piccola bacchetta, mai le mani.
Sul capanno di addestramento sarà molto utile montare uno zimbello su stantuffo che servirà ai giovani piccioni per orientarsi e come invito al rientro.
Sicuramente ci sarà sempre qualche piccione piu’ “coraggioso” che partirà per primo: diventerà una guida per gli altri. Dopo un volo, nelle prime fasi, meglio lasciarli riposare un po’ e non insistere per farli ripartire subito. Puo’ succedere che qualche soggetto inizialmente si posi sulle piante vicine: con calma bisogna scendere dal capanno e a seconda dell’altezza utilizzare un mezzo idoneo per farli tornare sul posatoio.
Se i piccioni in addestramento sono parecchi, meglio distinguerli con delle fascette colorate alle zampe: ci verrà molto utile per fare le dovute valutazioni, distinguere i maschi dalle femmine etc.
Quanto tempo occorre per fare dei buoni volantini?
Difficile dirlo con certezza. Alcuni soggetti partono subito, altri hanno bisogno di piu’ tempo. Inoltre bisogna distinguere la fase di addestramento “a casa” e quella di ambientazione sul capanno di caccia della quale parleremo successivamente.Iniziando l’addestramento con giovani di 20/30 gg. si possono preventivare da un mese e mezzo, nel migliore dei casi, a tre mesi….anche qui come per gli zimbelli dipende molto dal tempo che gli dedichiamo.
Importante fare prove e valutazioni su ogni singolo soggetto perché in gruppo volano piu’ o meno tutti ma singolarmente potrebbero non avere la reattività necessaria a partire. Questo diventa fondamentale la dove si utilizza nella caccia un solo volantino (tradizione umbro-marchigiana).
Riprendere i volantini spesso diventa un problema. Il metodo migliore a mio avviso è quello che usano diversi cacciatori nelle Marche: utilizzano una specie di grosso scolapasta con un manico di 50/70 cm. Fin da piccoli si abituano i giovani piccioni fermi sul posatoio ad essere presi a mo di farfalle ponendo dall’alto l’attrezzo su di loro. A questo tipo di “cattura” indolore anche da grandi non porranno alcuna resistenza, ne’ tenteranno l’involo.
Io ho risolto il problema sia in fase di addestramento che di caccia mettendo le gabbie sul capanno. In questo modo i piccioni escono e rientrano da soli. La calzetta al piede che si utilizza di solito per distinguere i volantini in volo dai colombacci, annodata infondo ci permette di catturarli con il ferretto ma i piccioni poco gradiscono questo metodo.
Fra i volantini addestrati a inizio estate si vengono a creare delle coppie. Questo è un bene perché in fase di caccia, a seconda del comportamento del maschio e della femmina, potremo farli volare insieme o singolarmente ma parleremo di questo nel prossimo scritto.
Infatti l’addestramento non finisce qui perché anche se i piccioni saranno perfetti sul capanno di addestramento, a casa, sarà necessario abituarli nel bosco sul capanno di caccia dove dalle altezze al paesaggio, per loro tutto sarà nuovo.