Considerando anche le regioni dove é vietato l’utilizzo dei richiami vivi mi sento in dovere di scrivere per primo anche due righe sull’utilizzo delle giostre nella caccia al campo.
Si, Amici, forse non tutti lo sanno ma esistono ancora regioni dove non é possibile l’utilizzo dei richiami vivi nella caccia al colombaccio e quindi considerando anche quei cacciatori vorrei parlando del gioco parlare anche delle giostre.
Bene, secondo la mia esperienza ( ho utilizzato anche io tantissime volte le giostre nei periodi in cui era vietato l’utilizzo del piccione nel Ferrarese ed anche dopo) le stecche delle giostre prima di tutto devono essere lunghe in modo che il cerchio che compie lo stampo ad ali aperte (tassativo l’utilizzo di colombacci imbalsamati) sia ampio per potere sembrare abbastanza ad un colombaccio in evoluzione sul campo e sul gioco.
Ridicoli quei girelli con le aste o stecche corte che danno l’impressione di osservare addirittura più colombacci risucchiati come in un imbuto o in un buco nero infernale e poi anche a minima distanza dal suolo.
E cosa significa lunghe penserà qualcuno di voi?
Lunghe significa che devono essere almeno 4/5 metri per dare la sensazione di un colombaccio in evoluzione sul gioco ed in più con una stecca lunga 4/5 metri inclinando il palo del motore avremmo un giro concentrico dove da una parte lo stampo si troverà oltre 5/6 metri da terra ( secondo l’inclinazione che gli si riesce a dare) mentre dalla parte opposta lo stampo passerà 10 metri più in là e con la giusta inclinazione si troverà raso suolo dando proprio l’impressione di un colombaccio che si posa in terra.Niente di meglio nella caccia al campo senza richiami vivi ma il tutto coadiuvato da una buona consistenza di stampi imbalsamati disposti a regola d’arte.
Logico che motorino, palo, attacchi, puleggie, cinghia dovranno essere proporzionati per le forze che ci sono in campo.
Per quanto riguarda quanti stampi fare girare, direi che uno solo é l’ideale per potere avere il colombaccio alto da una parte e bassissimo dall’altra: ovvio che se si mettono due stampi con stecche diametralmente opposte si perderà la possibilità dello stampo alto e poi basso raso terra a meno che si utilizzi da un lato una stecca più corta come nella foto che vi allego ( vedere la foto sotto in fondo articolo).
Bene, ma ora sorge un problema : con delle stecche lunghe occorre avere dei materiali che fanno sì che le stecche non flettino sotto il peso dello stampo di colombaccio imbalsamato che deve esser realizzato eliminando il peso nella parte inferiore del corpo e costruito con riempimento di polistirolo ecc…ecc…insomma uno stampo alleggerito e quasi piatto.
A questo punto o si ha la fortuna di avere delle antenne di carro armato ( furono rimediabili fino a due anni fa a Gambettola da un demolitore di mezzi militari che ora ha chiuso ed era mi sembra anche l’unico in Italia) oppure si costruiscono delle stecche con dei tubi al carbonio (quelli degli aquiloni ) rinforzandoli infilandoci internamente delle stecche in vetroresina ( sempre reperibili nei negozi di aquiloni).
Il carbonio é rigido, leggerissimo non flette ma é molto delicato e quindi occorre rinforzarlo.
la vetroresina in stecche invece é molto robusta ma flette enormemente .
La somma dei due materiali da invece delle stecche eccezionali che non flettono più di tanto con il peso di un colombaccio imbalsamato per le giostre poi se riuscite a sommarci a questi due materiali anche pezzi di antenna di carro armato avrete delle stecche ancor più lunghe.
Con questo tipo di giostra lasciate perdere l’idea di avere motorini super leggeri e piccoli ( tanto per capirci quelli idonei solo per fare girare stampi come dentro un imbuto).
Servono semplicemente i vecchi motori dei tergi cristalli anteriori delle macchine che con pulegge idonee non necessitano nemmeno di potenziometro perché il giro lo farà sempre alla giusta velocità.
Due tirantini per eliminare l’ondeggiamento del palo di sostegno del motore, una batteria idonea e nessuna brezza o venticello fermerà la vostra perfetta ed ideale giostra.Non parlo di vento sostenuto in quanto inutile l’utilizzo delle giostre con il vento forte e anche di richiami vivi perché i colombacci allettati ( se allettati dal vostro gioco ) si lasceranno quasi sempre trasportare e portare via dal vento andando magari anche raso terra ma fuori tiro dal gioco molte volte a meno che abbiate indovinato l’affilo di eventuali rientri forzati con un capanno assolutamente invisibile e ciò significa completamente interrato e niente sia in movimento sul gioco che dovrà essere fatto di soli e pochi stampi ( 10/15 al massimo ) abbastanza fitti girati con il becco tutti nel senso di provenienza del vento a mo di colombacci in stato di riposo momentaneo causa l’eccessiva forza del vento ecc………
Si, l’unico motivo per cui i colombacci si andranno a posare in un campo con venti sostenuti nelle piane é solo per riposare momentaneamente. Gli passa la voglia di nutrirsi in quella situazione fin dal primo mattino e anche se gli vedrete sempre in movimento sarà solo per combattere la forza del vento che li costringe a spostarsi costantemente ma a volare molto bassi. Vi allego ora qui sotto la foto di un girello o giostra con stecca doppia di cui una più corta per potere fare ondeggiare i due stampi come accennato sopra.
Visibili nella foto sono i due tirantini, il contropiede del paletto di sostegno motore e le due puleggie per evitare la necessità di un potenziometro.
Con quella giostra ed una sola stecca lunga inclinando il palo di sostegno si ha uno spettacolare giro concentrico con il colombaccio altissimo da un parte e bassissimo dalla parte opposta.
Ora un dovuto saluto a tutti i lettori invitando a proseguire la lettura di” caccia al campo” Denis.